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MILLEPROROGHE, MILLE PROBLEMI – CI SONO VOLUTE SEI ORE AL GOVERNO PER APPROVARE “SALVO INTESE” IL DECRETO, MA È SCONTRO TOTALE SULL’ASSEGNAZIONE PREVENTIVA AD ANAS IN CASO DI REVOCA DELLE CONCESSIONI – I RENZIANI VANNO ALL’ATTACCO CON LA BELLANOVA: “SIAMO ALL’ESPROPRIO PROLETARIO”, MENTRE IL PD DÀ UN ASSIST AI GRILLINI CONTRO I BENETTON – INTESA SULLE INTERCETTAZIONI: SARANNO I PM A DECIDERE QUALI SONO RILEVANTI

1 – AUTOSTRADE, SCONTRO NEL GOVERNO SULLA REVOCA DELLA CONCESSIONE

Giovanna Casadio per “la Repubblica”

MARIA ELENA BOSCHI TERESA BELLANOVA

 

«Ma dove siamo, all' esproprio proletario?». Teresa Bellanova, la ministra renziana dell' Agricoltura, dà inizio allo scontro in consiglio dei ministri sulla revoca delle concessioni autostradali, inserita nel milleproroghe. Una riunione di governo lunga sei ore, che è anche una resa dei conti politica, in cui si misurano le distanze e si cerca di attutire il conflitto sul decreto, che ha infatti il via libera con la formula "salvo intese", ovvero si può cambiare ancora.

 

paola de micheli 5

I nodi sono tutti sul tavolo, al punto che il testo sulle concessioni di strade e autostrade presentato dalla ministra dem Paola De Micheli in accordo con il responsabile dell' Economia Roberto Gualtieri viene riformulato. Ma non basta per avere l' ok di Italia Viva. Le due ministre renziane - Bellanova e Elena Bonetti - non lo votano e fanno mettere a verbale il loro dissenso «sul metodo e nel merito ». È accantonato inoltre il Piano per l' innovazione digitale della grillina Paola Pisano. Qui è tra Pd e 5Stelle che sale la tensione: Luigi Di Maio lo difende ma Dario Franceschini, che guida la delegazione democratica nel governo, dà l' alt. Finisce a botta e risposta: «Siete oscurantisti», attaccano i 5Stelle. «Voi non avete chiaro il rischio per la sicurezza nazionale », replica Enzo Amendola degli Affari europei.

luigi di maio dario franceschini

 

teresa bellanova

La questione più ingarbugliata sono proprio le concessioni autostradali. La norma che il governo vara dice che «ad Anas potrà essere affidata la gestione provvisoria in caso di revoca, di decadenza o di risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, in attesa dello svolgimento delle procedure di gara per l' affidamento a un nuovo concessionario».

 

Si prevedono tutta una serie di fattispecie, una in particolare sul risarcimento dei danni che provoca la reazione dell' Aiscat (Associazione delle società concessionarie autostrade e trafori): «È una gravissima lesione dello Stato di diritto» e le critiche di Confindustria. La norma è evidentemente generale, ma calzerebbe a pennello al "caso" del Ponte Morandi, coprendo la possibilità della revoca della concessione ad Autostrade mettendo in campo Anas nelle more della probabile lunga battaglia legale con Atlantia.

ponte morandi

 

«Non se ne parla, così formulato l' articolo 33 del Milleproroghe non va affatto bene. È un principio di civiltà giuridica che non si cambiano regole in corso d' opera», è la reazione di Italia Viva. Per i renziani «l' effetto sugli investimenti internazionali sarebbe peggiore dell' emendamento sull' Ilva». Non soltanto, ci sono anche i danni occupazionali.

ponte morandi genova

 

 Replica la responsabile delle Infrastrutture De Micheli: «La norma non attiva revoche ma disciplina. Serve per sbloccare le concessioni autostradali. Prevede che comunque in caso di revoca valga quanto previsto dal codice degli appalti. Le modalità di attivazione della revoca rimangono quelle attuali». Aggiunge che in questo modo si aprono i cantieri Catania- Ragusa e Tirrenica. Congelato l' aumento delle tariffe autostradali fino a luglio.

paola de micheli 1paola pisano luigi di maio

Slitta infine, la norma per il ripianamento del disavanzo della Regione Sicilia che, spiega il ministro per il Sud, Peppe Provenzano, sarà nel prossimo cdm di lunedì.

 

2 – GOVERNO, OK A INTERCETTAZIONI. SCONTRO SU MILLEPROROGHE E DL INNOVAZIONE

Alessandro Banfo per LaPresse

 

intervento di teresa bellanova foto di bacco

Quasi sei ore di Consiglio dei ministri, che partoriscono l'ok al decreto intercettazioni, ma anche solo un disco verde 'salvo' intese per il Milleproroghe. E tensioni inedite sul Piano innovazione. Insomma, la riunione prenatalizia dell'esecutivo diventa emblematica dei problemi tra gli alleati, attesi a gennaio ad una verifica ormai non più rinviabile. La giustizia è sicuramente un tema divisivo, come testimonia il nodo dell'entrata in vigore dello stop alla prescrizione dopo la sentenza di primo grado a partire dal primo gennaio.

 

paola pisano 1

A Palazzo Chigi questa volta si trova un'intesa sul testo delle intercettazioni, che di fatto modifica 'tecnicamente' la legge Orlando, e che entrerà in vigore il 29 febbraio. I punti principali? La scelta delle intercettazioni rilevanti o meno non sarà più solo della polizia giudiziaria, ma rientrerà nella sfera decisionale del pubblico ministero e gli avvocati potranno estrarre copia delle intercettazioni rilevanti. Nel nuovo testo il giornalista che pubblica l’intercettazione non rischia più di essere incriminato per violazione di segreto d’ufficio.

giuseppe conte alfonso bonafede

 

"Il decreto è uno strumento irrinunciabile per le indagini - commenta soddisfatto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede - Adesso elaboriamo un sistema moderno e digitale: ci saranno maggiori garanzie per trovare un punto di equilibrio tra l'esigenza delle indagini, la tutela della riservatezza e il diritto di difesa". E se le opposizioni parlano apertamente di "forzatura delle regole costituzionali", il Pd mette il suo like: "E' norma di civiltà importante, non solo per il Pd ma per il Paese".

andrea orlando 4

 

Il tiepido passo avanti sulla giustizia - il 7 gennaio è previsto un nuovo vertice per la riforma del processo penale - diventa però il contraltare del Milleproroghe. La bozza del testo viene approvata salvo intese, formula che evidenzia come l'accordo ancora non ci sia.

 

Il nodo del contendere riguarda le concessioni, perché, si legge, "in caso di revoca, di decadenza o di risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, per il tempo strettamente necessario alla sua individuazione, Anas può assumere la gestione provvisoria". Un articolo che richiama direttamente la questione Autostrade, dopo il crollo del Ponte Morandi nel Ferragosto 2018. Il M5S da tempo preme perché venga revocata la concessione alla società del Gruppo Atlantia che, proprio per questo clima, avrebbe di fatto frenato il suo coinvolgimento nel dossier Alitalia.

 

elena bonetti paola pisano

E se il Pd sembrava d'accordo a questa norma, in cdm è arrivato il secco stop di Italia Viva, che ha messo a verbale il suo no. Le ministre Teresa Bellanova (Agricoltura) ed Elena Bonetti(Famiglia) "hanno ribadito un principio di civiltà giuridica, non si cambiano le regole in corso d’opera", perché "l’effetto sugli investimenti internazionali sarebbe stato peggiore dell’emendamento su Ilva".

davide casaleggio luigi di maio

 

Nel Milleproroghe salterebbe invece la norma per garantire la continuità delle attività dell'Anac, mentre vengono prorogati al 31 marzo i vertici di Agcom e Garante Privacy. Le tensioni rimangono fortissime anche sul decreto innovazione della ministra Paola Pisano, al centro di polemiche perché, secondo alcune ricostruzioni di stampa, sarebbe stato scritto con il contributo di Davide Casaleggio. "Oggi non c'erano le condizioni per approvare in Consiglio dei Ministri il Piano per l'Innovazione digitale - frena il capo delegazione Pd Dario Franceschini - C'è bisogno di un approfondimento e le norme, frutto di un'intesa nella maggioranza, potranno essere inserite in un emendamento in sede di conversione del decreto". Un altro rinvio per l'ennesimo fronte aperto nella maggioranza giallo-rossa.

 

 

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