giuseppe conte contratto ilva

MA L'AVVOCATO DEGLI ITALIANI, IL PROF. GIUSEPPE CONTE, SA LEGGERE UN CONTRATTO? - BELPIETRO: ''IL PREMIER HA TORTO: ECCO IL CONTRATTO, NERO SU BIANCO, CON IL DIRITTO DI RECESSO DA PARTE DI ARCELOR-MITTAL QUALORA VENGA CAMBIATO IL QUADRO NORMATIVO. PROPRIO QUELLO CHE È AVVENUTO QUANDO È STATO ABOLITO LO SCUDO PENALE. CHE ORA IL PREMIER È PRONTO A REINTRODURRE. PERÒ FORSE È TROPPO TARDI

 

Maurizio Belpietro per ''La Verità''

 

giuseppe conte contratto ilva

L' avvocato del popolo che in queste ore accusa il gruppo franco-indiano di aver rotto il contratto di acquisto dell' Ilva senza alcuna seria motivazione, se non quella di non onorare i propri impegni, dovrebbe leggere il contratto di affitto dell' acciaieria con cui Arcelor Mittal si è assunto l' obbligo di gestire l' impianto. Il paragrafo che dovrebbe interessare Giuseppe Conte, che essendo uomo di legge dovrebbe saper cogliere al volo la questione, è il 27.5, ovvero la clausola che fissa le regole in base alle quali l' affittuario dell' azienda può recedere dal contratto e mandare a quel paese tutti, avvocato compreso.

 

Lo so che la faccenda ad alcuni di voi potrebbe sembrare affare da leguleio, ma quelle poche righe sono la chiave di un pasticciaccio brutto in cui il nostro Paese si è infilato e per il quale rischia di pagare un prezzo piuttosto alto, in termini di Pil, di occupazione e di penali. Ma andiamo con ordine, per spiegare nel dettaglio ciò che è accaduto. Prima c' è l' inchiesta penale della Procura di Taranto che arresta i proprietari e dichiara fuorilegge la fabbrica, con l' accusa di violazioni delle norme ambientali. I Riva, cioè la famiglia di acciaieri, sono praticamente espropriati dell' azienda e questa, sotto minaccia della magistratura di chiudere tutto, è commissariata.

 

ALTOFORNO CREMATORIO - LA CRISI DELL'ILVA BY MANNELLI

Dal punto di vista tecnico, per poter operare gli altiforni devono essere messi a norma, ma per esserlo non solo bisogna investire un mucchio di soldi, ma serve anche tempo. Per i duri e puri, tra i quali paiono esserci pure alcuni pm, bisognerebbe spegnere tutto, ristrutturare e poi riaprire. Ma un' acciaieria non è un lampadario che accendi con un clic. Una volta che hai premuto l' interruttore, per farla tornare a splendere ci vuole qualche anno. Tradotto, chiudere significa morire, non ripartire.

 

Questo è noto a tutti, soprattutto ai commissari incaricati di gestire la transizione e di vendere a investitori che risanino l' azienda senza chiuderla, mantenendo dunque produzione e occupazione. Dunque nel 2015, all' epoca del governo Renzi, vengono fatti una serie di decreti che garantiscono a chi subentrerà di poter operare al risanamento, senza incorrere in stop o in rischi, cioè senza che la magistratura si metta di traverso, bloccando gli altiforni o arrestando i manager incaricati di gestire l' Ilva. Tutto chiaro, fin qui?

 

ilva taranto 9

Bene, i decreti sono convertiti in legge e dopo di che viene predisposto un contratto d' affitto. E così siamo arrivati al paragrafo 27.5, un pugno di righe in cui sta scritto che, «nel caso di una sentenza definitiva o esecutiva, non sospesa negli effetti ovvero con decreto del Presidente della Repubblica anch' esso non sospeso negli effetti, ovvero con o per effetto di un provvedimento legislativo o amministrativo non derivante da obblighi comunitari, sia disposto l' annullamento integrale del decreto del presidente del Consiglio dei ministri () ovvero nel caso in cui ne sia disposto l' annullamento in parte tale da rendere impossibile l' esercizio dello stabilimento di Taranto, () entro il termine di 15 giorni () ha il diritto di recedere dal contratto attraverso una comunicazione scritta».

 

ARCELOR MITTAL

Lasciate perdere il burocratese con cui è scritto il contratto e concentratevi sulla sostanza. Al punto 27.5 non c' è scritto che i manager possono invocare l' immunità penale nel caso avvelenino un operaio e nemmeno sta scritto che possano produrre acciaio in spregio alle leggi sulla sicurezza e sulla tutela dell' ambiente. E però è messo nero su bianco che le sentenze oppure modifiche legislative che non siano europee non possono rendere impossibile l' esercizio dello stabilimento di Taranto, perché altrimenti l' affittuario, cioè Arcelor Mittal, può fare le valigie e lasciare tutti con un palmo di naso addebitando la colpa al governo.

 

Ed è quel che è successo. Il Parlamento ha modificato il quadro normativo, togliendo lo scudo penale, e il gruppo franco-indiano ha azionato la clausola che gli consentiva di mandare tutti al diavolo.

 

lakshmi mittal ospite del party di blair

Dice Giuseppe Conte: la decisione è pretestuosa, perché hanno scoperto che, essendo cambiate le condizioni di mercato, non sono più in grado di onorare il contratto. Può essere: ma la maggioranza giallorossa ha offerto ad Arcelor Mittal il pretesto per uscire dal contratto. Ora l' avvocato del popolo è pronto a fare marcia indietro e cioè a rioffrire l' immunità.

 

Ma quei gran furboni del gruppo franco-indiano adesso pretendono di più. Come l' avvocato del popolo dovrebbe sapere, le clausole fanno la fortuna degli studi legali. Purtroppo nella decisione della maggioranza giallorossa di abolire lo scudo penale di legale c' è poco, di studio ancora meno. Dunque, prepariamoci a pagare.

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…