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MES IN QUEL POSTO - LE “TENSIONI DI CASSA” EVOCATE DA GUALTIERI SENZA I SOLDI DEL MES FANNO INCAZZARE TUTTI - FASSINA: “C'È UN'ELEVATA DOSE DI AUTOLESIONISMO NELLE SUE PAROLE” - E INFATTI IL MINISTERO DELL'ECONOMIA E’ COSTRETTO A SMENTIRE: “AL MOMENTO, LE PREVISIONI DEI SALDI GIORNALIERI FINO ALLA FINE DELL'ANNO NON MOSTRANO ALCUN ELEMENTO DI CRITICITÀ, CONFERMANDO LA STORICA AMPIA DISPONIBILITÀ DI CASSA PER FAR FRONTE A OGNI SCADENZA”

Fausto Carioti per “Libero quotidiano”

 

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

Come in quella canzone di Lucio Battisti: «Al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti». Ieri era il 24, ma la musica è la stessa. Il denaro del "Recovery fund" europeo (circa 30 miliardi netti di aiuti a fondo perduto, cui seguiranno 127 miliardi di prestiti) si farà attendere a lungo. Le erogazioni «inizieranno nella seconda parte del 2021», dunque tra un anno, «ad eccezione di un 10% che verrà anticipato con l'approvazione del piano», quindi nel migliore dei casi tra qualche mese, ha avvertito l'eurocommissario Paolo Gentiloni tramite Repubblica. Oggi, però, quattrini in cassa non ce ne sono.

 

roberto gualtieri

È il motivo per cui il governo non ha fatto slittare i pagamenti delle imposte di fine luglio: il Tesoro non può permetterselo. Però andarlo a dire in giro non è consigliabile, perché chi compra i titoli del nostro debito pubblico (aumentato dall'inizio dell'epidemia di 100 miliardi, ovvero 3.891 euro per ogni famiglia) potrebbe stranirsi e pretendere interessi più alti.

 

LA RIVELAZIONE

Così, quando sul Sole-24 Ore, il rigorosissimo quotidiano di Confindustria, è uscito che il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha informato i partiti di maggioranza che gli esborsi previsti per la Sanità e gli altri settori impongono all'Italia di chiedere i soldi immediati del Mes, il fondo salva-Stati, perché altrimenti ci saranno «tensioni di cassa» (ovvero non si riuscirà a far fronte ai pagamenti), in molti sono corsi al defibrillatore.

stefano fassina (2)

 

Anche tra i giallorossi, dove i Cinque Stelle non vogliono nemmeno sentire parlare del Mes. E giù improperi verso Gualtieri, con dichiarazioni al veleno rilasciate da anonimi grillini alle agenzie di stampa. «Come si fa a dire una cosa del genere? Cosa stiamo dicendo agli investitori internazionali?».

 

Insorgono pure compagni come Stefano Fassina, leader di Leu: «C'è un'elevata dose di autolesionismo nelle parole del ministro Gualtieri, per motivare l'urgente ricorso al Mes, oppure siamo davvero così in difficoltà di finanza pubblica?» (come se una cosa escludesse l'altra). Poi la Lega che si domanda se quella di Gualtieri sia «irresponsabilità o incompetenza» e tutto il resto che si può immaginare.

 

Finisce (si fa per dire) con una smentita ufficiale e tardiva del ministero dell'Economia: «Al momento, le previsioni dei saldi giornalieri fino alla fine dell'anno non mostrano alcun elemento di criticità, confermando la storica ampia disponibilità di cassa per far fronte a ogni scadenza o impegno futuro». Condita, però, da un dato interessante: «Sotto il profilo delle entrate tributarie, dopo i mesi di lockdown emergono con i versamenti del mese di luglio segnali particolarmente incoraggianti di ripresa delle attività economiche». La conferma che il Tesoro non può fare a meno delle imposte.

gelmini

 

IL PIANO DI RILANCIO

Sui soldi che non ci sono, però, intanto ci si accapiglia. Ad ogni livello. L'opposizione chiede di partecipare alla scrittura del "Piano nazionale di rilancio e resilienza", la lista degli impegni che l'Italia dovrà consegnare a Bruxelles per ottenere i sospirati bonifici. Il Partito democratico ha già smesso di gioire per il risultato del consiglio europeo ed insiste ogni giorno sull'utilizzo del Mes, in pieno accordo con Forza Italia e in aperta sfida agli alleati grillini, dove c'è sempre chi minaccia (con scarsa credibilità) di andarsene se il governo accettasse davvero il fondo salva Stati.

 

La consonanza d'interessi tra Pd e azzurri è tale, in questo momento, che Nicola Zingaretti è arrivato ad elogiare la «posizione molto matura» avuta da Silvio Berlusconi durante l'emergenza sanitaria. Anche il centrodestra è diviso, e non solo sul Mes. Forza Italia propone, tramite Mariastella Gelmini, una Commissione bicamerale per il Recovery Plan, e la Lega la boccia: «Solo dire "bicamerale" fa venire in mente il disastro». Mentre quelli del M5S si sbattono per tenere insieme capra e cavoli, ovvero affiancare il parlamento alla task force con cui Conte (possibile futuro leader del movimento) vorrebbe esautorare le stesse Camere. Pure in tempi di Covid la situazione politica italiana è grave, ma non seria.

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