malagò giorgetti

MALAGO’, LA PACCHIA E’ FINITA - GIORGETTI SI PRENDE TUTTO E IL CONI RESTA A MANI VUOTE (E’ LA FINE DELL’ERA GIANNI LETTA) - LA LEGA METTE LE MANI SUGLI APPALTI SPORTIVI E SUL PIANO PERIFERIE DI RENZI DA 500 MILIONI MA SVUOTA PURE LE FEDERAZIONI CHE AVEVANO ESULTATO NEL VEDERE IL CONI DEPOTENZIATO (E DEPAUPERATO) DAL GOVERNO: PENSAVANO CHE COSÌ AVREBBERO AVUTO MAGGIORE LIBERTÀ - SI SBAGLIAVANO: PRENDE TUTTO IL CARROCCIO...

miccichè giorgetti malagò foto mezzelani gmt04

Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia

Lorenzo Vendemiale per il “Fatto quotidiano”

 

Le gare per i grandi eventi, ma anche gli acquisti più semplici, i materiali, le utenze. E persino gli impianti del maxi-progetto renziano "Sport e periferie", roba da centinaia di milioni. Passerà tutto da Sport e Salute spa, la nuova società creata dal governo per togliere soldi e potere al Coni di Malagò (ma evidentemente non solo a lui). Una specie di Consip dello sport, qualcosa che assomiglia sempre più a un vero e proprio ministero. E che risponde direttamente al sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, tramite l' ex manager Alitalia Rocco Sabelli, da lui scelto per guidarla.

 

malagò giorgetti valente

La Lega mette le mani sugli appalti sportivi. Lo fa grazie a un emendamento firmato dal senatore Claudio Barbaro, altro uomo forte del Carroccio sullo sport (è presidente Asi, uno dei principali enti di promozione) e inserito nello Sblocca cantieri.

Ci aveva già provato a marzo alla Camera, ma la norma era stata stoppata dal M5S per "questioni politiche". Stavolta gli alleati si sono convinti, o semplicemente dopo le Europee è diversa la situazione. L' emendamento è stato approvato in aula.

 

malagò giorgetti

"Al fine di ottimizzare le procedure di affidamento e razionalizzare la spesa", prevede di assegnare a Sport e salute la qualifica di "stazione appaltante", e soprattutto di "svolgere attività di centralizzazione delle committenze per conto delle amministrazioni o enti aggiudicatrici operanti nel settore dello sport". Se il primo punto conferma e amplia il ruolo che già svolgeva in passato Coni servizi (di cui Sport e salute ha preso il posto), il secondo è una rivoluzione: significa che tante gare che fino ad oggi venivano effettuate singolarmente dalle varie Federazioni, in futuro potranno essere fatte dalla società che fa capo a Palazzo Chigi.

ROCCO SABELLI

 

Nell' ultima versione è entrato pure un comma che toglie al Coni il progetto "Sport e periferie", il grande piano di ristrutturazione degli impianti che il governo Pd aveva deciso di affidare a Malagò (anche per aggirare gli enti locali e il codice dei contratti) e per cui è stato stanziato complessivamente quasi mezzo miliardo (con risultati altalenanti).

gravina bussetti e malagò foto mezzelani gmt

A parte l' ennesima botta al Comitato olimpico, il principio della norma è semplice: centralizzare, in teoria, vuol dire risparmiare le spese: circa il 10%, secondo prime stime, soldi da reinvestire nello sport, una buona notizia per il settore.

 

Così però la partecipata governativa gestirà tutti gli appalti per i grandi eventi: gli Internazionali di tennis e presto le Atp Finals, Piazza di Siena, magari le Olimpiadi 2026 (se Milano-Cortina se le aggiudicheranno). Non solo. Potrebbero finire nelle sue mani anche gli acquisti più semplici, i materiali, le attrezzature e gli arredi, persino le risme di carta.

ROCCO SABELLI

malagò giorgetti mornati foto mezzelani gmt035

Tanto potere, tanti soldi. Basti dire che il conto aggregato delle Federazioni sfiora i 750 milioni di euro di spesa l' anno. Ovviamente non tutti se ne vanno in acquisti centralizzabili, ma una buona fetta verrà gestita diversamente, come minimo decine di milioni. Centinaia, con Sport e periferie.

 

Il Coni perde un altro pezzo (il piano milionario caro all' ex ministro Lotti) ma stavolta non è l' unico a uscirne ridimensionato. Se alcune risorse saranno usate dal governo, significa che per forza di cose ne arriveranno meno alle Federazioni. Fino ad oggi gestivano autonomamente i loro fondi, scegliendo cosa comprare, come e da chi. Domani riceveranno merci e beni già acquistati. Paradossalmente, la Lega realizza un progetto già ipotizzato proprio dalla vecchia dirigenza di Coni servizi. Di recente lo aveva auspicato anche la Corte dei Conti, che nell' ultima positiva relazione sulla società invitava a "valutare la possibilità di centralizzare ulteriori servizi". Detto, fatto.

malagò giorgetti foto mezzelani gmt012

 

malagò giorgetti mornati foto mezzelani gmt034malagò agabio fabbricini pagnozzi giorgetti foto mezzelani gmt037malagò giorgetti foto mezzelani gmt053

Tante Federazioni avevano esultato nel vedere il Coni depotenziato (e depauperato) dal governo: pensavano che così avrebbero avuto maggiore libertà. Forse si sbagliavano: prende tutto la Lega.

malagò giorgetti foto mezzelani gmt011malago e giorgetti foto mezzelani 5malago e giorgetti foto mezzelani 4malagò giorgetti foto mezzelani gmt013

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…