nicola fratoianni elisabetta piccolotti fabiana dadone ergys haxhiu dario franceschini michela di biase francesco lollobrigida

MA SONO ELEZIONI O UFFICI DI COLLOCAMENTO? – MASSIMILIANO PANARARI E LA PRATICA BIPARTISAN DI PIAZZARE MOGLI, MARITI, FRATELLI E PARENTI VARI E AVARIATI: “UN PARTITO TRASVERSALE, DOVE NON ESISTE COLORE OD ORIENTAMENTO CHE TENGA, E NON C'È NEPPURE TEMATICA DI GENERE” – “BISOGNEREBBE PERÒ TENERE A MENTE CHE LE SOCIETÀ DEMOCRATICHE SONO QUELLE DOVE IL MERITO DOVREBBE PREVALERE SUL RETAGGIO E IL LIGNAGGIO ‘DI SANGUE’. SPECIALMENTE QUANDO IL CONSENSO E LA LEGITTIMAZIONE GENERALE CALANO, E IL NUMERO DEGLI ASTENSIONISTI AUMENTA.

massimiliano panarari

Massimiliano Panarari per “la Stampa”

 

«Tengo famiglia». Un dato di fatto, un tratto antropologico (di lunga durata), un tema politico a tutti gli effetti (sfociante spesso nel malcostume). La "questione parentale" in Italia è un prisma con tante facce, e - tramontata la società cetuale - riaffiora immancabilmente sotto le vesti delle varie Parentopoli.

 

Il Sud Europa, si sa, è la culla delle tribù, dei clan e del familismo, tendenzialmente amorale (per citare la celebre, e un po' datata, formula di Edward Banfield), che può farsi pure disinvoltamente e direttamente immorale.

 

michela di biase franceschini

La nostra è una delle nazioni che vanno più agevolmente a nozze con l'antipolitica; e, dunque, talvolta, su questo soggetto si registra pure qualche eccesso di sensibilità, facendo, così, irrompere nel dibattito una certa qual tendenza al savonarolismo e a un'indignazione moraleggiante degna di miglior causa.

 

La candidatura del parente di chi già detiene una carica importante nel mondo politico identifica una prassi assai diffusa anche stavolta, alla vigilia delle elezioni del 25 settembre. Un autentico partito trasversale, dove non esiste colore od orientamento "ideologico" che tenga al punto di immunizzare rispetto alla pratica (o alla "tentazione").

 

fratoianni e la moglie elisabetta piccolotti

E non c'è neppure tematica di genere che faccia davvero la differenza, dal momento che nelle liste dei vari partiti trovano spazio "mogli/compagne di" come pure "mariti/compagni di" e "figli/figlie di" (e i rumors dei palazzi romani insinuano anche "amanti - di ogni sesso - di", ma ci fermiamo qui perché la "calunnia è un venticello" e qui ci sforziamo, invece, di fare analisi). E lo diciamo proprio per introdurre un po' di "political correctness" in un contesto molto scivoloso, nel quale basta poco per travalicare la cronaca o la critica ed entrare nelle paludi della misoginia e del sessismo.

 

ANDRA BARABOTTI SUSANNA CECCARDI

Scorrendo i nomi che scenderanno nell'agone delle politiche 2022, da giorni tiene banco una polemica sulla presenza di Michela Di Biase (moglie di Dario Franceschini) e di Elisabetta Piccolotti (moglie di Nicola Fratoianni). Una querelle che trova alimento anche nel centrosinistra, dove le esclusioni dal posto in lista o la corsa obbligata in collegi che si presentano come mission impossible - specie alla luce dei timori crescenti di una valanga neroverdeblu di destra nelle urne - rendono gli animi assai esacerbati.

 

Il giudizio di tanti oscilla così vorticosamente, arrestando le sue lancette sull'epochè, fra l'idea che la candidatura costituisca il corretto riconoscimento di una militanza di lungo periodo (che precede l'incontro con il leader e il passaggio alla condizione di compagna di vita) e la domanda se le valutazioni di opportunità non suggerissero comunque agli eredi della sinistra della "questione morale" di operare scelte differenti.

 

FABIANA DADONE CON IL COMPAGNO ERGYS HAXHIU 1

Ma poi, a relativizzare, come sempre in Italia, c'è giustappunto la constatazione del "così fan tutti". Nella Lega si leva, infatti, qualche voce di protesta - senza esagerare, trattandosi dell'ultimo partito "lenin-stalinista" - perché un collegio sicuro è stato assegnato ad Andrea Barabotti, che del Carroccio è attivista effettivamente da tanto tempo, ma di cui non si può non notare anche il fatto che si tratta del compagno della pasionaria salviniana Susanna Ceccardi, l'europarlamentare già protagonista del tentativo (fallito) dell'assalto al "palazzo d'Inverno" della Regione Toscana.

 

FABIANA DADONE CON IL COMPAGNO ERGYS HAXHIU

E che dire delle parlamentarie del Movimento 5 Stelle, convertitesi nuovamente in una sorta di "familiarie", nelle quali si sono messi in lizza numerosi parenti di chi già ricopre un ruolo, da Davide Buffagni (fratello di Stefano) a Samuele Sorial (fratello dell'ex deputato Giorgio), da Ergys Haxhiu (compagno della ministra uscente Fabiana Dadone) a Paolo Trenta (fratello dell'ex ministra Elisabetta)?

 

E, ancora, last but not least, si deve citare il capogruppo alla Camera di Fdi Francesco Lollobrigida, cognato di Giorgia Meloni, e pilastro di un inner circle dove i connotati endogamici si spiegano anche con la natura di "polo escluso" della destra postmissina, e con la sindrome di accerchiamento che i suoi dirigenti, oggi pronti a espugnare per la prima volta palazzo Chigi, hanno vissuto in maniera particolarmente sentita.

giorgia meloni francesco lollobrigida

 

In alcuni di questi casi - e, paradossalmente, soprattutto da parte di alcune forze di ascendenza populista che avevano tuonato contro il professionismo politico - agisce l'istinto "umano troppo umano" di utilizzare le elezioni come un ufficio di collocamento, ancor più nello spaventevole orizzonte di destino della jobless society.

 

In altri ancora gioca la concezione di una blindatura del potere per consanguineità, garanzia della sua tenuta e dell'osservanza fedele delle decisioni. L'impressione è, così, quella di politiche familiari che rischiano di fare rima con quelle dinastiche "di antico regime". E, allora, bisognerebbe tenere anche a mente che le società democratiche sono quelle dove il merito dovrebbe prevalere sul retaggio e il lignaggio "di sangue". Specialmente quando il consenso e la legittimazione generale calano, e il numero degli astensionisti aumenta.

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"