alessandra ghisleri italia italiani poverta poverta'

MANCANO 3 GIORNI AL VOTO E GLI ITALIANI NON SANNO PER CHI CAZZO VOTARE! – ALESSANDRA GHISLERI: “TRA IL 30 E IL 40% DEGLI ELETTORI È ANCORA INDECISO” – “GLI ITALIANI INTERROGATI SUL TEMA DEL VOTO SI ESPRIMONO CON VALUTAZIONI RAPIDE. APPARE CHIARO CHE L'ISTINTO PREVALE SPESSO SULLA VALUTAZIONE RAGIONATA” – POVERA ITALIA: STIAMO ANDANDO VERSO UN “VOTO CIECO UNA SCELTA SULL'ONDA DEL SENTIMENTO E DELLA SIMPATIA"

Alessandra Ghisleri per “la Stampa”

 

alessandra ghisleri foto di bacco (1)

Le campagne elettorali sono una vetrina per permettere ai politici di raccontarsi e farsi conoscere al loro meglio. Tutto diventa vero, verosimile e spinto fino oltre il possibile. Anche la capacità di stimolare una reazione viscerale tra gli elettori di fronte ad una forte provocazione si trasforma in una ferita all'intero corpo sociale. Tutto è amplificato.

 

L'indignazione non è più un fatto personale, è un risentimento dell'intera collettività: «ne va della nostra sopravvivenza» così dicono. Insomma una campagna elettorale breve, estiva, inaspettata e a tratti improvvisata come questa, sta producendo, in questa ultima settimana, una forte spinta di valutazioni sommarie per una buona parte di elettori.

 

ghisleri

I cittadini che si sentono ancora indecisi sulle scelte inerenti il voto di domenica - e sono molti (tra il 30% e il 40% a seconda delle regioni) - interrogati sul tema del voto si esprimono con valutazioni rapide, in una frazione di secondo nella quale appare chiaro che l'istinto prevale spesso sulla valutazione ragionata. L'àncora alle tradizioni e alla propria storia familiare in molti casi vengono meno e, più facilmente, la valutazione cade su quell'offerta politica che presenta la migliore convenienza per sé e per la propria famiglia.

 

ALESSANDRA GHISLERI

Capita che nelle interviste venga ricordata e citata a memoria l'ultima affermazione di un politico sentita o letta in un approfondimento televisivo, su un giornale, in un comizio. Si registra una migliore attenzione rispetto al mese di agosto. L'impatto è robusto perché i toni e le promesse dei politici ora generano nuove attese presso l'elettore che ovviamente si aspetta che gli sia restituito molto di più di quanto le parole non lascino intendere. La campagna elettorale, oltre ad essere il terreno di scontro politico tra le diverse forze impegnate e i loro leader, ha sempre avuto un'ufficialità nel chiarire ai cittadini le differenze tra le parti, come momento di riflessione e di apprendimento nella ricerca di una lettura di quale futuro per ciascuno e per l'intero Paese.

 

enrico letta cartabianca 2

Protagoniste indiscusse in questa corta marcia verso il voto sono state sicuramente le parole spese per il caro bollette, la crisi energetica e l'inflazione, l'aumento dei prezzi, la flat tax, la lotta alla disoccupazione e, dopo la tragedia dell'alluvione nelle Marche, è riemersa con una buona eco anche la tutela ambientale. Le piazze, non solo quelle virtuali e televisive, sono tornate a riempirsi. Tuttavia, in questo clima di autunno, lo spazio per l'offerta del sogno è stato molto limitato e l'engagement con il consenso ha ripreso quota sugli interessi del singolo e sulla tutela di quanto già acquisito da ciascuno in questi ultimi anni (come ad esempio il reddito di cittadinanza o delle posizioni di privilegio).

 

GUIDO CROSETTO GIORGIA MELONI

La ricerca del benessere personale e familiare come molla più che per l'evoluzione, per la stabilità e la pianificazione è diventata la vera spinta al voto. E infatti temi più delicati e divisivi all'interno delle coalizioni e dei singoli partiti, come la sanità e la salute, insieme ai vaccini - dopo due anni di pandemia - sono stati più assenti nei dibattiti. Nel frattempo in questa corsa verso il traguardo ogni leader politico cerca la sua definizione c'è chi si definisce liberale, chi progressista, antifascista, mazziniano, europeista, democratico.

 

matteo salvini

Qualcuno ribadisce addirittura il suo genere con forza, mentre qualcun altro cerca di raccontare le sue origini. Si prova ad uscire dagli schemi perché ci si rende conto che i cittadini si riconoscono immersi in una società senza vertice e senza baricentro. Si sono cercati nuovi mezzi per raggiungere un elettorato stanco e distante regalando anche momenti divertenti e stravaganti sui social network e in televisione. Vince l'interpretazione dei desideri degli elettori, rispetto alla cruda realtà e alle prospettive di un ambiente sociale estremamente complesso. Non si conoscono le garanzie per il futuro.

CONTE FRANCESCHINI 3

 

I principi e i valori urlati in campagna elettorale potrebbero non trovare coerenza negli interventi che gli stessi leader potrebbero essere costretti a fare nei prossimi mesi. Insomma è un «voto cieco», una scelta sull'onda del sentimento e della percezione, della simpatia e dell'emozione, che lascia ancora molti dubbi e insicurezze in una parte dell'elettorato - ancora incerto - sulla bontà della loro scelta.

BERLUSCONI MONZA

Ultimi Dagoreport

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”

romana liuzzo

DAGOREPORT! UN MOTO DI COMPRENSIONE PER I TELESPETTATORI DI CANALE5 CHE HANNO AVUTO LA SFORTUNA DI INTERCETTARE LA MESSA IN ONDA DELLO SPOT AUTO-CELEBRATIVO (EUFEMISMO) DEL PREMIO “GUIDO CARLI” - CONFUSI, SPIAZZATI, INCREDULI SI SARANNO CHIESTI: MA CHE CAZZO È ‘STA ROBA? - AGGHINDATA CON UN PEPLO IN STILE “VESTALE, OGNI SCHERZO VALE”, PIAZZATA IN UN REGNO BOTANICO DI CARTONE PRESSATO, IL “COMMENDATORE”  ROMANA LIUZZO REGALA 20 SECONDI DI SURREAL-KITSCH MAI VISTO DALL'OCCHIO UMANO: “LA FONDAZIONE GUIDO CARLI VI SARÀ SEMPRE ACCANTO PER COSTRUIRE INSIEME UN MONDO MIGLIORE”. MA CHI È, LA CARITAS? EMERGENCY? L'ESERCITO DELLA SALVEZZA? - VIDEO!

friedrich merz - elezioni in germania- foto lapresse -

DAGOREPORT – LA BOCCIATURA AL PRIMO VOTO DI FIDUCIA PER FRIEDRICH MERZ È UN SEGNALE CHE ARRIVA DAI SUOI "COLLEGHI" DI PARTITO: I 18 VOTI CHE SONO MANCATI ERANO DI UN GRUPPETTO DI PARLAMENTARI DELLA CDU. HANNO VOLUTO MANDARE UN “MESSAGGIO” AL CANCELLIERE DECISIONISTA, CHE HA STILATO UNA LISTA DI MINISTRI SENZA CONCORDARLA CON NESSUNO. ERA UN MODO PER RIDIMENSIONARE L’AMBIZIOSO LEADER. COME A DIRE: SENZA DI NOI NON VAI DA NESSUNA PARTE – DOMANI MERZ VOLA A PARIGI PER RIDARE SLANCIO ALL’ALLEANZA CON MACRON – IL POSSIBILE ANNUNCIO DI TRUMP SULLA CRISI RUSSO-UCRAINA