mario draghi ursula von der leyen

MA SÌ, FATE PURE CON CALMA, TANTO LE BOLLETTE LE PAGHIAMO NOI! – LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, URSULA VON DER LEYEN, PRENDE ALTRO TEMPO SUL TETTO AL PREZZO DEL GAS: “PARLIAMO DI PRICE CAP, MA OGGI NON SI DECIDE” – “SAPONETTA” GENTILONI È OTTIMISTA: “LE POSIZIONI SI AVVICINANO”, MA ANCORA L’ACCORDO NON C’È. FORSE ARRIVERÀ AL CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 OTTOBRE, SULLA PROPOSTA ITALIANA DEL “CORRIDOIO DINAMICO”

PAOLO GENTILONI

1 - GENTILONI, POSIZIONI PAESI SUL PRICE CAP SI AVVICINANO

(ANSA) - Sul tetto al prezzo del gas "ci sono interessi diversi e ci sono ancora posizioni diverse" tra gli Stati membri, "credo che si stiano avvicinando, ci abbiamo messo un po' di tempo anche quando ci fu la crisi della pandemia".

 

Lo ha detto il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, parlando della crisi energetica a Radio Anch'io, su Radio1. "Penso che sia giunto il momento che questa divergenza tra chi chiede il tetto al prezzo del gas e chi teme che questo tetto provochi un problema di forniture è andata ormai avanti troppo a lungo, e credo che la Commissione europea sia ormai pronta a fare una proposta", ha aggiunto.

 

mario draghi roberto cingolani

2 - GENTILONI, PRICE CAP DINAMICO PUÒ ESSERE SOLUZIONE GIUSTA

(ANSA) - "L'idea di un price cap bloccato può avere delle controindicazioni nel senso che l'andamento dei mercati, il trattamento verso i Paesi - perché è chiaro che l'atteggiamento verso la Russia non può essere lo stesso che quello verso la Norvegia o l'Algeria -, richiedono uno strumento abbastanza sofisticato, un price cap dinamico potrebbe andare incontro a questa necessità". Lo ha indicato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, a Radio Anch'io, su Radio1.

 

3 - GENTILONI, IDEA NUOVI FINANZIAMENTI COMUNI SI FARÀ STRADA

mario draghi ursula von der leyen

(ANSA) - "Penso che" l'idea di nuovi finanziamenti comuni sul modello del Sure "si farà strada, abbiamo messo un piede nella porta per dire che davanti a questa situazione" di crisi, il tetto al prezzo del gas "non sarà di per sé una soluzione miracolosa" e serviranno "strumenti comuni". Lo ha detto il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, parlando a Radio Anch'io, su Radio1. "Avremo bisogno di più solidarietà, non basta il tetto al prezzo del gas perché se ciascuno usa i propri quattrini per conto proprio, visti gli squilibri che ci sono nei nostri spazi di bilancio, non è sufficiente", ha aggiunto

 

MARIO DRAGHI URSULA VON DER LEYEN

"La discussione tecnica andrà avanti, però se la Commissione europea mette sul tavolo una proposta in vista del vertice" dei leader Ue "del 20 e 21 ottobre, io penso che ormai le posizioni" tra i Paesi "si stiano avvicinando", ha ribadito il commissario, facendo appello tuttavia a "non demonizzare" bensì a "capire anche le posizioni di chi dice 'occhio che col tetto al prezzo del gas rimaniamo senza'". "Nel frattempo però - ha precisato - abbiamo stoccaggi sopra il 90% e abbiamo ridotto il gas russo dal 40 al 7,5%, quindi quel rischio si è molto ridotto in questi mesi".

 

4 - VON DER LEYEN, PARLIAMO DI PRICE CAP MA OGGI NON SI DECIDE

PAOLO GENTILONI E MARIO DRAGHI

(ANSA) - "Ora è tempo di discutere di come limitare i picchi nei prezzi dell'energia e la manipolazione operata da Putin. La second cosa importante da discutere è il level playing field, ovvero che le aziende di ogni Paese abbia la stessa possibilità di partecipare al mercato unico, con equità. Il terzo punto è il RePower, e come potenziarlo. Non ci saranno decisioni oggi, essendo un Consiglio informale ma è in preparazione del Consiglio di ottobre". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, arrivando al Castello di Praga.

 

mark rutte mangia un gelato a roma 5

5 - VON DER LEYEN,'ORA STATI PRONTI A CAP, CONFIDO IN SOLUZIONE'

(ANSA) - "La Commissione aveva proposto un tetto al gas a marzo ma all'epoca non era attrattivo. Ma ora la situazione si è evoluta e gli Stati membri vogliono discutere ora il price cap. Confido si possa trovare una soluzione": Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando ai cronisti al castello di Praga.

 

6 - GAS IL PIANO ITALIANO

Marco Bresolin per “La Stampa”

 

Rassicurare la Germania e gli altri Paesi contrari al tetto al prezzo del gas con alcuni correttivi da attivare per scongiurare una crisi delle forniture. È con questo obiettivo che l'Italia ha fatto circolare tra gli altri governi Ue un nuovo documento tecnico - realizzato con Belgio, Grecia e Polonia - per intervenire sul mercato del gas.

 

URSULA VON DER LEYEN

Non più con un «tetto al prezzo», espressione diventata ormai un tabù, ma con un «corridoio di prezzo dinamico», da applicare su tutte le transazioni nel mercato del gas all'ingrosso, agganciato agli altri indici internazionali di riferimento e con un margine di fluttuazione del 5%.

 

Una sorta di «interruttore per disincentivare la speculazione» che in caso di crisi delle forniture andrebbe accompagnato da un'ulteriore riduzione della domanda di gas e da compensazioni. Nel "non paper" vengono individuati tre diversi scenari con le relative azioni da intraprendere per far fronte a un'eventuale carenza di gas.

 

Da Malta anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a colloquio con l'omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier, ha lanciato un appello all'Ue, «chiamata a reagire con senso di comunità e solidarietà di fronte a chi fa dell'energia uno strumento di pressione internazionale e di speculazione».

 

mario draghi a praga.

Il governo guidato da Mario Draghi dà per scontato il sostegno dei 15 Paesi che già avevano firmato la lettera sul "price cap" ed è convinto che anche la Commissione europea si stia riposizionando su questa linea, agevolando così l'opera di convincimento della Germania, dei Paesi Bassi e degli altri Stati sin qui scettici. «Noi non abbiamo posizioni ideologiche, vogliamo trovare soluzioni che funzionino», ha assicurato il premier olandese Mark Rutte.

 

Nella delegazione italiana l'ottimismo è palpabile, tanto che viene dato per possibile un accordo al Consiglio europeo del 20-21 ottobre, l'ultimo di Draghi. Due giorni prima la Commissione europea presenterà la sua proposta che dovrebbe includere un meccanismo simile a quello elaborato dal ministero guidato da Roberto Cingolani. I dettagli tecnici saranno discussi tra i ministri dell'Energia nella riunione in agenda martedì e mercoledì prossimi a Praga, ma già oggi saranno i leader ad affrontare la questione da un punto di vista più politico nel corso del vertice informale.

 

mario draghi olaf scholz emmanuel macron 2

I capi di Stato e di governo dei 27 sono arrivati ieri nella capitale ceca per il primo summit della Comunità politica europea, il nuovo forum allargato a 17 Stati europei extra-Ue voluto da Emmanuel Macron. Si è parlato della situazione in Ucraina, con l'intervento via video del presidente Zelensky, ma ovviamente ha tenuto banco la questione energetica.

 

Anche perché al tavolo c'erano alcuni Paesi fornitori di gas come l'Azerbaijan e soprattutto la Norvegia. Avrebbe voluto esserci anche l'emiro del Qatar, Tamin Bin Hamad Al Thani, a Praga per la sua prima visita ufficiale nella Repubblica Ceca. Offeso per non esser stato invitato alla riunione della Comunità politica, l'emiro ha lasciato anzitempo il Paese.

 

emmanuel macron olaf scholz

Il tema delle forniture energetiche è stato al centro della tavola rotonda sull'economia alla quale hanno partecipato anche Draghi, il cancelliere Olaf Scholz e il premier della Norvegia, diventata il primo fornitore di gas dell'Unione europea. Ursula von der Leyen insiste nel dire che la riduzione dei prezzi passerà per forza di cose da un negoziato con Oslo e ieri ha convinto il premier Jonas Store a firmare una dichiarazione congiunta per dire che bisogna «sviluppare congiuntamente uno strumento per stabilizzare i mercati energetici e limitare l'impatto delle manipolazioni del mercato e della volatilità dei prezzi».

 

Un segnale che è stato accolto molto positivamente dai principali governi Ue, impegnati a «far scendere i prezzi garantendo al tempo stesso un equilibrio tra domanda e offerta», come ha sottolineato Scholz. Per la Polonia, però, bisogna fare di più: «La politica energetica dell'Unione europea non può essere dettata dalla Germania - ha attaccato il premier Mateusz Morawiecki -. Non è possibile che gli interessi di un Paese determino l'andamento dei prezzi per tutti gli Stati».

ZELENSKY - DRAGHI - SCHOLZ - MACRONolaf scholz testimonianza su banca warburg

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO