giorgia meloni matteo salvini

MELONI VUOL DIRE FIDUCIA - SECONDO I DATI DELLA GHISLERI, LA LEADER DI FRATELLI D’ITALIA SUPERA PER LA PRIMA VOLTA MATTEO SALVINI NEGLI INDICI DI FIDUCIA: 29,8% CONTRO 28%. RESTA PRIMO IL PREMIER DRAGHI, AL 53% - IL 65% DEGLI ITALIANI SAREBBE FAVOREVOLE A UNA TERZA DOSE, MA TRA SEI E OTTO MILIONI DI CONNAZIONALI RESTANO NO VAX: LISCIARE IL PELO AGLI ANTI-VACCINO PERÒ NON PREMIA IN TERMINI DI CONSENSO ELETTORALE...

Alessandra Ghisleri per “La Stampa

 

ITALIA INGHILTERRA - SERGIO MATTARELLA A WEMBLEY

Il nostro Presidente Sergio Mattarella ha giurato il 3 febbraio 2015 e il 3 agosto prossimo inizierà quello che viene definito il «semestre bianco», o ultimi 6 mesi di mandato presidenziale in cui secondo l'articolo 88 della Costituzione il Capo dello Stato non può esercitare la facoltà di sciogliere le Camere.

 

Nella cristallizzazione della situazione tutti i partiti saranno più liberi di esercitare le massime pressioni e le loro sollecitazioni perché non esposti al rischio di elezioni anticipate. Il tutto a «bocce ferme».

 

mattarella stadio

Ma quale Paese si presenta all'alba del semestre bianco? Al 31 luglio più di 32 milioni di italiani hanno compiuto il loro ciclo vaccinale, pari al 54,4% della popolazione. Il 10,6% invece è in attesa della seconda dose. Quindi contando anche il monodose e i pre-infettati che hanno ricevuto una sola dose possiamo affermare che il 64,2% della popolazione italiana è parzialmente protetto (fonte: Governo.it - report vaccini).

 

roma vaccinazione anti covid 19 per i maturandi

Interrogati settimanalmente sugli argomenti inerenti la pandemia, nelle nostre rilevazioni emerge un 7,0%-9,0% di persone convinte a non vaccinarsi e un 5,0%-7,0% di «scettici», coloro che sono ancora indecisi ma orientati a non farsi inoculare il vaccino. Il che ci porta a calcolare che ci siano tra i 6 e gli 8 milioni di italiani maggiorenni che rimangono ancora restii all’immunizzazione.

 

I motivi principali che portano a questo stallo risiedono principalmente nelle possibili conseguenze future ed effetti collaterali sul proprio organismo di un vaccino di nuova generazione o su cui molto si è discusso in maniera troppo spesso discordante.

 

coronavirus vaccinazione nella caserma militare bersaglieri garibaldi a caserta

Per questo risulta molto complicato convincere gli scettici a immunizzarsi, proprio perché molte parole, forse troppe, sono state spese sui vaccini e sui diversi brand in ogni direzione, mettendo in seria difficoltà le doti comprensive dell'intera popolazione.

 

A tutto questo dobbiamo aggiungere un buon 10,0% (comunque in calo con l'entrata in scena del Green Pass) della popolazione, assolutamente non refrattario al vaccino ma convinto di attendere l'immunizzazione degli altri per raggiungere la propria senza puntura.

 

Il lato positivo è che più del 90,0% della popolazione che ha già ricevuto il vaccino, una sola dose o ciclo completo, se tornasse indietro si vaccinerebbe ancora, pur denunciando di aver avuto dei malesseri dopo le inoculazioni, mentre un buon 65,0% dell'intera popolazione sarebbe anche favorevole a una terza dose, qualora fosse necessaria.

 

LUCA ZAIA

Per riassumere, il 71,1% sarebbe favorevole a introdurre il vaccino obbligatorio per il personale scolastico, il 77,2% per il personale sanitario, il 67,4% per il personale dei trasporti pubblici, il 66,8% per il personale delle forze dell'ordine e il 64,8% per il personale degli esercizi pubblici.

 

Nell'approfondire il significato di queste percentuali si rileva che non emergono importanti differenze di approccio rispetto agli elettorati dei diversi partiti. Infatti anche gli elettori di Lega e Fratelli d'Italia, pur con percentuali al di sotto della media nazionale ma sempre maggioritarie, sono comunque d'accordo con il resto del Paese e i loro governatori Luca Zaia e Massimiliano Fedriga.

 

green pass

Oggi 3 italiani su 4 sono ancora fortemente preoccupati dalla risalita dei contagi (72,4%) e temono di essere contagiati (58,7%), anche tra le fila dei possessori di Green Pass (60,4%).

 

Il virus, questo male sconosciuto di cui affrontiamo la conoscenza ogni giorno anche attraverso le sue varianti, ha messo a dura prova la tenuta della comunità sotto tutti i punti di vista. «Andrà tutto bene» è stato sostituito in molte situazioni con la parte peggiore del rapporto tra persone, mettendo in primo piano la relazione diretta tra pressioni, sollecitazioni e profitto personale.

 

no green pass

Vaccinati e non vaccinati si affrontano nel campo arduo della ricerca scientifica, per la stragrande maggioranza della popolazione appresa attraverso l'informazione dei media e on line. Ognuno di fatto si presenta con la sua opzione già impostata e con un atteggiamento molto rigido sulla possibilità di modificare le sue convinzioni.

 

Motivare le persone con stimoli materiali funziona bene soprattutto per lavori o impegni automatici, ma se si desidera superare una convinzione ideale o una paura, il rischio è quello di ottenere il risultato contrario.

 

manifestazioni contro green pass

Oggi è importante calibrare bene gli incentivi per persuadere la popolazione che si dimostra molto più concreta nelle richieste che vanno tutte nella direzione di poter riprendere al più presto una vita «quasi» normale in sicurezza.

 

Complice anche la calura estiva e il desiderio di vacanza, oggi i cittadini si dimostrano svogliati di fronte a un dibattito politico che sembra essersi incartato sugli abituali dati della pandemia, sulle novità Green Pass e sulla giustizia che hanno sostituito le accese polemiche delle scorse settimane sul ddl Zan e la disputa Conte-Grillo.

 

SELFIE DI MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI

Gli italiani si mostrano interessati anche ad altro, ad esempio alla riorganizzazione del Sistema Sanitario Nazionale e della Medicina del territorio, alle possibili deroghe alla Cig o a come arginare e prevenire possibili licenziamenti futuri, nonché a essere aggiornati sulle nuove argomentazioni in tema di politica migratoria e sulla possibile - ancora inesistente - condivisione europea nel merito. Insomma le richieste sono molteplici.

 

GIORGIA MELONI CON MATTEO SALVINI SULLO SFONDO

Le forze politiche, decise a continuare nella parte che si sono assegnate cinque mesi fa, proseguono nel loro percorso di avvicinamento al semestre bianco e quindi al principio delle trattative che culmineranno nel prossimo mese di febbraio.

 

È lecito attendersi dei fuochi d'artificio parlamentari, cosa che capita puntualmente ogni 7 anni; tuttavia è altrettanto legittimo chiedersi se i rapporti di forza, più che altro elettorali e di attrazione del consenso, muteranno con l'elezione del nuovo Capo dello Stato.

 

salvini meloni

Ad oggi tre partiti sono concentrati tra il 19,0% e il 21,0%: FdI 20.0%, Lega 19.8% e Pd 19.5%. Il M5S segue leggermente in crescita con il 15,5%. Anche Forza Italia cresce di quasi mezzo punto percentuale attestandosi all’8,2%. Azione e Italia Viva oscillano di rilevazione in rilevazione tra il 2,5% e il 4,0%. Tutte le altre formazioni in campo sono oggi al di sotto del 2,0%.

 

L'Indice di fiducia nei leader mostra alcuni passaggi interessanti. In cima alla graduatoria troviamo l'ex premier Giuseppe Conte (36,7%) in netto calo rispetto al tesoretto di consensi accumulato soprattutto durante il lockdown del 2020.

 

Matteo Salvini (28,0%), sempre alto nell'indice di fiducia, registra però un -4,6% in 15 giorni e, per la prima volta, viene superato dalla diretta competitor di coalizione Giorgia Meloni (29,8%), ormai anche lei stabilmente sulla soglia del 30,0%.

 

MARIO DRAGHI E GIUSEPPE CONTE

Distanziato al 21,8% si colloca il segretario del Pd Enrico Letta, seguito da Silvio Berlusconi (19,1%) e da Carlo Calenda (16,2%). Matteo Renzi chiude la classifica con un 7,6% nonostante la sua grande capacità nelle dinamiche parlamentari.

 

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, con il 53,0% di fiducia, mantiene il primo posto pur avendo perso nell'ultimo mese una buona parte del consenso degli elettori del M5S e della Lega che si è tradotto in una sottrazione di quasi 5 punti percentuali, mentre il governo da lui presieduto si afferma al 46,0% ancora in crescita rispetto alle ultime settimane.

 

CONTE DRAGHI

Nei prossimi mesi sarà possibile assistere a un riposizionamento di tutte le forze politiche in campo proprio in vista dell'elezione del nuovo inquilino del Quirinale. Il test delle Amministrative dopo l'estate sarà un'importante prova di «midterm» per offrire un possibile spunto ai partiti per riequilibrare le proprie strategie. E per usare un termine calcistico nell'estate degli Europei, il tempo dell'allenamento sarà terminato e scatterà l'ora della partita. Quella decisiva.

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")