mario draghi nicola zingaretti

I MINISTRI DEL GOVERNO DRAGHI SARANNO TUTTI TECNICI (MAGARI D’AREA) – SUPERMARIO HA UN PROBLEMA A SINISTRA: MAL DI PANCIA NEL PD PER LA PRESENZA DI SALVINI NELL’ESECUTIVO (I TENTATIVI DI ZINGA DI SPINGERE LA LEGA FUORI DALLA MAGGIORANZA NON SONO RIUSCITI) E SI SPACCA LIBERI E UGUALI – SINISTRA ITALIANA DI FRATOIANNI PRONTA A NON VOTARE LA FIDUCIA - DRAGHI SUPERA LA MAGGIORANZA URSULA: NELLO SCENARIO PIÙ PROBABILE CON I 5STELLE DENTRO CON ALCUNE DEFEZIONI L’EX PRESIDENTE DELLA BCE OTTERREBBE ALMENO 470 VOTI FAVOREVOLI ALLA CAMERA E 270 AL SENATO

MARY DRAGHI POPPINS

Marco Conti per il Messaggero

 

Dall' incontro con il premier incaricato esce un Matteo Salvini quasi folgorato da Mario Draghi, «persona assolutamente stimabile» con la quale «abbiamo idee comuni sull' Italia». Parole che si trasformano in sale sulle ferite dei dem che, per non diventare subito un problema per lo stesso Draghi, hanno inseguito ieri e smentito, la suggestione dell' astensione, avanzata da Goffredo Bettini, e che avrebbe portato il Pd sullo stesso lato di FdI.

 

L' ORIZZONTE I tentativi - un po' alla Willy-Cojote - di spingere la Lega fuori della maggioranza, non sono riusciti. Anche perché il partito di Nicola Zingaretti si è ritrovato solo con Leu nella battaglia mentre era da subito evidente che per il M5S il problema non era Salvini, ma Draghi. Superato, non senza tormenti e defezioni, l' ostacolo sul nome dell' ex banchiere anche sulle cose da difendere, e quelle da fare, le differenze con i dem sono risultate evidenti. D' altra parte il M5S difende a spada tratta il Reddito di cittadinanza e lo spazzacorrotti, due riforme fatte con il Carroccio nel Conte I, mentre Grillo ieri ha lasciato Roma parlando di ambiente e giovani come orizzonte del Movimento.

mario draghi nel 2002

 

La maggioranza Ursula - che doveva servire per il Conte ter e che si voleva offrire anche a Draghi in modo da tagliare fuori la Lega - non c' è più. O meglio tra qualche giorno - dopo che martedì sera o mercoledì mattina il premier incaricato avrà sciolto la riserva al Colle - nascerà la maggioranza-Draghi. Vasta, vastissima e che non di meno avrà un tasso di europeismo elevato e nella quale c' è anche la Lega che dà i suoi voti cercando di nascondere le contraddizioni sotto i 209 miliardi del Next Generation Eu.

 

MARIO DRAGHI

Invece di dare più o meno causticamente il benvenuto a Salvini - magari ricordandogli alcune passate affermazioni - il Pd ora si lacera e alla sua sinistra si assiste ad una nuova scissione. Leu, infatti, si spacca con Sinistra italiana di Fratoianni, Palazzolo e De Petris che ribadisce la sue diversità «dai razzisti» prendendo strade diverse da Articolo1 di Fornaro, Speranza, Bersani e D' Alema.

 

Ma il vero problema resta in casa dem. Mario Draghi ha già spiegato in più di un colloquio che «i ministri li scelgo io» e che intende costruire il governo valutando i nomi con il Capo dello Stato. L' intenzione dell' ex banchiere centrale è quella di avere tutti tecnici, anche se magari di area, ma le pressioni di questi giorni sono state forti e hanno lambito anche il Quirinale. La presenza della Lega spinge però il Pd a ritirare la sua squadra, che si voleva far guidare addirittura dal segretario Zingaretti, per ottenere un esecutivo con ministri tecnici.

mario draghi dg banca d italia 2001

 

Sostenere, per i dem, un governo dove la prima fila è fatta di soli esperti e professori - seppur in quota - è certamente più facile. Il problema però è che tale preferenza - che incontra le intenzioni del premier - innervosisce moltissimo i grillini. Giorni fa era stato lo stesso Giuseppe Conte a sottolineare, parlando in piazza Colonna, che c' era bisogno di «un esecutivo politico».

 

LA VIRGOLA Una precisazione dovuta non ad interessi personali, smentiti ieri dallo stesso Conte, ma perché il Movimento è avverso ai governi dei tecnici professando la tesi dell' «uno vale uno» e del «questo lo dice lei». I grillini sono pronti ad accettare qualche importante innesto, ma non un completo azzeramento dei politici. Le pressioni della pattuglia uscente del M5S - da Di Maio a Bonafede passando per Patuanelli - sono fortissime.

fratoianni

 

Ma il via libera a Draghi ieri c' è stato e lo ha dato il reggente Vito Crimi. Per ora si è evitata, quindi, anche la consultazione sulla piattaforma Rousseau che, secondo alcuni, avrebbe certificato la maggiore democraticità del Movimento rispetto agli altri partiti, ma la pattuglia degli scontenti grillini è destinata ad aumentare. L' alleanza riformista coltivata al Nazareno per mesi che, si è riunita solo qualche giorno fa con lo stesso Conte, di fatto non esiste e ieri è saltato l' ultimo vertice. A farla saltare sono i 63 senatori leghisti che ora vogliono metter bocca sul Recovery Plan.

 

Il premier incaricato continua a rassicurare tutti chiedendo a tutti di concedergli fiducia. Così avverrà in Parlamento - e anche con numeri da record - ma è largamente prevedibile che il primo contraccolpo che subiranno i partiti avverrà a metà settimana alla lettura della squadra governativa, con tanto di ministri, vice e sottosegretari scelti da Draghi.

ZINGARETTI RENZInicola zingaretti al quirinale

Sia i tecnici che i politici.

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…