donald trump larry sabato joe biden

IL MIGLIORE ALLEATO DI BIDEN È TRUMP – LE PREVISIONI DI LARRY SABATO, ASCOLTATISSIMO POLITOLOGO DEL “CENTER FOR POLITICS” DELLA VIRGINIA UNIVERSITY, SULLE MIDTERM: “LA CAMERA SARÀ REPUBBLICANA. DIREI PROBABILMENTE ANCHE IL SENATO, MA DI UN SOFFIO. TRUMP AIUTA I DEMOCRATICI, PERCHÉ GALVANIZZA SOLO LA DESTRA, MAGARI UN’AMPIA PARTE, MA SE GUARDIANO ALLA POPOLAZIONE IN GENERALE, IL SUO GRADIMENTO È BASSO” – “LA GUERRA IN UCRAINA NON INCIDERÀ PER NULLA. MA LA COSA INTERESSANTE È CHE LE ELEZIONI INFLUENZERANNO L’APPROCCIO USA NEI CONFRONTI DEL CONFLITTO…”

Alberto Simoni per www.lastampa.it

 

LARRY SABATO

Larry Sabato del Center for Politics della Virginia University è uno dei più ascoltati e rispettati analisti politici americani, ha vinto anche quattro Emmy, e il suo sito Crystal Ball – da decenni sulla breccia – è ritenuto il modello predittivo elettorale più affidabile.

 

Misurare le parole, pesare i numeri è la chiave che segue per cercare di comprendere quel che succederà domani quando l’America voterà alle Midterm. E allora – dice – potrebbe esserci una «piccola onda» repubblicana inferiore di quella che si pensava in primavera; «Trump è il miglior alleato dei democratici» e «l’affluenza sarà decisiva in alcuni Stati».

 

trump biden

Professor Sabato, partiamo dagli Stati chiave per il Senato. Quali sono?

«Pennsylvania, Nevada e Georgia, ma è possibile che le Midterm non finiranno martedì sera».

 

Perché?

«In Georgia se nessun candidato supera il 50% dei consensi si va al ballottaggio del 6 dicembre. Scenario probabile».

 

Chi vince in uno dei tre Stati che ha elencato controllerà il Senato?

«Sì, perché si spaccherebbe l’equilibrio 50-50 in cui è divisa oggi la Camera Alta».

 

donald trump 2

Alcuni suoi colleghi prevedono delle sorprese sempre al Senato. Da dove potrebbero arrivare?

«Magari New Hampshire e Arizona ai repubblicani e chissà Wisconsin e North Carolina ai democratici. Tutto insieme però sarebbe troppo. Anche in Colorado e Washington State le corse non sembrano orientate in maniera definitiva».

 

Biden ha detto che ritiene che i democratici manterranno il controllo del Congresso…

LARRY SABATO

«Questo lo deve dire, altrimenti manderebbe un messaggio di resa. Misuriamo però le parole. Non vedo un’onda rossa delle dimensioni del 1994 quando la rivoluzione conservatrice di Newt Gingrich assestò un duro colpo a Clinton; e nemmeno quella del 2010 quando lo sconfitto fu Obama. Vedremo un’alta marea se vogliamo stare al gioco delle metafore».

 

Si sbilanci. Chi controllerà il Congresso?

«La Camera sarà repubblicana. Direi probabilmente anche il Senato, ma di un soffio».

 

Come mai solo risicata la vittoria al Senato?

«Tre motivi. Il primo è la decisione della Corte suprema di assestare un colpo al diritto all’aborto; il secondo è la prolungata esposizione di Trump e il suo controllo sul partito repubblicano; il terzo è che c’è timore per il degrado della democrazia americana».

 

donald trump prima dell assalto a capitol hill

Ritiene che questi temi bilancino quelli – inflazione, economia e crimine - su cui i repubblicani hanno costruito la campagna?

«Più che bilanciare, penso ne contengano l’impatto mitigando l’onda rossa».

 

Perché dice che Trump è un asset dei democratici?

«L’ha detto Chris Cilizza, analista della Cnn, e condivido. Trump ha aiutato i democratici e continua a farlo poiché galvanizza solo la destra, magari un’ampia parte, ma se guardiano alla popolazione in generale, il gradimento o il livello di sopportazione per l’ex presidente, è basso. Trump è direttamente percepito come collegato a temi come l’erosione della democrazia e questo rinforza paure di democratici e parte degli indipendenti».

supporter di trump assaltano il congresso

 

I repubblicani non temono per il futuro della democrazia Usa?

«A quanto pare non tutti. Sono più interessati a criticare la gestione dell’economia di Biden».

 

Il presidente ha un tasso di popolarità basso, attorno al 40%. Con questi numeri vincere le Midterm è storicamente difficile. Poi Biden non si è speso tantissimo al di là degli ultimi giorni. Ha saltato a piè pari alcuni Stati in bilico. Non era desiderato?

trump biden

«Se il gradimento di Biden fosse al 30% ci sarebbe uno tsunami rosso e per lui sarebbe un disastro. Non è così, stare poco sopra il 40% è un sintomo del fatto che non c’è la certezza che i democratici perderanno i seggi in bilico, al Senato o alla Camera. Credo che il presidente sia infastidito che alcuni candidati non vogliano farsi ritrarre con lui, ma questa è la realtà. Oggi in alcuni contesti lui non aiuta, non trascina gli elettori. E bisogna dargli credito che è stato bravo a fare un passo indietro laddove era indesiderato».

sostenitori di trump – assalto al congresso

 

Affluenza. Cosa si aspetta?

«Attorno al 50%, come nel 2018, poco meno. Segue le elezioni dagli anni ’60 e allora l’affluenza era attorno al 40%. Siamo migliorati».

 

Quale gruppo etnico, ispanici o afroamericani inciderà di più?

«Dipende dai contesti, in Georgia i neri sono una componente chiave. Ma gli afroamericani votano sempre democratico, il 90% è con loro. La chiave sono i latinos, sono più pragmatici, si spostano. Ora poi la componente evangelica, più conservatrice, sta crescendo e raggiunge quella cattolica. Se i democratici perdono il vantaggio fra gli ispanici per loro – anche in futuro – si fa dura».

donald trump, barack obama e joe biden

 

Qualcuno voterà pensando ai temi di politica estera, e in particolare all’Ucraina, o sono questioni assenti?

«La seconda. Mi spiace ammetterlo ma non inciderà per nulla».

 

Perché?

«Non ci sono soldati sul terreno. La cosa però interessante è che queste elezioni influenzeranno – se ci sarà un certo tipo di maggioranza repubblicana – l’approccio Usa nei confronti di Kiev e del conflitto. Ci saranno nel prossimo Congresso almeno un quarto dei deputati e senatori repubblicani pronti a mettere in discussione la linea bipartisan seguita ora nei confronti di Kiev che è dispendiosa».

nancy pelosi durante l assalto a capitol hill assalto capitol hill.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?