giorgetti e salvini

MA DOVE VA SALVINI SENZA "IL PARTITO DEL PIL"? - LA SVOLTA EUROPEISTA DELLA LEGA ARRIVA ANCHE PER LE PRESSIONI DEGLI IMPRENDITORI DEL NORDEST - DARIO DI VICO: "IL DIETROFRONT DI SALVINI MOSTRA IL FALLIMENTO DELLA DEMAGOGIA AUTARCHICA TIPICA DEL SOVRANISMO. È DAL MOVIMENTO ININTERROTTO DEI TERRITORI, CHE CONVIENE RIPARTIRE. NON NASCONDENDOSI NESSUNO DEI PROBLEMI CHE LO STESSO NORD DOVRÀ AFFRONTARE NEI PROSSIMI MESI…"

Dario Di Vico per il "Corriere della Sera"

 

GIANCARLO GIORGETTI MATTEO SALVINI

Come è cambiato il Nord nell' anno della pandemia? Come l'economia italiana di flusso ha reagito al blocco della mobilità? Le domande sono di qualche interesse non solo perché dietro la conversione europeista della Lega si intravede la forza elettorale dei territori settentrionali ma anche per raccontare come il richiamo al Nord non sia una sorta di ideologia. Contiene invece un' attenta osservazione dei movimenti reali dell' economia.

 

Partiamo dalle fabbriche rimaste aperte grazie al protocollo imprese-sindacati. E grazie agli operai auto-muniti che si sono potuti spostare quotidianamente verso le zone industriali senza ricorrere al trasporto pubblico.

 

GIANCARLO GIORGETTI MATTEO SALVINI 1

Questa opportunità ha permesso che le produzioni italiane rimanessero pienamente incastonate nelle grandi catene internazionali del valore dimostrando l'insostituibilità dei nostri fornitori. Il processo ha riguardato soprattutto la meccanica seguita da altri settori e non ha funzionato solo per la moda-abbigliamento, penalizzata a valle dalla chiusura dei punti vendita. In soldoni tutto ciò ha consentito che il calo del Pil 2020, pur ampio (-8,8%), non fosse delle proporzioni indicate dai tanti professionisti della sventura che popolano i talk show.

 

piccoli imprenditori

Ma non è finita: la grande sorpresa è stata rappresentata dall' export, che avrebbe dovuto uscire mutilato dal blocco della mobilità, e invece è addirittura cresciuto dell'1,1% tra il novembre '19 e quello successivo. Mettendo in mostra un cambiamento della composizione del made in Italy, spostato sui beni intermedi e i macchinari piuttosto che sui prodotti iconici.

 

Per dirla con le parole del sociologo Paolo Perulli, «il Nord ha accentuato la sua natura di regione europea» dentro un processo di parziale correzione della globalizzazione, che ha portato a stringere i commerci e le relazioni di mercato all' interno delle singole aree continentali. Tutto ciò non era scontato: le nostre imprese avrebbero potuto essere espulse dalle catene a vantaggio dell'industria polacca e slovacca, l'export poteva uscirne decisamente ridimensionato.

 

piccoli imprenditori

Aggiungo che mentre si palesavano queste tendenze sono stati rinnovati i più importanti contratti nazionali di lavoro, compresi i metalmeccanici, con aumenti salariali dai 63 euro ai 120. La comunità silenziosa dell' impresa e del lavoro ha dato una grande prova di tenuta: ha dimostrato di reggere l' urto della concorrenza, di conservare il suo tratto di economia di flusso e di saper combinare conflitto e democrazia. Tanta roba, come si usa dire.

 

Tutto bene, quindi? Ovviamente no e non solo per i tanti «segni meno» che ancora affollano le slides riassuntive ma per un doppio ordine di motivi: a) si è generato un disaccoppiamento tra manifattura e servizi, con la crisi verticale delle attività del turismo, della ristorazione, della cultura e degli eventi; b) la tenuta del tessuto produttivo si è accompagnata al ristagno degli investimenti e al parcheggio dei soldi nei conti correnti.

 

ursula von der leyen

Qualcosa è stato impiegato per reagire al blocco della mobilità potenziando l' e-commerce, organizzando il lavoro da remoto di una quota considerevole di addetti, ristrutturando i processi aziendali più obsoleti ma non è certo sufficiente rispetto alle sfide che ci attendono. E che ci rimandano inevitabilmente ai due filoni prioritari del Next Generation Eu, il digitale e la sostenibilità. Quest'ultima, «la maggiore trasformazione socio-economica del prossimo quarto di secolo», come ha spiegato con efficacia Marco Mazzucchelli su L'Economia di lunedì scorso.

 

Fortunatamente in questo lasso di tempo, pur rallentando, non si è interrotto l'andamento degli investimenti esteri. Si è parlato per lo più del rafforzamento delle strutture di Amazon e Dhl ma è arrivato anche dell'altro a sottolineare i processi di integrazione di cui parlavamo e la valorizzazione di alcune specializzazioni territoriali.

 

Giorgetti Salvini

Penso agli investimenti di Amburgo e Duisburg sul porto e la logistica triestina per gli effetti che avranno nel trasferire valore in Adriatico e nell' intero retroterra nordestino.

E penso al miliardo di euro che un' inedita combinazione di capitali cinesi e americani ha deciso di scommettere sulla Motor Valley emiliana per realizzare una vettura elettrica e un centro di ricerca. Il virus, dunque, non sembra aver reciso i legami internazionali della nostra economia e dei territori del Nord, così come il dietrofront di Matteo Salvini mostra il fallimento della demagogia autarchica tipica del sovranismo.

 

john elkann – quotazione stellantis 1

È da qui, dal movimento ininterrotto dei territori, che conviene a tutti ripartire. Non nascondendosi nessuno dei problemi che lo stesso Nord dovrà affrontare nei prossimi mesi. La polarizzazione del sistema delle imprese con il rischio chiusura delle aziende più deboli e più distanti dalle filiere resilienti.

 

Gli effetti sull' economia piemontese del progetto italo-francese Stellantis. L' interruzione della corsa di Milano a città globale capace di tenere assieme le tradizioni di moda e design con le nuove sfide dell' università e della scienza. Tutte scadenze che richiedono scelte coraggiose e innovative ma che potremo approcciare con la coscienza che il contado manifatturiero, l' anima profonda del Nord, ha consentito al Paese di limitare i danni, di evitare una caduta libera. Se in questa complicata stagione la politica ha mostrato tutti i suoi limiti il «sottostante», invece, il suo dovere l' ha fatto .

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...