mario draghi giuseppe conte cashback

MAI UNA GIOIA PER CONTE - I SOLDI A DISPOSIZIONE DEL GOVERNO PER LA MANOVRA SONO POCHI, E DRAGHI DOVRÀ SCEGLIERE CHI SCONTENTARE. E IL PRIMO DELLA LISTA SARÀ “GIUSEPPI”. IL LEADER AZZOPPATO DEI CINQUE STELLE HA CHIESTO AL PREMIER DI MANTENERE LA PAROLA SUL CASHBACK, E RIATTIVARE LO SCONTO SUI PAGAMENTI ELETTRONICI DAL 2022. MA A PALAZZO CHIGI NON HANNO ALCUNA INTENZIONE DI SALVARE LA MISURA…

Ilario Lombardo e Francesco Olivo per “La Stampa”

 

mario draghi

Mario Draghi ha il suo metodo: si tratta fino all'ultimo centimetro, poi però si decide. Con i partiti, con i sindacati, con Confindustria: tutti sono benvenuti al tavolo di Palazzo Chigi ma deve esserci una reciproca disponibilità a negoziare. E, dunque, a cedere qualcosa.

 

I partiti, come era largamente prevedibile, assediano il presidente del Consiglio con le loro richieste, ventilano minacce, cercano compromessi migliori di quelli del giorno prima. Alla vigilia del Consiglio dei ministri che darà il via libera alla legge di Stabilità, e che al più tardi dovrebbe essere tra mercoledì pomeriggio e giovedì, Draghi è pronto a fare qualche altra apertura.

 

mario draghi giuseppe conte

Ad affrontare gli ultimi assalti, per ricondurli all'interno della stessa logica di sempre: «Ogni scelta deve essere sostenibile». Detto altrimenti, i soldi a disposizione sono pochi e qualcuno andrà scontentato. Giuseppe Conte, per esempio. Il leader del M5S chiede che Draghi «mantenga la parola» sul cashback.

 

rocco casalino con giuseppe conte

Sospeso per l'ultimo semestre del 2021, a giugno il premier aveva promesso di reinserire nel 2022 lo sconto per incentivare i pagamenti elettronici. Così non sarà, almeno a sentire Palazzo Chigi e il Tesoro. Da quanto confermano alla Stampa, una mediazione è diventata impossibile. I tecnici hanno tentato di salvare parte della misura cara a Conte, mantenendola per i redditi più bassi, ma dai calcoli fatti si è convenuto che sarebbe stata meglio sacrificarla del tutto.

SCHEDA SUL CASHBACK

 

Ora bisognerà vedere se e quanto Conte intenda reagire per difendere un provvedimento che neanche tutti i 5 Stelle al governo ritengono prioritaria come battaglia, rispetto per esempio a Superbonus e salario minimo. Conte e Draghi continuano a non incontrarsi di persona, e il gelo nei rapporti tra i due non aiuta.

draghi conte

 

I colloqui del premier con Matteo Salvini, invece, iniziano ad avere una certa continuità. Per la terza volta in tre settimane, il leader leghista è stato ricevuto a Palazzo Chigi. La riforma delle pensioni è un passaggio decisivo per dare un senso alla complicata partecipazione al governo della Lega.

 

matteo salvini conferenza stampa quota 100

Il colloquio è durato circa un'ora, mentre, in una stanza accanto, il sottosegretario Federico Freni, indicato al Mef dalla Lega, il suo predecessore Claudio Durigon e i tecnici del ministero analizzavano cifre e tabelle. Salvini ha un'urgenza: scongiurare un ritorno alla Legge Fornero, o qualcosa che le assomigli.

 

Draghi lo ha capito e ha detto che farà «il possibile» per andare nella direzione del leghista, ma senza rinunciare al definitivo seppellimento di Quota 100, il cavallo di battaglia leghista degli ultimi tre anni. Il premier ha ribadito al leader del Carroccio il senso del ritocco pensionistico che verrà affrontato con questa legge di Stabilità. Non è una riforma epocale, ma solo il necessario aggiustamento che serve a non far sballare i conti.

 

GIUSEPPE CONTE E MARIO DRAGHI

Per questo, anche Quota 102 congelata per almeno un biennio, come proposto dalla Lega, è difficile che passi. Sul tavolo restano altre ipotesi già note, e secondo fonti del Mef, la trattativa si potrebbe chiudere su Quota 102-104 tra il 2022 e il 2023, aprendo a deroghe come chiesto dalla Lega. Altra possibilità: che gli scalini si fermino un anno prima, a Quota 102-103, sempre prevedendo qualche deroga. Per Salvini sarebbe importante preservare il tetto anagrafico dei 64 anni, per poter dire di non aver capitolato nuovamente alla legge Fornero (che fissa il pensionamento a 67).

il cashback del governo

 

Ma giocare solo su un innalzamento progressivo dei contributi, da sommare all'età anagrafica, è più ostico. Salvini è pronto anche a cedere, ma vorrebbe non farlo a mani vuote. Per questo ha fatto una proposta al premier: istituire un fondo di tutela per i lavoratori usuranti delle aziende sotto i 15 dipendenti, che non godono di alcune tutele, come la cassa integrazione, aiutandoli ad andare in pensione dopo la fine di Quota 100. È la deroga di cui si parlava.

cashback by osho

 

Altra condizione che il Carroccio porrebbe è la gradualità del passaggio da quota 102 a quota 104. L'accordo non c'è, ma dalla Lega filtra ottimismo, anche perché «i colloqui continueranno nei prossimi giorni», forse anche ai massimi livelli. Entrando a Palazzo Chigi Salvini ha ribadito la linea: «Non si può finanziare il reddito di cittadinanza e mandare la gente in pensione più tardi per risparmiare».

 

super cashback

Ma non è solo con gli avversari che il leghista deve vedersela. Nei prossimi giorni, con tutta probabilità giovedì, i ministri della Lega e quelli di Forza Italia si incontreranno per il vertice voluto da Salvini, alla presenza di Silvio Berlusconi, per cercare di accorciare le distanze sui nodi economici e politici. Fi è contraria a Quota 100 e non vuole mettere a repentaglio la stabilità del governo.

 

I ministri azzurri, protagonisti di un'offensiva contro i vertici del partito, troppo schiacciati, secondo loro, sui sovranisti, parteciperanno all'incontro. Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Renato Brunetta andranno, dicono, «con spirito propositivo», facendo però notare come il coordinamento tra i ministri del centrodestra in realtà ci sia sempre stato. E senza tutta l'enfasi che adesso ci mette Salvini.

giuseppe conte dopo l incontro con mario draghiconferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 28claudio durigon matteo salvini massimo caravaglia conferenza stampa quota 100lotteria degli scontrini

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…