giorgia meloni sergio mattarella matteo salvini

MATTARELLA È TROPPO POPOLARE: MEGLIO TENERSELO BUONO – GIORGIA MELONI SI INERPICA IN UNA INUSUALE (PER LEI) DIFESA DEL CAPO DELLO STATO, DOPO L’ATTACCO SCOMPOSTO DI MATTEO SALVINI: “PENSO NON SI FACCIA UN FAVORE ALLE ISTITUZIONI SE OGNI COSA CHE DICE IL PRESIDENTE VIENE STRUMENTALIZZATA COME SE FOSSE IL CAPO DELL’OPPOSIZIONE” – LA DUCETTA SA CHE NON LE CONVIENE CHE IL REFERENDUM SUL PREMIERATO VENGA CONSIDERATO UN BALLOTTAGGIO TRA LEI E IL QUIRINALE (PERDEREBBE) – DIETRO LA GUERRIGLIA DELLA LEGA CI SONO LE NOMINE RAI… - VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI BY EDOARDO BARALDI

Giorgia Meloni smentisce Matteo Salvini nel metodo («non si attacca il presidente») e chiede di non strumentalizzare le parole di Sergio Mattarella sui limiti della maggioranza, e di non considerarlo «come fosse il capo dell’opposizione», parole apprezzate anche sul Colle.

 

Secondo la premier, il presidente della Repubblica non va attaccato direttamente. È una ovvia questione di rispetto istituzionale, ma anche di opportunità politica. Il ragionamento della premier risponde a una sua preoccupazione profonda: non regalare Mattarella alla sinistra.

 

giorgia meloni dritto e rovescio 5

Prendere di mira il capo dello Stato ha l’effetto automatico di unire l’opposizione in sua difesa. Un meccanismo pericoloso per Meloni, la quale conosce benissimo le percentuali di consenso di cui il presidente della Repubblica gode tra gli italiani. Tanto più grave in questo senso sarebbe la prospettiva di vedere il capo dello Stato schierato (suo malgrado, chiaramente) contro la riforma del premierato.

 

L’incubo peggiore del futuro referendum sulla «madre di tutte le riforme» è proprio questo: ridurlo a una sorta di ballottaggio tra Meloni e Mattarella. Uno scenario negativo per le istituzioni e soprattutto perdente da un punto di vista elettorale. Per questo motivo, anche per questo motivo, la premier ieri ha fatto pervenire a Salvini il suo disappunto per quella uscita mattutina. Il quale, infatti, dopo qualche minuto ha pubblicato la sua retromarcia: «Non ce l’avevo con Mattarella».

 

sergio mattarella settimana sociale dei cattolici

La leader di Fratelli d’Italia in tv si è detta d’accordo con «il discorso molto alto” pronunciato dal Capo dello Stato in difesa dei diritti della minoranza: «Io non ho letto un attacco al governo e penso che non si faccia un favore alle istituzioni di questa repubblica se ogni cosa che dice il presidente viene strumentalizzata come se fosse il capo dell’opposizione.

 

Il discorso del presidente era un discorso molto alto ed è un discorso che io condivido», premette la premier. Parole che vengono apprezzate anche da fonti vicine al Quirinale che ritengono «corretta» la valutazione della presidente del Consiglio sulle parole del capo dello Stato.

 

matteo salvini giorgia meloni

Ma quando, intervistata da Paolo Del Debbio su Rete 4, ha articolato meglio la propria riflessione ne è uscito un attacco al centrosinistra: «Mi corre l'obbligo di dire che se non esiste un assolutismo della maggioranza, figuriamoci se può esistere un assolutismo della minoranza, che è quello che abbiamo purtroppo visto quando al governo c’era la sinistra.

 

Abbiamo visto gente che perdeva le elezioni, che arrivava, nonostante ciò, al governo e che alla fine ti diceva pure se potevi o non potevi uscire di casa, quello è assolutismo dei poteri ed è il problema che ha la sinistra con questa riforma». Parole, come si vede, non così dissimili da quelle pronunciate da Salvini, certo in un modo ritenuto irrispettoso.

 

Quello che ha coinvolto il Quirinale è solo l’ultimo dei fronti che Salvini apre quasi ogni giorno. Basta trascorrere pochi minuti in Parlamento per accorgersi che la Lega sta portando avanti una guerriglia contro gli alleati che […] aumenterà di intensità nelle prossime settimane. E dietro ci sarebbe la Rai. Il meccanismo è stato ormai praticamente brevettato: bisogna spingere un capostruttura? Si tira fuori un emendamento ostile. Bisogna favorire un conduttore? Arriva un ordine del giorno che mette in imbarazzo qualcuno.

giampaolo rossi roberto sergio

 

Niente di nuovo, è la politica, ma la Lega ne ha fatto un metodo: sfogare sui lavori parlamentari le frustrazioni che arrivano da fuori. E quella più forte, al momento, riguarda le nomine, in particolare quelle della Rai. Ieri il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dei candidati al Consiglio d’amministrazione, che contestavano le modalità di nomina, spianando così la strada al rinnovo dei vertici della tv pubblica. Preceduta, qualche sera fa, da una cena tra Meloni e il direttore generale Giampaolo Rossi, nella quale la premier ha criticato l’operato del dirigente da sempre più vicino a FdI. A Palazzo Chigi, quindi, c’è chi non ritiene più così scontata la promozione di Rossi, ad amministratore delegato.

 

giorgia meloni e matteo salvini alla camera

L’attuale ad, Roberto Sergio, intanto, non perde più l’occasione per criticare la destra di governo. Avvicinandosi l’appuntamento del cda, aumenta proporzionalmente la pressione del Carroccio. Come finirà? «Giorgia lo chiamerà e gli chiederà: Matteo cosa vuoi?» […]. E la risposta, a Palazzo Chigi, si crede di averla già chiarissima.

MATTEO SALVINI IN DIRETTA SU FACEBOOKmatteo salvini con l orzaiolo a otto e mezzo 5matteo salvini con l orzaiolo a otto e mezzo 7matteo salvini al comizio di chiusura della campagna elettorale per le europeeroberto vannacci matteo salvini comizio a piazza santi apostoli roma

giorgia meloni dritto e rovescio 3giorgia meloni dritto e rovescio 2

Ultimi Dagoreport

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?