salvini europa migranti

MEDITERRANEO MILITARIZZATO: NAVI ED ELICOTTERI A PRESIDIARE I PORTI E FERMARE I MIGRANTI - SALVINI SCRIVE ALLA TUNISIA PER FARE RIMPATRI CON NAVI DI LINEA, MENTRE LA LEGA PROPONE MULTE FINO A UN MILIONE ALLE ONG, DA INSERIRE NEL DECRETO SICUREZZA. MA OGGI ARRIVANO ANCHE GLI EMENDAMENTI GRILLINI…

 

  1. DL SICUREZZA:EMENDAMENTO LEGA,MULTE A ONG FINO A 1 MLN

 (ANSA) - Le multe a carico delle navi che non rispettano i divieti introdotti dal decreto sicurezza bis, ammonteranno a somme tra i 150 mila euro e 1 milione, rispetto alle cifre attualmente previste dallo stesso decreto che vanno da 10 mila a 50 mila euro. Lo prevede un emendamento al dl depositato dalla Lega a prima firma Igor Iezzi, capogruppo del partito in commissione Affari costituzionali alla Camera.

 

SALVINI MIGRANTI

  1. SALVINI SCRIVE ALLA TUNISIA,RIMPATRI CON NAVI DI LINEA

 (ANSA) - "Sul fronte delle procedure di rimpatrio, vero modello di operatività, possiamo conseguire ancora più elevati livelli di efficacia attraverso rimodulazioni improntate ad una maggiore flessibilità con il ricorso a navi di linea". Lo scrive il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, in una lettera indirizzata al suo omologo tunisino. Per Salvini, che ha segnalato "una maggiore concentrazione di flussi dalla Tunisia", bisogna rafforzare, anche "con il sostegno europeo", le capacità di sorveglianza marittima, attraverso un sistema integrato basato "su postazioni radar e strutture operative".

 

 

  1. NAVI ED ELICOTTERI: MILITARI IN CAMPO PER BLINDARE I PORTI E FERMARE I MIGRANTI

Ilario Lombardo e Francesca Schianchi per “la Stampa

 

matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 2

Navi della Marina e della Guardia di finanza a presidio dei porti, più controlli per bloccare le partenze, dialogo con la Tunisia e dieci motovedette alla Guardia costiera libica, nonostante lo stesso Matteo Salvini abbia ammesso, due giorni fa, che la Libia non è un porto sicuro. Al termine di una giornata punteggiata di frecciate tra alleati sul tema migranti - da Salvini che definisce la collega della Difesa Elisabetta Trenta «nervosetta» a Luigi Di Maio che si ripromette, se il parigrado leghista si sente solo nella battaglia contro gli sbarchi, di «mandargli un peluche» - il Comitato nazionale per l' ordine e la sicurezza convocato al Viminale studia una serie di misure per inasprire ulteriormente le "regole" nei mari italiani.

 

Un' altra stretta "cattivista" che rischia di rimandare in rotta di collisione i ministri coinvolti: e così, in serata, il premier Giuseppe Conte scrive loro una lettera con cui convoca per domani alle 19 un vertice, «diventa urgente coordinare le iniziative dei ministri competenti - scrive - anche al fine di evitare che possano ingenerarsi sovrapposizioni o malintesi». Come quelli, appunto, dei giorni scorsi.

 

salvini trenta

A Salvini non basta che sia stato confiscato ieri il veliero Alex di Mediterranea, a seguito di una seconda violazione contestata, «un ingresso accidentale nelle acque territoriali», spiega la Ong, definendola «un pretesto illegittimo» (la confisca non può scattare alla prima violazione) e aver così portato la multa a 65 mila euro: la volontà della Lega è di rendere ancora più duro il testo del Decreto sicurezza bis in conversione in Parlamento, arrivando a introdurre multe fino a un milione di euro. Sperando però «che nessuno faccia scherzi»: perché sia Salvini che Di Maio temono un blitz a sorpresa nelle fila del M5S contro il testo, che da calendario doveva arrivare il 15 luglio n Aula alla Camera ma che potrebbe slittare a dopo il 20 luglio, quando si chiuderà la finestra elettorale.

 

la nave alan kurdi della ong sea eye soccorre migranti

L' intesa tra Lega e Movimento prevede un pacchetto di emendamenti comuni da presentare entro oggi alle 15. Alla fine, però, pare che i grillini più riottosi abbiano ottenuto la possibilità di depositare a titolo individuale alcune modifiche. E, fino a ieri sera, mentre gli emendamenti «ufficiali» sposavano la linea del rigore (confisca già alla prima violazione delle navi), quelli della minoranza contenevano proposte anti-Salvini, intese in senso letterale.

 

Fabiana Dadone firma un emendamento che va a toccare l' articolo 1 prevedendo un «previa comunicazione al presidente del Consiglio», in modo da garantire un maggiore coinvolgimento del premier e sgonfiando i poteri del ministero dell' Interno. Carmela Grippa integra il precedente per «fare in modo che il presidente del Consiglio non sia semplicemente informato ma partecipi al processo decisionale inerente l' accesso delle navi nelle acque territoriali».

Alex a Lampedusa

 

Maggiore collegialità prevede anche l' emendamento di Simona Suriano, la deputata grillina che, assieme alla collega Yana Ehm, ha scatenato sospetti di sabotaggio tra i leghisti per un' altra modifica che prevederebbe di estendere a motivi di «comprovate e palesi minacce all' ordine e alla sicurezza pubblica» i casi in cui il Viminale avrebbe facoltà di intervenire con la politica dei porti chiusi.

Modifiche che non impegnano governo e maggioranza, ma danno il senso di una distanza tra Lega e la pancia dei grillini.

 

Come dimostrato nelle ultime ore, con scambi di battute che celano a fatica il nervosismo. Alla Trenta che difende la ormai defunta missione Sophia, Salvini risponde che non la riaprirà, «mica ho scritto scemo sulla fronte»; al sottosegretario Manlio Di Stefano che lo ha definito un Higuain fuori forma, replica che «omo de panza omo de sostanza». Insiste anche contro le Ong, «la magistratura ha elementi e riferimenti precisi, dalla Libia qualcuno telefonava e diceva "ragazzi siamo in Libia, stiamo per partire"», un' accusa grave che però rifiuta di circostanziare. In ottima compagnia con Di Maio, comunque, contro le Ong: «Non sono operazioni di salvataggio» le loro, dice il grillino, ma sfide al governo.

PAPA BERGOGLIO CON I MIGRANTI

 

Salvini si trattiene solo nei confronti del Papa, che ieri ha celebrato una messa per i migranti ricordando a tutti che «devono essere aiutati», una responsabilità «da cui nessuno si può esimere». «Il Papa ha sempre ragione», si morde la lingua. Mentre prepara la stretta al decreto.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? INNANZITUTTO L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO BLOCCA DI FATTO OGNI POSSIBILE ASSALTO DELL’ARMATA “CALTA-MELONI” AL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI – CERTO, I MANAGER DECADONO SOLO DOPO UNA SENTENZA DEFINITIVA, MA GIÀ DA ADESSO LOVAGLIO E E COMPAGNIA POTREBBERO ESSERE SOSPESI DAL CDA O DALLA VIGILANZA DI BANKITALIA - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DEI PM DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE FAVORITA DA PALAZZO CHIGI DELLA COMBRICCOLA ROMANA, SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO'') - OGGI IN BORSA MONTE PASCHI SIENA HA CHIUSO PERDENDO IL 2,12%, MEDIOBANCA -0,15% MENTRE, ALLONTANANDOSI CALTARICCONE, GENERALI GUADAGNA LO +0,47%...

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?