abd rabbu mansour hadi ali abdullah saleh houthi

MA CHI CAZZO SONO GLI HOUTHI? - E’ UN GRUPPO SCIITA ATTIVO IN YEMEN DAGLI ANNI ’80-’90: SI SONO IMPOSTI CON LA GUERRA CIVILE PER CACCIARE IL PRESIDENTE ALI ABDULLAH SALEH, ACCUSATO DI ESSERE CORROTTO E AMICO DEI SAUDITI DOPO L'11 SETTEMBRE 2001 - NEL 2012 SALEH SI DIMISE E GLI HOUTHI FECERO GUERRA ANCHE AL NUOVO PRESIDENTE SOSTENUTO DALL'OCCIDENTE, ABD RABBU MANSOUR HADI - COSTRETTO A FUGGIRE, HADI CHIESE A SAUDITI E EMIRATINI DI LANCIARE UNA CAMPAGNA MILITARE PER CACCIARE GLI HOUTHI - NE È SEGUITA UNA GUERRA CIVILE DURATA SETTE ANNI, CHE HA CAUSATO PER L'ONU 377 MILA VITTIME E 4 MILIONI DI SFOLLATI (GUERRA MAI UFFICIALMENTE FINITA MA CHE...) - VIDEO

 

1 - CHI SONO GLI HOUTHI E COSA FARANNO ADESSO CHE RUOLO HA L’IRAN?

Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

1 - Chi sono gli Houthi?

milizie houthi - yemen

Noti anche come i seguaci di Allah, di fede musulmana sciita, attivi dagli anni ’80-’90, si sono imposti con la guerra civile nello Yemen nel 2014 in contrapposizione al governo centrale. L’aiuto di Teheran […] li ha trasformati in un esercito di 120 mila uomini: prima hanno tenuto testa ai nemici interni, poi hanno inflitto perdite pesanti all’Arabia Saudita e agli Emirati intervenuti al fianco delle forze locali. Un successo consacrato dalla conquista della capitale Sanaa e dal controllo della parte occidentale del Paese. Il loro leader è Abdulmalik al Houthi.

 

2 - Quanto conta Teheran?

ali abdullah saleh

Il supporto iraniano ha garantito […] un flusso continuo di armamenti agli Houthi. Equipaggiamenti inviati con mercantili, finti pescherecci (i «dhow»). Traffici che gli occidentali hanno provato a ostacolare sequestrando numerosi cargo. […] Gli Houthi hanno aderito all’asse della resistenza, il fronte di milizie sciite che si oppone alla presenza degli Stati Uniti nella regione ed è ostile a Israele. Da un lato collaborano con l’Iran in una campagna di logoramento nei confronti degli avversari, dall’altro innalzano il loro prestigio con le incursioni.

 

Non sono marionette ma protagonisti autonomi che sfruttano la convergenza di interessi con Teheran. Il gioco è reciproco in quanto gli iraniani, che sono già nelle condizioni di incidere sullo stretto di Hormuz nel Golfo Persico, possono dire la loro nello Stretto di Bab el Mandeb, la porta meridionale del Mar Rosso, altra via strategica. Alcune unità navali di Teheran operano in zona e fino a pochi giorni fa era ancorata vicino alle coste yemenite la nave Behshad, cargo-spia dei pasdaran dislocata qui dal 2021.

milizie houthi - mar rosso

 

3 - Perché hanno lanciato gli attacchi?

Gli Houthi hanno preso di mira navi collegate a Israele dopo l’inizio del conflitto a Gaza, mossa appaiata al tentativo di colpire con apparati a lungo raggio lo Stato ebraico, in particolare lo scalo di Eilat. […] Gli yemeniti sciiti hanno meno vincoli nell’intervenire contro gli israeliani rispetto all’Hezbollah libanese. […]

 

4 Qual è la posizione di Riad?

Riad si è rifiutata di aderire in forma ufficiale alla coalizione promossa da Washington. […] perché non vuole essere considerata parte di uno schieramento che protegge Israele. E poi perché ha concluso una fragile tregua con gli Houthi e teme di comprometterla. I sauditi hanno scoperto da soli, subendo raid in profondità sui loro siti petroliferi, quanto i miliziani yemeniti possano essere abili […] il principe Mohammed bin Salman […] è convinto di poter dialogare in qualche modo con gli ayatollah […]

abd rabbu mansour hadi

 

5 - Quali saranno le reazioni?

Un’intensificazione delle operazioni contro il naviglio israeliano […] Possibili attacchi contro «interessi britannici e americani» nella regione […] gli alleati hanno diverse basi, sia pure in Paesi terzi. Iniziative coordinate con altre componenti dell’Asse della resistenza sciita operanti in Siria-Iraq: oltre 150 attacchi negli ultimi tre mesi.

 

Per ognuno di questi scenari esistono opzioni belliche: missili a lungo raggio, i droni-kamikaze (potrebbero riceverne di nuovi dall’Iran), mine navali, battelli riempiti di esplosivo, dirottamenti, abbordaggi con unità scelte oppure di «corsari» ingaggiati sull’altra costa, in Somalia. Va, infine, considerato il fattore terrorismo: elementi estremisti potrebbero vendicarsi con attentati «dedicando» il gesto agli yemeniti. […]

 

2 - ARMI E SOLDI DA TEHERAN COSÌ I 20MILA COMBATTENTI SI SONO PRESI LO YEMEN

Estratto dell’articolo di Vittorio Sabadin per “il Messaggero”

 

miliziano dei ribelli houthi

Gli Houthi […] sono un gruppo di 20mila combattenti che controlla da qualche anno il Nord dello Yemen. Appartengono al ramo zaidita dell'Islam sciita, e sono quindi sostenuti dall'Iran, che per il 90% è sciita. L'Arabia Saudita, dove invece predomina l'Islam sunnita, li combatte da tempo, ma senza grandi risultati. […] Gli sciiti credono che Alì, cugino e genero di Maometto, fosse stato esplicitamente designato a succedergli, e che i primi tre califfi furono usurpatori; i sunniti riconoscono invece la legittimità di questi califfi. I sunniti credono anche che il Corano sia eterno come Dio, gli sciiti pensano invece che sia stato creato, e per tutto questo si combattono.

 

abd rabbu mansour hadi 1

Gli Houthi avrebbero potuto limitarsi a gestire i guai del loro paese, che sono tanti, ma hanno bisogno dei soldi e delle armi dell'Iran e aiutano gli Ayatollah copiandone persino gli slogan. In Iran dicono «morte agli Usa e a Israele», nel nord dello Yemen oggi le truppe sfilano gridando: «Allah è grande, morte agli Usa e a Israele». Gli Houthi prendono il nome dal loro fondatore, Hussein Badreddin al-Houthi, che negli anni 80 voleva opporsi all'influenza dell'Arabia Saudita nello Yemen, che è a maggioranza sunnita.

 

Gli Houthi avevano l'appoggio della minoranza sciita, che voleva liberarsi del presidente Ali Abdullah Saleh, accusato di essere crudele, corrotto e diventato troppo amico dei sauditi dopo l'11 Settembre e l'invasione americana dell'Iraq. Nel 2012 Saleh si dimise per evitare di essere ucciso, ma non si tolse di torno. Gli Houthi anzi si allearono con lui, loro vecchio nemico, per scacciare quello nuovo, il presidente sostenuto dall'Occidente Abd Rabbu Mansour Hadi. Costretto a fuggire, Hadi chiese ad Arabia Saudita e Emirati di lanciare una campagna militare per cacciare gli Houthi.

 

raid di usa e uk contro i ribelli houthi in yemen 4

Ne è seguita una guerra civile durata sette anni, che ha causato per l'Onu 377.000 vittime e 4 milioni di sfollati. Questa guerra non è mai ufficialmente finita, ma gli Houthi l'hanno vinta. Lo Yemen ha un governo riconosciuto internazionalmente, ma loro controllano la parte del paese più ricca e strategica, quella che affaccia sullo stretto di Bab el-Mandeb, la «Porta del lamento funebre», che congiunge il Golfo di Aden con il Mar Rosso e il Canale di Suez.

 

Dopo l'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre e la dura reazione di Gerusalemme, gli Houthi hanno ribadito il loro sostegno ai terroristi palestinesi e hanno cominciato a lanciare razzi verso Israele. Glieli fornisce l'Iran, che […] fa […] finta che non siano suoi. Così come nega di avere fornito i razzi antinave a lungo raggio Fajr-4CL e «Al-Bahr Al-Ahmar» che […] oggi sono usati contro le navi dirette a Suez con la scusa di vendicare le vittime civili di Gaza. Ma in gioco c'è altro: gli Houthi stanno ricevendo consensi in gran parte del Medio Oriente perché sono una forza regionale che sfida lo Stato ebraico […] Il loro vero nemico è però l'Arabia Saudita, che stava aprendo a Israele e cercando di contenere l'Iran. Un progetto promettente, poi qualcuno ha ordinato ad Hamas di attaccare, e questa speranza si è dissolta.

manifestazioni pro houthi yemen raid di usa e uk contro i ribelli houthi in yemen raid di usa e uk contro i ribelli houthi in yemen 3MISSILI DEI RIBELLI HOUTHI - YEMEN ali abdullah saleh 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?