giuseppe conte emmanuel macron

MA POTEVATE DIRLO PRIMA CHE BASTAVA LIBERARSI DI SALVINI! IL NUOVO GOVERNO, SE PARTE, PARTIRÀ CON LO SCONTO: LA COMMISSIONE PRONTA A CONCEDERE 10-12 MILIARDI DI FLESSIBILITÀ - INTANTO MACRON E VON DER LEYEN SI PREPARANO A CAMBIARE LE REGOLE DI BILANCIO PER ACCONTENTARE LA GERMANIA ENTRATA IN CRISI: MENO VINCOLI E PIÙ INVESTIMENTI. UNA RIFORMA CHE CASCA A FAGIUOLO…

1. L'UE PREPARA LA SVOLTA SUI CONTI PUBBLICI "ADESSO BISOGNA CAMBIARE LE REGOLE"

conte macron brigitte

Marco Bresolin per ''la Stampa''

 

Le regole europee sui conti pubblici non hanno funzionato e vanno cambiate. Il ragionamento che spesso risuona in molte capitali dell' Unione - Roma in primis - circola ormai con insistenza anche nei corridoi dei palazzi di Bruxelles. E la nuova legislatura sarà teatro del dibattito che accompagnerà la riscrittura delle norme di bilancio.

 

Accuse incrociate

A sostenere la necessità di cambiare il Patto di Stabilità e Crescita è un documento tecnico preparato dai servizi della Commissione. Non c' è ancora un piano concreto, visto che la direzione di marcia da intraprendere andrà discussa politicamente sia all' interno del nuovo esecutivo Ue, sia tra i governi dell' Eurozona. Ma la proposta nasce dopo un' analisi della situazione da cui emerge una doppia critica.

 

Per alcuni Paesi (soprattutto nel Nord del Continente) le regole di bilancio sono sbagliate perché non impongono ai Paesi altamente indebitati la necessaria disciplina. E soprattutto perché l' elevato margine di discrezionalità attribuito dalle norme alla Commissione ha di fatto impedito le sanzioni anche in caso di violazione (la procedura sul debito evitata per ben due volte dall' Italia nell' ultimo anno ne è un esempio).

 

emmanuel macron ursula von der leyen 6

Ma il punto di vista dei Paesi con alto debito (come l' Italia) è diametralmente opposto: gli Stati dell' Europa meridionale considerano infatti troppo asfissianti i paletti fissati dalle regole Ue, specialmente nei periodi di rallentamento dell' economia.

 

Un elemento che è riportato anche nell' analisi effettuata dai servizi della Commissione. «Per trovare una via d' uscita - confida un funzionario Ue - servirebbero target meno severi, ma applicati con maggiore rigidità». Un altro aspetto su cui si concentrano le analisi degli esperti riguarda la tempistica degli obiettivi di bilancio: anziché fissare target annuali, che vengono ignorati senza grandi conseguenze, la stessa fonte spiega che sarebbe più utile fissare e concordare con i governi di piani di bilancio pluriennali.

 

La prudenza di Ursula

I contenuti del documento - ancora molto generico - sono stati svelati ieri con grande enfasi dal Financial Times e l' entourage di Ursula von der Leyen si è subito affrettato a prenderne le distanze. La portavoce della Commissione ha liquidato il «paper» come un semplice documento di riflessione che «ha zero credibilità» perché non è stato «né visto né avallato» dall' attuale esecutivo Ue e nemmeno dalla presidente eletta.

 

conte macron brigitte

Una presa di distanza tanto netta quanto inusuale, finalizzata a smarcarsi da un progetto che al momento non figura nella lista delle priorità della donna che prenderà il posto di Jean-Claude Juncker. Ma la semplice esistenza di questo documento dimostra che le critiche dei governi sono condivise dagli stessi funzionari della Commissione e dunque sarà impossibile ignorarle.

 

Lo scontro Nord-Sud

Senza un' iniziativa di Bruxelles, inoltre, diverse capitali sono già pronte a farsi avanti per mettere sul tavolo proposte di revisione delle regole. Con l' inevitabile scontro tra falchi e colombe. Giovanni Tria, ministro dell' Economia, in un' intervista con La Stampa a luglio aveva svelato la sua intenzione di lavorare un piano con Francia e Spagna proprio per cambiare le norme europee sui conti pubblici. Un progetto che puntava a coinvolgere anche la Germania, il Paese ago della bilancia negli equilibri europei. L' iniziativa potrebbe essere ereditata dal suo successore, chiunque esso sia, visto che si tratta di un tema molto sensibile in Italia, a prescindere dal colore politico del governo.

 

emmanuel macron ursula von der leyen 5

 

2. FLESSIBILITÀ UE, CON IL CONTE-BIS LA PARTITA SALE A 10-12 MILIARDI

Marco Regari e Claudio Tucci per ''Il Sole 24 Ore''

 

Una partita di fatto obbligata. È quella che nelle prossime settimane un nuovo Governo dovrà giocare con la commissione Ue per sostenere la complessa manovra economica 2020. Che, senza più l' ipoteca "flat tax" targata Lega, si dovrebbe attestare tra i 30 e i 35 miliardi, compresi i 23,1 miliardi necessari per evitare gli aumenti dell' Iva e i 4-5 miliardi per spese indifferibili e rifinanziamenti obbligati. Riempire questo bacino sarà un' impresa tutt' altro che facile.

 

Anche per questo motivo, pur senza ammetterlo ufficialmente, i possibili protagonisti di un esecutivo giallo-rosso sperano tutti di ottenere da Bruxelles l' ok a una nuova tranche di flessibilità di 0,4-0,5 punti di Pil da sommare alla quota dello 0,18% di Prodotto interno per interventi contro il dissesto idrogeologico e il Ponte Morandi di Genova già utilizzata quest' anno e messa in conto per il prossimo dall' ultimo Def. In tutto si tratterebbe di 10-12 miliardi, più o meno un terzo delle coperture per la prossima legge di bilancio.

 

FOTOMONTAGGIO – LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI

La manovra, secondo un primo schema abbozzato nei confronti tecnici da Pd e M5S, dovrà contenere un taglio al cuneo da almeno 4-5 miliardi, magari anche con la funzione di allargare la platea dei lavoratori beneficiari del bonus 80 euro e prevedere una forte spinta agli investimenti "Green" e a quelli destinati al Sud, senza trascurare le infrastrutture. Del resto, l' operazione "cuneo" dovrà alleggerire le imprese, e al tempo stesso aumentare le buste paga dei lavoratori. Molta attenzione verrebbe poi data alla formazione, soprattutto continua, e alla scuola.

 

Resterà in vigore il reddito di cittadinanza, magari con un rafforzamento delle misure di politica attiva per incentivare di più, e meglio, il raccordo con il mondo del lavoro; mentre, con tutta probabilità, ci sarà un' ampia rivisitazione di quota 100, che dovrebbe esaurirsi nel 2021 e lasciare il posto ad altri strumenti, come ad esempio l' Ape social rafforzata.

 

Quasi certe alcune correzioni al Jobs act, soprattutto sul versante crisi aziendali. Attualmente al Mise sono aperti oltre 150 tavoli relativi a grandi aziende che interessano più di 200mila lavoratori. Qui, tra le ipotesi su cui si starebbe ragionando, accanto al potenziamento delle politiche, è un irrobustimento dei sussidi, Cigs in testa (ridotta dalla riforma del 2015) ma che, a oggi, con l' esaurirsi della mobilità, rappresenta l' unico strumento di sostegno prima della perdita del posto di lavoro.

 

La flessibilità Ue è insomma indispensabile. E le chance di successo per il Governo italiano sarebbero tutt' altro che limitate, per due motivi. Il primo è rappresentato dai conti sostanzialmente in ordine lasciati dal primo esecutivo Conte anche attraverso l' aggiustamento di luglio (come ha ricordato lo stesso ministro uscente Giovanni Tria) grazie al quale il deficit 2019 è sceso attorno al 2 % dal 2,4% indicato nel Def. E a fine anno potrebbe toccare quota 1,9% per effetto dei risparmi finali di quota 100 e reddito di cittadinanza e alle maggiori entrate fiscali a consuntivo. Senza dimenticare la spesa per interessi che risulterà più bassa rispetto alle previsioni iniziali.

zingaretti di maio

 

L' effetto trascinamento delle misure adottate a luglio, insieme alla quantificazione delle minori spese per il prossimo anno(sempre dal "welfare"), delle maggiori entrate e delle uscite più contenute per gli interessi sul debito garantiranno una "dote" di circa 8 miliardi per il 2020 con una contemporanea riduzione dell' indebitamento, attualmente previsto al 2,1%. Da qui partirà la costruzione della manovra che verrà puntellata con la probabile rimodulazione di quota 100 (possibile minor spesa di quasi 4 miliardi) e un mix di spending review e riordino dei bonus fiscali.

 

Il secondo fattore che può favorire l' uso di deficit aggiuntivo è da ricercare nell' approccio della Ue che comincia ad apparire meno rigido. La recessione che si sta incuneando nell' Europa e il rallentamento dell' economia tedesca starebbero inducendo Bruxelles a dare un' interpretazione più elastica degli attuali vincoli sui conti pubblici, in attesa magari di una riscrittura del Patto di stabilità e crescita in versione più soft.

 

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...