donald trump joe biden

MA ‘NDO BIDEN? - “SLEEPY JOE” PUÒ ATTACCARE TRUMP QUANTO VUOLE PER L’ASSALTO AL CONGRESSO, MA NON PUÒ NASCONDERE IL FALLIMENTO DELLA SUA AMMINISTRAZIONE AGLI AMERICANI - NEI SONDAGGI IL PRESIDENTE AMERICANO STA SPROFONDANDO: RISCUOTE SOLO IL 44% DEI CONSENSI. PEGGIO DI LUI FA SOLO LA SUA VICE, KAMALA HARRIS - IL TESTO INTEGRALE DEL DISCORSO DI IERI AL CONGRESSO - VIDEO

 

joe biden anniversario dell'assalto a capitol hill

1 - IL TYCOON È A SUO AGIO DA CAPO DELL'OPPOSIZIONE LA COPPIA BIDEN-HARRIS SPROFONDA NEI SONDAGGI

Da "la Stampa"

 

Donald Trump descrive il cerimoniale di Washington come un teatrino Dem volto a celare la realtà, ovvero che Biden «ha completamente e totalmente fallito».

 

«È tutta una distrazione», replica l'ex presidente in una nota, ribadendo che «i democratici vogliono fare loro questo giorno del 6 gennaio in modo da alimentare le paure e dividere il Paese».

 

donald trump

 

 

 

«Lasciamoglielo, perché l'America è in grado di vedere attraverso le loro bugie», chiosa Trump, che rinunciando al contro-sermone di Mar-a-lago rimanda tutti al comizio del 15 gennaio in Arizona.

 

Appare del tutto a suo agio il tycoon nel ruolo di capo dell'opposizione in remoto, le cui parole giungono nel generale silenzio del Gop. Se dopo l'assalto fu abbandonato da gran parte degli alleati e dato per finito, oggi la sua leadership appare salda.

 

kamala harris joe biden anniversario dell'assalto a capitol hill

E a suo sostegno arrivano i sondaggi: due terzi dei repubblicani non vedono il 6 gennaio 2021 come un attacco al governo e tre quarti dice che Biden è un presidente illegittimo. Retorica che si nutre del crollo dei consensi ai minimi storici dell'inquilino della Casa Bianca (44% alla fine del 2021), secondo solo a quello di Kamala Harris, sprofondata al 28%. Il tutto sullo sfondo del freddo cambio della guardia al podio tra vice e presidente nella cerimonia di ieri a Capitol Hill.

manifestanti assediano il campidoglio a washington

 

2 - GOLPE DI TRUMP

Il discorso al Congresso di Joe Biden*, pubblicato da “La Stampa”

*Traduzione a cura di Anna Zafesova

 

Un anno fa, in questo luogo sacro, la democrazia è finita sotto attacco. La volontà del popolo è stata aggredita. La Costituzione ha subito la più grave delle minacce. La nostra democrazia ha resistito. Il principio "Noi, il popolo", ha prevalso.

donald trump meme

 

Per la prima volta nella nostra storia, un presidente non ha semplicemente perso le elezioni: ha tentato di impedire un passaggio pacifico del potere, con una folla violenta che ha fatto irruzione nel Campidoglio. Però hanno fallito. E nel giorno in cui ricordiamo questo attacco dobbiamo garantire che non si ripeta, mai più. Chiudete gli occhi. Ritornate a quel giorno. Cosa vedete? La furia dei facinorosi.

 

Per la prima volta dentro al Campidoglio sventola la bandiera della Confederazione, che rappresenta la causa della distruzione dell'America, per dividerci. Cos' altro vedete? La folla violenta che rompe le finestre, sfonda porte, irrompe nel Campidoglio. Le aste delle bandiere vengono usate come armi, come lance.

 

kamala harris joe biden

Una folla che proclama il suo amore per l'ordine della legge lancia estintori in testa ai poliziotti, li trascina, li spruzza, li calpesta. Più di 140 ufficiali sono rimasti feriti. Questi non erano un gruppo di turisti. Era una rivolta armata. Non volevano proteggere la volontà del popolo, hanno tentato di impedirla. Non stavano cercando elezioni libere e oneste, volevano ribaltarne il risultato. Non volevano salvare l'America, ma sovvertirne la Costituzione.

 

joe biden anniversario dell'assalto a capitol hill

La verità è che l'ex presidente degli Usa ha creato e diffuso una rete di bugie sulle elezioni del 2020. L'ha fatto perché pone il potere sopra i principi, perché tiene ai suoi interessi più che a quelli del Paese, perché il suo ego gonfio è più importante per lui della nostra democrazia e della Costituzione. Non può accettare di aver perso anche quando 93 senatori, il suo stesso procuratore, il suo vicepresidente, governatori e funzionari di ogni Stato hanno tutti ammesso che ha perso.

 

RECORD MINIMO DI CONSENSI PER JOE BIDEN

Ha fatto quello che nessun presidente nella storia americana ha mai fatto: si è rifiutato di riconoscere i risultati elettorali, e la volontà del popolo americano. E mentre alcuni uomini e donne coraggiosi del partito repubblicano cercano di opporsi, troppi altri stanno trasformando quel partito in qualcosa di diverso, che non vuole più essere il partito di Lincoln, Eisenhower, Reagan, dei Bush.

 

Qualunque disaccordo possa io avere con i repubblicani che sostengono il governo della legge e non quello di un solo uomo, cercherò sempre un modo di lavorare insieme a loro. Perché quando condividiamo la fede nella democrazia tutto è possibile. Per andare avanti, dobbiamo ammettere la verità, e seguirla.

 

joe biden anniversario dell'assalto a capitol hill

La "grande menzogna" raccontata dall'ex presidente, e da molti repubblicani che temono la sua ira, è che la vera insurrezione è stata quella delle elezioni del 3 novembre 2020. I sostenitori dell'ex presidente vogliono riscrivere la Storia. Le elezioni del 2020 sono state la più grande dimostrazione di democrazia nella Storia di questo Paese. Ma oggi in molti Stati vengono scritte leggi non per proteggere il voto, ma per negarlo. L'ex presidente e i suoi sostenitori hanno deciso che l'unico modo di vincere è quello di impedirvi di votare e sovvertire le elezioni. È sbagliato. È antidemocratico.

 

E, francamente, non è da americani. La seconda "grande menzogna" dei sostenitori dell'ex presidente è che non possono credere nei risultati delle elezioni del 2020. La verità è che mai un voto nella storia americana è stato scrutinato con più attenzione. La terza grande menzogna è che gli assalitori che hanno cercato di imporre la loro volontà con la violenza sono i veri patrioti della nazione.

donald trump e l assalto al congresso meme

 

Quelli che hanno assaltato il Campidoglio, e quelli che li hanno istigati e incitati, hanno puntato il coltello alla gola della democrazia in America. E non l'hanno fatto per patriottismo, e amore dei principi. Sono venuti qui spinti dalla rabbia. Non per servire l'America, ma un solo uomo. Ora tocca a noi. Noi, il popolo, dobbiamo difendere la supremazia della legge, tenere viva la fiamma della democrazia, la promessa americana.

 

Che viene minacciata da chi preferisce alla santità della democrazia la forza brutale, e mette il guadagno personale sopra il bene di tutti. Siamo di nuovo in una lotta tra democrazia e autocrazia, le aspirazioni di molti e l'avidità dei pochi, tra il diritto dei popoli all'autodeterminazione e l'egoismo degli autocrati. La Cina, la Russia e tanti altri scommettono che la democrazia abbia i giorni contati.

 

joe biden anniversario dell'assalto a capitol hill

Mi hanno detto che la democrazia è troppo lenta, troppo impedita dalle divisioni per poter avere successo in un mondo complicato che oggi cambia rapidamente. Loro scommettono che l'America comincerà ad assomigliare di più a loro, che diventerà un Paese adatto a un autocrate, un dittatore, un uomo forte. Ma io non ci credo. Non è quello che siamo. Non è quello che siamo stati. E non è quello che dovremmo essere. I nostri padri fondatori non erano perfetti, ma hanno avviato un esperimento che ha cambiato il mondo.

 

assalto al congresso usa by osho 2

Qui, in America, il popolo governa. Il potere si trasferisce pacificamente, mai sotto la minaccia di una lama o un fucile puntato. Un anno dopo il 6 gennaio 2021, le menzogne che hanno portato alla rabbia e alla follia che abbiamo visto abbattersi su questo luogo, non sono state sradicate.

 

Dobbiamo essere fermi e determinati, e difendere il diritto di voto, e il diritto di ogni voto di essere contato. Nel profondo del cuore dell'America brucia un fuoco acceso quasi 250 anni fa, il fuoco della libertà e dell'uguaglianza. Questa non è una terra di re, dittatori o autocrati. Noi siamo una nazione di legge, di ordine, non di caos, di pace, non di violenza. Qui in America, il popolo vota, e la sua volontà prevale. -

MEME SULLA SCONFITTA DI DONALD TRUMPmeme sulla sconfitta di donald trump 4meme sulla sconfitta di donald trump 6

doug jensen 2Vincent Evans con Joe Bidencapitol hill JOE BIDEN donald trump by pat ludocampidoglio blindato dopo l'assalto guardia nazionale davanti al campidoglioassalto al congresso usascontri a washington tra polizia e supporter di trump 6supporter di trump assaltano il congresso usa 1doug jensen supporter di trump assaltano il congresso usa eugene goodman distrae la follacapitol hill jake angeli supporter di trump si fa una foto con la statua di gerald ford tweet dall italia sull assalto al congresso usa 10donald trump by pat ludo manifestanti picchiano un poliziotto con una bandiera americana a washington polizia capitol hill

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…