salvini conte berlusconi

LE MANOVRE DI CONTE, SALVINI E BERLUSCONI DANNEGGIANO GLI ITALIANI - RICORDATE IL DECRETO AIUTI, QUELLO A CUI I GRILLINI NON HANNO DATO LA FIDUCIA APRENDO LA CRISI DI GOVERNO? DOPO LE DIMISSIONI DI DRAGHI IL DECRETO PASSA DA DIECI A TRE MILIARDI IN ATTESA CHE I PARTITI TROVINO L'ACCORDO SUL BONUS 200 EURO O SUL TAGLIO DELL’IVA - FINO ALLO STRAPPO DEL M5S, MOTIVATO DAL NO ALL'INCENERITORE DI ROMA, IL GOVERNO AVEVA TROVATO UNA DISPONIBILITÀ DI 23-25 MILIARDI, DA USARE PER ANTICIPARE MISURE CHIESTE DAI PARTITI - NEL DECRETO NON CI SARÀ IL MINIMO SALARIALE, NÉ IL MINI-TAGLIO DEL CUNEO FISCALE

Ilario Lombardo,Luca Monticelli per “la Stampa”

 

draghi

Giorno dopo giorno si capirà meglio quanto «gli affari correnti» si faranno più flessibili, quanto più ampio sarà il perimetro di azione che Sergio Mattarella ha disegnato per il governo uscente di Mario Draghi. Perché ci sono troppe emergenze da affrontare, e né la crisi politica né la campagna elettorale sotto l'ombrellone possono metterle da parte. Il primo tema che si pone, il più urgente, è il prossimo decreto Aiuti, rimasto in cantiere in attesa che i partiti portassero a compimento il suicidio della legislatura.

 

SALVINI MELONI BERLUSCONI

E che adesso potrebbe diventare ancora più striminzito se il governo non dovesse ricevere un via libera dalle forze politiche già impegnate in campagna elettorale. Ma al centro delle preoccupazioni di Draghi (e di Mattarella) ci sono anche gli impegni dell'agenda internazionale. Le sfide a cui ha legato il suo nome: il tetto al prezzo del gas, la garanzia dell'invio delle armi a Kiev, la diplomazia energetica per liberarsi dal gas russo. Dopo le indicazioni del presidente della Repubblica, al momento di sciogliere le Camere, è Draghi a dare, in una direttiva indirizzata a tutti i ministri, una cornice di cosa si occuperà il governo. Piano europeo di riforme (il Pnrr), guerra in Ucraina, Covid, nomine in scadenza, ma anche bollette e caro-benzina.

 

sergio mattarella mario draghi

Il costo della crisi politica si riflette già sulle norme allo studio per mitigare gli effetti dell'inflazione sulle famiglie. Al momento, Tesoro e a Palazzo Chigi confermano che il pacchetto di interventi potrebbe essere molto meno forte di ciò che era stato preventivato. Si fermerebbe a poco più di 3 miliardi. Il condizionale è d'obbligo, perché tutto è cambiato nel giro di pochi giorni. Come raccontato da La Stampa, fino allo strappo del M5S del 14 luglio, motivato dal no all'inceneritore di Roma, il governo aveva trovato una disponibilità finanziaria di 23-25 miliardi, da usare per anticipare misure chieste dai partiti e previste per la manovra. Rispetto alla settimana scorsa, a comporre il menu del decreto ora c'è un governo dimissionario, in carica solo per il disbrigo degli affari correnti.

matteo salvini al matrimonio berlusconi fascina 1

 

E quindi, il provvedimento arriverà in Consiglio dei ministri in una versione necessariamente light. Molto meno dei 10 miliardi individuati grazie al tesoretto delle entrate fiscali, come certificato dal ddl sull'assestamento di bilancio che il Parlamento voterà nei prossimi giorni.

 

Nel decreto non ci sarà il minimo salariale, né il mini-taglio del cuneo fiscale. Insomma, tutte le misure politiche che in qualche modo avrebbero dovuto anticipare la legge di bilancio sono state eliminate. Il decreto si occuperà dello stretto necessario e non sarà troppo esteso, anche perché poi bisognerà approvarlo senza fiducia. La crisi ha mozzato le risorse, facendole calare, a quanto pare, a meno di 4 miliardi.

 

GIUSEPPE CONTE

Si sta valutando se riproporre per un altro mese il bonus da 200 euro, che proprio alla fine di questo mese verrà erogato nelle buste paga di 30 milioni di italiani, oppure tagliare l'Iva sui prodotti del carrello della spesa. O altrimenti prorogare solamente il contributo sulle bollette di luce e gas e il credito di imposta per le imprese energivore, che appunto valgono circa 3, 5 miliardi. Il dibattito dentro la ex maggioranza deve ancora cominciare.

 

Il bonus da 200 euro, per esempio, è un'ipotesi che mette d'accordo tutti, ma costa quasi 7 miliardi, e non è l'unico intervento da fare. Per questo, per procedere, il governo vuole avere il consenso dei partiti. Al Tesoro pensano che non ci saranno problemi: quale forza, in piena campagna elettorale, si esporrebbe agli attacchi per aver fermato una misura che mette soldi in tasca agli elettori?

 

mario draghi lorenzo guerini

Se fosse confermato, allora il decreto tornerebbe alla cifra di 10 miliardi. Nella sua versione originaria, l'indennità da 200 euro è rivolta a chi ha un reddito inferiore ai 35 mila euro. Una platea enorme che i sindacati vorrebbero ampliare a favore dei precari. Capitolo a parte, la benzina. Il taglio sulle accise che assicura uno sconto di 30 centesimi alla pompa è stato allungato fino al 21 agosto, un rinvio fino a metà settembre è destinato ad essere varato per via ministeriale.

 

Fino al 25 settembre, giorno delle elezioni, e poi ancora fino alla formazione del nuovo governo, Draghi avrà il potere di imporre restrizioni, per esempio, se un'altra ondata del virus dovesse renderlo necessario. E sarà lui a dare l'ok al prossimo decreto sugli aiuti militari, il quarto, che il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha già pronto, e che ha ricevuto la massima copertura del Quirinale.

 

giuseppe conte a zona bianca 2

Sul tetto al prezzo del gas sarà corsa contro il tempo perché il Consiglio europeo che ne dovrà discutere è fissato il 20 ottobre. Per quella data l'Italia potrebbe già avere un nuovo presidente del Consiglio. Nelle prossime settimane Draghi intende comunque lavorare sui canali diplomatici con la Commissione Ue che a settembre finalmente definirà una proposta di price cap. Poi, per sperare di superare le resistenze dei partner europei più scettici, gli resterà l'occasione del vertice informale della Ue a Praga, il 6 ottobre. Saranno passati dieci giorni dal voto. -

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...