meloni

MA GIORGIA È FASCISTA? – IL NUOVO LIBRO DI SABELLI FIORETTI: “GIORGIA TRASCINEREBBE L’ITALIA IN UN GORGO DI ESTREMA DESTRA? A VOLTE, QUANDO PENSO CHE LA VITTORIA DELLA MELONI SAREBBE UNA JATTURA PER NOI ITALIANI SONO COSTRETTO AD AMMETTERE CHE SIAMO VIVI NONOSTANTE ANNI DI PESSIMO GOVERNO PERSONALE DI SILVIO BERLUSCONI, E CHE NON CI SIAMO ALLARMATI COSÌ TANTO DI SALVINI, IL PEGGIORE E PIÙ PERICOLOSO LEADER DI UN PARTITO. IL FATTO È CHE QUELLO DI GIORGIA MELONI NON È FASCISMO MA QUALCOSA CHE GLI SOMIGLIA MOLTO…”

Sabelli Fioretti

GIORGIA ON MY MIND

Claudio Sabelli Fioretti dialoghi con GIORGIA MELONI – editore Aliberti

ESTRATTO 

 

La prima volta che intervistai Giorgia Meloni era il 2006. L’ultima settimana di novembre. Andai in via della Scrofa, a Roma, e la trovai seduta nella sua scrivania di responsabile del movimento giovanile di Alleanza Nazionale. Anche all’epoca non condividevo una parola, un pensiero, un comportamento di Giorgia Meloni. La consideravo erede di quella destra fascista che si rifaceva alla drammatica esperienza del regime mussoliniano. 

 

Ma, come facevo in tutte le interviste, non avevo nessuna intenzione di farmi influenzare dalle mie convinzioni. E Giorgia lo capì subito. Ricordo che aveva fastidio quando le venivano poste domande sul fascismo (diceva: «Io sono nata nel 1977, perché mi fate sempre queste domande?»). 

 

Sabelli Fioretti

La seconda intervista fu fatta tredici anni dopo, sulla terrazza degli uffici del Parlamento di Giorgia, in una splendida giornata di sole, godendo di un panorama mozzafiato sui tetti della Roma storica.  Fu l’ultima della mia carriera. Nonostante i sondaggi la indicassero in grande ascesa, mai avrei immaginato, allora, che stavo intervistando una donna che tre anni dopo,

come segretaria del partito più votato d’Italia, avrebbe potuto diventare presidente del Consiglio dei ministri.

 

Meloni missina

Questi giorni sono importantissimi per lei. E anche per noi. Per la prima volta una donna potrebbe diventare presidente del Consiglio dei ministri. Molto probabile. Per la prima volta potrebbe diventare presidente del Consiglio dei ministri il presidente di un partito di dirette derivazioni da quel filone del movimento politico italiano che una volta, addirittura, veniva considerato fuori dell’arco costituzionale. 

 

Giorgia ce la sta mettendo tutta per convincere gli italiani e anche le nazioni occidentali che l’Italia, l’Europa e l’Occidente non corrono rischi se lei vince le elezioni e diventa premier. Gli archivi sono pieni di sue dichiarazioni sui diritti civili, sulle alleanze internazionali, sul suo passato politico che potrebbero renderle l’impresa difficile. 

 

Almirante

Ma Giorgia è fascista? Giorgia è mussoliniana? Giorgia trascinerebbe l’Italia in un gorgo di estrema destra? A volte, quando penso che la vittoria della Meloni sarebbe una jattura per noi italiani sono costretto ad ammettere che siamo vivi nonostante anni di pessimo governo personale di Silvio Berlusconi, e che non ci siamo allarmati così tanto quando si pensava che Matteo Salvini, il peggiore e più pericoloso leader di un partito che è stato anche il più votato d’Italia, avrebbe potuto diventare presidente del Consiglio e andare a stringere la mano a Macron e a trattare di grandi manovre economiche con la Merkel. 

STEFANO FANCELLI E GIORGIA MELONI INTERVISTATI DA LE IENE NEL 2004

 

Il fatto è che quello di Giorgia Meloni non è fascismo ma qualcosa che gli somiglia molto. Il suo mentore è sempre Almirante. E quelli di Forza Nuova non sono i suoi nemici, come dovrebbe essere per tutti i sostenitori della democrazia. E dire che ha un rapporto sereno con il fascismo non è qualcosa che mi fa stare tranquillo. E saperla circondata da gente che non ha risolto i suoi rapporti con il Ventennio non è proprio rassicurante.

 

giorgia meloni 12

Ecco, vedete? Questo per me significa essere di destra estrema. Come quelli che dicono che la famiglia è solo quella fatta da un uomo e una donna, come quelli che combattono contro le adozioni dei gay, come quelli che dicono: «Io non sono omofobo, ho molti amici omosessuali» (e ovviamente sono super omofobi), come quelli che si oppongono all’accoglienza degli extracomunitari. Sanno argomentare, certo, ma sono argomenti di destra estrema.

giorgia meloni bavaglio e prima pagina del manifesto su asilo

 

Non le chiesi se aveva mai fatto il saluto fascista, se avesse mai cantato Faccetta nera, se avesse mai urlato eja eja alalà. Feci male. Ma le rivolsi un’altra domanda: «Lei è andata a Predappio?» Risposta: «Quando ero ragazzina. È un posto dove si incontrano un’infinità di passioni, testimonianze. È un luogo della storia della nostra nazione».

E poi: «È mai andata sulla tomba di Gramsci?» «Non so nemmeno dove sia».

 

RADUNO DI FASCISTI A PREDAPPIO

Quando Giorgia, a capo della destra italiana, ci avrà rassicurato che si tratta di una vera destra moderata, montanelliana, allora tutto sarà veramente sereno. Fino ad allora le auguro successi politici, felicità di mamma e di donna. Ma all’opposizione.

 

ps: Credo che Giorgia vincerà le elezioni e spero di no.

 

predappio, raduno di fascisti per l'anniversario della marcia su roma 12

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."