renato brunetta nicola zingaretti andrea tardiola alessandro bacci

MA È BRUNETTA O ZINGARETTI? – IL NUOVO GRUPPO DI LAVORO NOMINATO DAL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PER IL RECOVERY FUND SEMBRA UNA SUCCURSALE DELLA REGIONE LAZIO: LA METÀ DEI COMPONENTI HA LAVORATO CON ZINGARETTI – IL "PIATTO FORTE" È IL DUO ANDREA TARDIOLA-ALESSANDRO BACCI, DI CUI SI È PARLATO MOLTO NON PER I RISULTATI MA PER LE INDAGINI E LE NOMINE ILLEGITTIME – TRA I COLLABORATORI DEL TEAM ANCHE COTTARELLI E IL FIGLIO DI MATTARELLA

Luca Teolato per www.editorialedomani.it

 

RENATO BRUNETTA

Il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha messo in piedi un team di esperti, per definire come utilizzare in modo efficace i fondi europei del Recovery fund, che sembra una sorta di succursale della regione Lazio: la metà dei suoi componenti ha avuto a che fare con il presidente Nicola Zingaretti, alcuni con risultati non proprio da “governo dei migliori”.

 

NICOLA ZINGARETTI

Il “piatto forte” del Gruppo di lavoro per la ripresa e la resilienza, insediatosi al Dipartimento della funzione pubblica e che dovrà redigere un piano per l’utilizzo di circa 11,4 miliardi di euro del Recovery destinati alla Pubblica amministrazione, è senza dubbio il duo Andrea Tardiola – Alessandro Bacci.

 

Indagini e nomine

Tardiola, fino a due mesi fa segretario generale della Giunta regionale, è indagato per abuso d’ufficio per una vicenda relativa ad alcune nomine di dirigenti della Asl. L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, coinvolge complessivamente nove persone tra cui lo stesso Zingaretti e l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato.

 

alessio damato nicola zingaretti

A rafforzare il suo curriculum ci hanno pensato anche i giudici del Consiglio di Stato a luglio scorso, indicandolo come responsabile principale per le nomine illegittime di 48 dirigenti esterni in regione Lazio. Nella sentenza definitiva i magistrati, oltre ad altre negligenze palesi, hanno sottolineato sia «il superamento dei limiti previsti dalla legge per il conferimento degli incarichi dirigenziali a soggetti esterni all’Amministrazione», sia «l’incompetenza del Segretario generale a compiere l’istruttoria della selezione».

andrea tardiola

 

Una vicenda nata oltre otto anni fa da un ricorso della Fedirets DirerLazio, sindacato dei dirigenti regionali, che dopo aver vinto al Tar nel 2015 ha bissato al Consiglio di Stato e ora ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per un presunto danno erariale di «almeno 10 milioni di euro», spiega Roberta Bernardeschi, segretario regionale della Fedirets.

ALESSANDRO BACCI

 

Gli incarichi illegittimi erano stati denunciati anche con forza da alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle in Regione, quando ancora l’alleanza giallorossa era una cosa impensabile.

 

 Porte girevoli

Uno dei 48 dirigenti esterni illegittimi è proprio Bacci, selezionato da Tardiola come direttore del personale della regione nel maggio 2013.

 

Una vicenda che ha generato anche un conflitto d’interessi evidente per lo stesso Tardiola, mai risolto. Tutto è cominciato nel 2016 quando, a seguito di un richiamo della Corte dei Conti, in regione si è dovuta cancellare la figura del segretario generale di nomina politica, che risultava essere un duplicato del capo di gabinetto: con immotivato aumento di spesa e, secondo l’Autorità nazionale anticorruzione, con illegittime ingerenze nella selezione dei dirigenti interni per gli incarichi apicali.

andrea tardiola

 

Così la figura di segretario generale fiduciario, allora ricoperta da Andrea Tardiola, scelto da Zingaretti nel 2013, fu cancellata e, nella stessa legge di abrogazione, ricostituita in una nuova figura dal nuovo nome: segretario generale della giunta regionale, a capo di tutta l’amministrazione. Con il passaggio da ruolo fiduciario ad amministrativo, si è dovuta stabilire una selezione per la nomina del nuovo segretario generale.

 

renato brunetta giancarlo giorgetti

L’istruttoria delle domande presentate dai candidati è stata fatta dal direttore del personale Alessandro Bacci, selezionato in passato dalla giunta regionale per tale incarico sulla base della valutazione istruttoria effettuata proprio da Tardiola, quando il suo ruolo di segretario generale era ancora di natura fiduciaria. Il vincitore del concorso come nuovo segretario generale, stavolta in ‘veste’ amministrativa, è stato proprio Tardiola che, come si dice in gergo, è uscito dalla porta per rientrare dalla finestra.

 

ALESSANDRO BACCI 2

«Battendo tra l’altro la concorrenza di numerosi dirigenti, anche interni, molto più titolati ed esperti di lui», sottolinea il segretario regionale della Fedirets che in passato aveva segnalato anche questa stortura.

 

Gli altri

Andando avanti nel team Brunetta, oltre alla collaborazione dell’economista Carlo Cottarelli e quella di altre figure professionali che non hanno avuto rapporti di lavoro con la regione come Carlo Altomonte e Raffaella Saporito, docenti alla Bocconi di Milano, il figlio del presidente della Repubblica Bernardo Giorgio Mattarella, manager pubblico, e Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, sono presenti altri elementi che hanno avuto incarichi in regione Lazio.

carlo cottarelli

 

Germana Panzironi, magistrato del Tar, ex consigliere del comitato per la legislazione della regione Lazio, e l’attuale presidente dell’Aran Antonio Naddeo, dal 2013 al 2019 nell’Organismo indipendente di valutazione (Oiv) sempre della regione guidata da Zingaretti, prima come componente poi come presidente: organo che ha valutato sempre positivamente l’operato dei suoi compagni di team Bacci e Tardiola.

BERNARDO GIORGIO MATTARELLA 2

 

 

A chiudere il cerchio c’è il capo di gabinetto di Brunetta, Marcella Panucci, che coordinerà il gruppo di lavoro. La Panucci è la moglie di Marco Longo, vicepresidente dell’Aurelia ’80 Spa che gestisce una clinica privata accreditata dalla regione Lazio; accredito che risale al 1997 e che è stato rinnovato più volte negli anni anche dallo stesso Zingaretti in qualità di commissario ad acta per la sanità.

ALESSANDRO BACCI andrea tardiola 32

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?