MARINO MARINATO – ECCO LA LETTERA CON CUI L'UNIVERSITà DI PITTSBURGH SMONTA PUNTO PER PUNTO LA VERSIONE DI IGNAZIO MARINO - DOZZINE DI IRREGOLARITA’ INTENZIONALI E DELIBERATE MAI DENUNCIATE – IL CLIMA DELLA SICILIA DI CUFFARO NON HA AVUTO ALCUN RILIEVO…

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Da "Il Foglio"

GIULIANO FERRARA - copyright PizziGIULIANO FERRARA - copyright Pizzi

DR MARINO, LIES ARE UGLY
L'università di Pittsburgh smentisce le spiegazioni offerte da Ignazio Marino a proposito del suo allontanamento dall'UPMC, e lo fa rispondendo via mail a una richiesta di chiarimenti giunta dal Foglio. Oltre a confermare "le dozzine di irregolarità intenzionali e deliberate" contestate nel settembre 2002 al futuro senatore, il responsabile delle relazioni esterne del Medical Center di Pittsburgh, Paul Wood, nega che il documento che definisce i termini dell'allontanamento del chirurgo (pubblicato dal Foglio il 24 luglio e sottoscritto da Marino in tutte le sue pagine) sia soltanto "una bozza senza alcun valore", come sostenuto da Marino.

"La lettera firmata dal Dr. Ignazio Marino il 6 settembre 2002 - scrive il portavoce dell'università di Pittsburgh - è la lettera finale e ufficiale delle dimissioni e non rappresenta né una bozza né un tipo di lettera standard di conclusione di rapporto".

Pittsburgh - università per cui Marino ha lavorato per anni prima dell'allontanamento nel settembre 2002 - smentisce altri punti sostanziali della difesa del candidato alla segreteria del Pd. Nell'intervista rilasciata sabato al Foglio, Marino sosteneva che la corrispondenza successiva tra lui e l'UPMC dimostrerebbe una "rinegoziazione dei termini" che rettificherebbe "in maniera sostanziale il contenuto della prima" lettera.

Secondo Pittsburgh, però, le cose non sono andate così. "La corrispondenza successiva con il Dr. Marino e i suoi rappresentanti legali semplicemente - spiega Wood - specificava come sarebbero state attuate le condizioni di fine rapporto. Successiva corrispondenza e lettere di referenze non hanno avuto alcun effetto in quanto il Dr. Marino aveva rinunciato a ogni privilegio legato alla sua posizione, forfait, salari, benefits, liquidazione e ogni altro futuro pagamento come parte dell'accordo di restituzione, incluso qualsiasi tipo di collaborazione professionale con UPMC e con le proprie affiliate".

IGNAZIO MARINO - copyright PizziIGNAZIO MARINO - copyright Pizzi

Nella lettera inviata a Marino dal boss dell'università di Pittsburgh (Jeffrey A. Romoff) il 6 settembre 2002, inoltre, tra le dozzine di "irregolarità intenzionali e deliberate" contestate al chirurgo genovese risultavano esserci anche 8.000 dollari di note spese truccate. "Alla data di oggi - scrisse Romoff - riteniamo di aver scoperto una serie di richieste di rimborso spese deliberatamente e intenzionalmente doppia all'UPMC e alla filiale italiana".

Marino ha ammesso parlando con il Foglio che "in quel momento di tensione ci fu effettivamente una revisione della contabilità che ha dimostrato come ci fossero discrepanze per 8 mila dollari"; e ha poi precisato che fu lui stesso ad accorgersi di quelle imprecisioni e "a comunicarle all'amministrazione".

Ma il portavoce dell'UPMC, James Wood, nella mail di ieri dice: "Le irregolarità nella gestione finanziaria furono portate alla luce dal servizio di audit di UPMC - e non dal Dr. Marino. Esse furono poste in essere in modo intenzionale e deliberato da parte del Dr. Marino, e questo accadde in modo ripetuto nell'arco di molti mesi e non si è limitato ad un singolo evento".

Marino ha contestato la versione dei fatti ricostruita da questo giornale sostenendo che le accuse del Foglio siano "false" e "create ad arte" e aggiungendo che il suo allontanamento sarebbe stato in parte dovuto dal pessimo clima che si sarebbe respirato in Sicilia dal 2001 in poi, "quando alla presidenza della regione Sicilia viene eletto Totò Cuffaro" e quando cominciarono "le pressioni, sia dalla politica sia dall'università".

"Qualunque preoccupazione il Dr. Marino possa aver avuto in merito alla Sicilia e alle proprie scelte di carriera - precisa il responsabile delle relazioni esterne dell'UPMC - ciò non ha avuto alcun rilievo nella negoziazione.

Ad oggi, nessun fatto o informazione ha modificato o invalidato il contenuto della lettera del 6 settembre 2002". Al contrario di quello che sostiene Marino, dunque, la lettera "senza valore" non rappresenta né una bozza né un tipo di comunicazione standard di conclusione di rapporto. Quella lettera pubblicata dal Foglio è - secondo la fonte della missiva, cioè l'UPMC - semplicemente la lettera finale e ufficiale delle dimissioni, dopo "le dozzine di irregolarità intenzionali e deliberate".

Totò Cuffaro novembreTotò Cuffaro novembre


ECCO LA LETTERA CON CUI PITTSBURGH SMONTA PUNTO PER PUNTO LA VERSIONE DI IGNAZIO MARINO

Il giorno stesso in cui questo giornale ha pubblicato la lettera con cui il capo dell'UPMC (Jeffrey A. Romoff) spiegava le ragioni dell'allontanamento di Marino da Pittsburgh (il 24/7), il Foglio ha contattato l'Università per chiedere chiarimenti. In un primo momento, il portavoce dell'UPMC ha risposto con un "At his point in time, we have no comment", poi ha scelto di entrare nel merito della questione scrivendoci questa e-mail che il Foglio ha ricevuto ieri pomeriggio alle 14.03.

Paul Wood, Vice President, Public Relations University of Pittsburgh Medical Center
"La lettera firmata dal Dr. Ignazio Marino il 6 settembre 2002 è la lettera finale e ufficiale delle dimissioni e non rappresenta né una bozza né un tipo di lettera standard di conclusione di rapporto. Le irregolarità nella gestione finanziaria furono portate alla luce dal servizio di audit di UPMC - e non dal Dr. Marino. Esse furono poste in essere in modo intenzionale e deliberato da parte del Dr. Marino, e questo accadde in modo ripetuto nell'arco di molti mesi e non si è limitato ad un singolo evento.

La corrispondenza successiva con il Dr. Marino e i suoi rappresentanti legali semplicemente specificava come sarebbero state attuate le condizioni di fine rapporto. Successiva corrispondenza e lettere di referenze non hanno avuto alcun effetto in quanto il Dr. Marino aveva rinunciato a ogni privilegio legato alla sua posizione, forfait, salari, benefits, liquidazione e ogni altro futuro pagamento come parte dell'accordo di restituzione, incluso qualsiasi tipo di collaborazione professionale con UPMC e con le proprie affiliate.

Qualunque preoccupazione il Dr. Marino possa aver avuto in merito alla Sicilia e alle proprie scelte di carriera, ciò non ha avuto alcun rilievo nella negoziazione. Ad oggi, nessun fatto o informazione ha modificato o invalidato il contenuto della lettera del 6 settembre 2002".

 

 

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