luigi di maio

DI MAIO, FA’ QUALCOSA DI SINISTRA - DALL'ILVA ALLA WHIRLPOOL FINO A MERCATONE UNO, LUIGINO E’ ASSEDIATO DAI LAVORATORI CHE CHIEDONO AIUTO E TUTELE - NON BASTASSE, C' È STATA L'INERZIA DELL'ESECUTIVO ITALIANO SULLA TENTATA FUSIONE FCA-RENAULT-NISSAN - NEL CERCHIO MAGICO DI DI MAIO C'È CHI HA TROVATO IL RESPONSABILE: GIORGIO SORIAL, EX DEPUTATO NON RIELETTO, AMICO E FEDELISSIMO, CUI SONO STATI AFFIDATI I TAVOLI DI CRISI…

Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

 

luigi di maio incontra i vertici whirpool

Al ministero dello Sviluppo economico lo chiamano "l'assedio". Le crisi industriali nel Paese si moltiplicano, i lavoratori di mezz' Italia vanno in processione sotto la sede di via Veneto chiedendo aiuto, tutele, ma il vicepremier M5S non sa più a che santo votarsi.

 

Nello stesso momento, sono scoppiate tre emergenze dalla portata devastante, dal punto di vista dell' occupazione e dell' immagine: quella all' ex Ilva, dove Arcelor Mittal ha chiesto la cassa integrazione per 1400 persone a soli nove mesi dall' accordo che ha consentito alla multinazionale di rilevare gli impianti di Taranto; quella di Whirlpool, che in Campania potrebbe lasciare a casa 430 persone; poi Mercatone Uno, con 1860 lavoratori rimasti senza niente da un giorno all' altro. Non bastasse, c' è stata l' inerzia dell' esecutivo italiano sulla tentata fusione Fca-Renault-Nissan.

 

luigi di maio davanti al mise dopo l'incontro con i vertici whirpool 1

Andata a monte, secondo Luigi Di Maio, per l'intervento del governo francese. Che però della casa della losanga è azionista e che si è fatto sentire per tenere Parigi al centro del colosso che sarebbe dovuto nascere, se John Elkann non avesse suonato la ritirata. «Questa vicenda dimostra che quando la politica cerca di intervenire nelle vicende economiche non sempre fa bene», ha detto il vicepremier M5S a Radio Anch'io. Sulle crisi aziendali stiamo impiegando il massimo sforzo», dice invece a Repubblica.

 

luigi di maio incontra i vertici whirpool 2

«Su Mercatone uno stiamo facendo un doppio percorso di tutela dei lavoratori e dell'indotto. Su Whirlpool ci stiamo facendo valere come Stato, perché i contratti si onorano e non si stralciano a seconda del management». Parla del tavolo di lunedì al Mise, quello in cui ha chiesto all'azienda, che in Italia produce lavatrici, di rispettare gli impegni presi. «Non si prende per il culo lo Stato italiano. Non con me, non con questo governo», era stata la frase fatta trapelare durante la trattativa. Che però non sarà affatto semplice, nonostante il governo minacci il ritiro degli incentivi.

 

«Devo essere sincero: mi dispiace anzitutto per i lavoratori che si riesca a fare polemica e campagna elettorale anche sulla disperazione di persone che stanno perdendo il posto di lavoro - dice ora il ministro dello Sviluppo, dimenticando i tempi in cui era lui a contestare al suo predecessore ogni crisi aperta - è un atteggiamento che non capisco e che mi sembra profondamente ingiusto da parte delle opposizioni».

LUIGI DI MAIO

 

Per giorni, il leader M5S si è rifiutato di rispondere alle domande a margine, alle varie iniziative cui ha preso parte, proprio perché stava cercando risposte. Su Mercatone Uno, per ora, quella trovata è un emendamento al decreto crescita che estenda ai lavoratori il fondo per le vittime di mancati pagamenti nel caso in cui l' azienda sia indagata per bancarotta fraudolenta. Quanto all'ex Ilva, il ministro ha chiesto ai commissari di capire se Arcelor Mittal stia violando l'accordo siglato a settembre. Dai primi controlli, pare non sia così.

 

GIORGIO SORIAL

«La cassaintegrazione deriva da una sovra-importazione di acciaio - dice l'ex ministro ed europarlamentare pd Carlo Calenda - va combattuta con dazi straordinari. È incredibile che lo sappia io e non Di Maio. Si dovrebbe dimettere».

 

Per tutta risposta, il blog delle stelle pubblica un post con «tutti i disastri di Calenda». Ancora una volta, quindi, colpa del Pd. Anche se nell'inner circle di Di Maio c'è chi cerca altri responsabili: ad esempio Giorgio Sorial, ex deputato non rieletto, amico e fedelissimo, cui sono stati affidati i tavoli di crisi. «Per forza tutto ricade sulle spalle di Luigi - si lamenta un esponente di governo - tra lui e Davide Crippa come sottosegretario, è praticamente da solo».

giorgio sorial

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