sergio contrini

E MENO MALE CHE ERA ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI - SERGIO CONTRINI, 65ENNE POLITICO DI VECCHIO CORSO A PAVIA, EX DC E MARGHERITA, È STATO ARRESTATO CON L'ACCUSA DI AVER SOTTRATTO SOLDI AD ANZIANI E DISABILI, CIOÈ LE PERSONE DI CUI SI SAREBBE DOVUTO OCCUPARE - SECONDO LE INDAGINI INVECE PROSCIUGAVA I CONTI CORRENTI DI QUESTI POVERI CRISTI CON L'AIUTO DI UN COMPLICE BRASILIANO: AVREBBE MESSO MANO SU 1,2 MILIONI IN 10 ANNI...

sergio contrini con gli uomini della guardia di finanza

Lorenzo Gottardo per "Libero quotidiano"

 

In teoria, doveva tutelare gli interessi economici delle persone che gli erano state affidate, anziani non più autosufficienti di cui aveva in gestione come amministratore di sostegno conti correnti e proprietà immobiliari. In realtà, per anni non ha fatto altro che spolpare i patrimoni dei suoi assistiti. Tanto che alcuni di loro, rimasti senza un soldo, non sono più stati in grado di pagare i costi degli istituti in cui erano ricoverati.

 

le immagini che hanno incastrato sergio contrini

Questa la truffa messa in piedi da Sergio Contrini, ex assessore ai Servizi Sociali della città di Pavia, nonché per un decennio presidente dell'azienda di servizi alla persona cittadina.

 

Il 65enne, arrestato nella mattina di ieri dai militari della guardia di finanza, è indagato dalla procura di Pavia per i reati di peculato aggravato e continuato in concorso, rifiuto e omissione di atti d'ufficio. In manette, insieme a lui anche Douglas Di Modica, il complice brasiliano di 41 anni cui Contrini girava sistematicamente il denaro su cui riusciva a mettere le mani.

 

sergio contrini di pavia

Somme ingenti che transitavano, senza motivo, dai conti correnti dei suoi assistiti a quelli intestati a Di Modica e appartamenti del valore di centinaia di migliaia di euro che «magicamente» cambiavano intestatario a costo zero.

 

sergio contrini arrestato

Stando a quanto ricostruito dai militari nel corso dell'inchiesta, ribattezzata «Casa mia», la coppia sarebbe riuscita nel corso di circa 10 anni a spartirsi un patrimonio da 1,2 milioni di euro facendo svanire, un poco per volta, i risparmi accumulati da una settantina di anziani.

 

sergio contrini ex assessore

Sulla vicenda la Gdf aveva effettuato un primo intervento già lo scorso dicembre riuscendo a recuperare almeno una parte del maltolto: tre appartamenti, altri tre box auto, gioielli e svariati conti correnti e quote societarie in possesso del 41enne brasiliano per un valore complessivo di 500 mila euro. Solo una parte, ovviamente, di quanto i due erano riusciti ad accaparrarsi e trasferire all'estero.

 

Eppure, sapere che ci fosse un'indagine in corso su di loro, non ha placato l'avidità di Contrini - il 65enne tutt'ora risulta quale amministratore di sostegno di diverse persone nel Pavese sui cui conti correnti sono state effettuate operazioni bancarie anche di recente - e del suo complice che hanno subito cercato di recuperare il denaro perduto.

 

una foto di sergio contrini

Incontri tra i due, organizzati nella periferia di Pavia per sviare l'attenzione degli inquirenti - sebbene, poi, il luogo dell'appuntamento venisse raggiunto a bordo di auto di lusso particolarmente vistose e riconoscibili - e nuovi conti correnti, aperti online a nome di una terza persona con somme in denaro (18 mila euro) giustificate come «contributi legati al decreto Ristori».

 

I due erano pronti a ricominciare con il loro ormai consolidato sistema dilapidando il patrimonio di qualche altro anziano, motivo per cui dalla procura si è deciso per l'arresto immediato e la detenzione in carcere.

 

SERGIO CONTRINI

Secondo gli inquirenti, ad aiutare Sergio Contrini nell'organizzazione e realizzazione di questa decennale truffa sarebbero stati anche un passato da «insospettabile» con numerose onorificenze pubbliche: nominato cavaliere della Repubblica nel 1993, l'uomo era stato anche presidente del Rotary Club Pavia e corrispondente per il quotidiano Avvenire dal 1980 al 1990. A ciò vanno aggiunti i contatti sviluppati nel corso di una lunga carriera politica.

 

Prima schierato con la Democrazia Cristiana, poi nei ranghi della Margherita: Contrini è stato per quasi 17 anni consigliere comunale a Pavia, ricoprendo il ruolo di assessore ai Servizi Sociali per due diversi mandati (1990-1993 e 1996-2004) sotto l'amministrazione di centrosinistra.

 

Incarichi che, dal 2004 in poi, gli hanno permesso di diventare presidente dell'azienda servizi alla persona di Pavia che, tra i vari enti, gestisce anche l'istituto geriatrico Santa Margherita e la residenza assistenziale Pertusati. Insomma, il ruolo perfetto per individuare le vittime ideali per le sue truffe.

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…