correnti nel m5s giuseppe conte beppe grillo alessandro di battista virginia raggio roberto fico

IL M5S ORMAI È PEGGIO DEL PD: È GUERRA APERTA TRA CORRENTI – DOPO LA “PERCENTUALE LIDL” ALLE EUROPEE, IL MOVIMENTO È ESPLOSO E GRILLO È ANDATO ALLA RESA DEI CONTI CON GIUSEPPE CONTE – I GRILLINI “ORTODOSSI” SI ORGANIZZANO, CON VIRGINIA RAGGI IN TESTA E ALESSANDRO DI BATTISTA COME OUTSIDER A SPALLEGGIARLA – I FEDELISSIMI DI PEPPINIELLO INVOCANO IL REALISMO: “È FINITA LA FASE DEI DURI E PURI" – NELL'EX "NON PARTITO" LA FAGLIA È TRA FILO-PD E ANTI-DEM…

Estratto dell’articolo di Gabriella Cerami per “la Repubblica”

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE CONTE AL CONVEGNO SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALE 3

Nel suo ultimo show Beppe Grillo non si è risparmiato e ha inventato questa immagine artistico-politica: «Giuseppe Conte ha vaporizzato il Movimento 5 Stelle». E in tanto vapore, targato 9,99% alle elezioni europee, minimo storico per M5S, si muove di tutto. Maldicenze. Faide e coltelli. […]

 

Lotte di gruppo ma anche personali. Il partito che non voleva chiamarsi partito, e che aspirava ad essere diverso dagli altri, sta somigliando in questa fase di crepuscolo, ma c'è chi vede una nuova alba, ai vituperati partiti tradizionali con le loro correnti, rivalità intestine e tipiche aspirazioni a tagliare le gambe della poltrona su cui è seduto il leader. Ma Conte, l'ex avvocato del popolo, è un esperto di codici societari e si è blindato dentro un recinto giuridico da Movimento ormai personalizzato.

 

correnti nel m5s

Con l'ex premier ci sono i suoi fedelissimi e molti parlamentari, pronti a fare da scudo. «Quella di Conte? Una leadership solida che non è in alcun modo in discussione», si affrettava a dire, nei tumultuosi giorni post voto, uno dei vicepresidenti M5S Michele Gubitosa. E nella schiera dei seguaci c'è anche l'altro vicepresidente Mario Turco […] «Siamo oramai una forza di governo che ha partecipato a ben tre esecutivi. Credo che la fase dei "duri e puri" si sia chiusa molto tempo fa».

 

Un siluro sparato direttamente all'indirizzo di Virginia Raggi. Ed ecco Vito Crimi, ma anche e soprattutto Alessandra Todde, la presidente della Sardegna, simbolo del campo largo: «Adesso qualcuno, in maniera estemporanea, propone ricette, ma sono gli stessi personaggi che non ho visto in campagna elettorale e forse non sono neanche andati a votare».

 

grillo raggi di battista

Un'accusa di disfattismo o peggio: «Esistono quinte colonne anti-Conte nelle nostre file». E questo è l'umore di un esponente, Todde appunto, che in certe parti del Movimento, che si autodefiniscono ortodosse, viene considerata, con un'espressione poco elegante, «già accasata al Nazareno».

 

La partita è: progressisti contro ortodossi, filo dem contro antidem. E il solo fatto che sia tornata l'espressione «ortodossi» è il segnale che la pax contiana, che pareva essersi stabilizzata in un mondo estremamente convulso e variegato, quale è sempre stato quello del grillismo, è saltata.

 

roberto fico

A incarnare il ritorno alle origini è, soprattutto, l'ex sindaca di Roma. Per lei «gli schemi destra-sinistra» sono archeologia. Dunque, non bisogna annunciare alleanze preconfezionate ma presentarsi alle elezioni come una forza autonoma, strategia che li ha premiati nel boom del 2018. E lo dice anche Beppe Grillo: «Parlare di sinistra e destra è come parlare di ghibellini e guelfi, anzi forse è meglio parlare di questi ultimi, perché tutti devono seguire l'Elevato». Quindi: «Io sono io, e non vi libererete mai di me».

 

È talmente avviata la deriva correntizia che le cordate non solo hanno i loro generali, ma anche i loro colonnelli. Sta conquistando i gradi sul campo da vice Raggi, Dario Tamburrano, che con l'ex sindaca condivide un'attenzione particolare sui temi dell'ambiente. Ognuno si ritaglia una fetta di visibilità politica e Danilo Toninelli, ex ministro, ha scelto la parte del pungolo. Fa la star sui social in modalità: sono il più ortodosso degli ortodossi.

 

conte grillo

Occhio alla coppia Fico-Raggi. Sono le due figure di spicco in quella che potrebbe diventare la triarchia stellata: Conte più loro due. La battaglia contro l'Autonomia è il tratto che li unisce.

 

L'ex presidente della Camera è il maggior leader territoriale M5S con il 20% in Campania, la regione più stellata d'Italia, di cui lui potrebbe essere il candidato presidente. I seguaci di Fico sono: Riccardo Ricciardi, Gilda Sportiello e Dario Carotenuto. La componente Stefano Patuanelli-Paola Taverna rappresenta il contismo moderato, e talvolta insofferente rispetto alle incursioni di Grillo.

 

danilo toninelli sputa una ciliegia 1

E poi c'è la variabile Alessandro Di Battista. È un po', affettuosamente, invidiato da tutti. Gioca, da esterno, in un campo tutto suo. Che però non è lontano da quello degli altri.

virginia raggi alessandro di battistaBEPPE GRILLO CON L AVATAR DI GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."