salvini trenta

MO PURE I PORTI APERTI: CHE ALTRO DEVE CAPITARE AL POVERO CAPITONE? - LA MARE JONIO DELLA ONG ''MEDITERRANEA'' SBARCA A LAMPEDUSA CON I SUOI 30 MIGRANTI SALVATI AL LARGO DELLA LIBIA. IL MINISTRO DELL’INTERNO NON COMMENTA, DI MAIO GONGOLA: ''CON GIOCO DI SQUADRA ABBIAMO SALVATO VITE UMANE E COINVOLTO L’EUROPA'' - LA TRENTA A SALVINI, CHE LA DETESTA: ‘BASTA ATTACCARE I MILITARI, È UNA BATTAGLIA CONTINUA’

 

1. MIGRANTI: MEDITERRANEA, SBARCO MARE JONIO A LAMPEDUSA

 (ANSA) - Mare Jonio sbarcherà i 30 migranti soccorsi ieri al largo della Libia, tra cui due donne incinte e cinque minori, a Lampedusa. Lo rende noto Mediterranea Saving Human che su twitter ha postato un video della nave in movimento scortata da una motovedetta della Guardia di Finanza. "Partita in questo momento Mare Jonio per fare ingresso al porto di Lampedusa - scrive Mediterranea - per completare operazioni di salvataggio con lo sbarco dei naufraghi nel porto sicuro, come prevede la legge".

nave mare jonio della ong mediterranea al largo di lampedusa

 

MIGRANTI: DI MAIO, CON GIOCO SQUADRA SEGNATO PUNTO

 (ANSA) - "Ieri c'è stata la dimostrazione che quando il governo gioca da squadra segna il punto. Senza urlare o sbraitare, senza minacce al mondo, in poche ore, grazie soprattutto al lavoro del presidente Conte, siamo riusciti a salvare la vita a quelle persone e a fare in modo però che ad occuparsene non fosse nuovamente l'Italia, ma l'Europa! La giornata di ieri mi auguro faccia riflettere qualcuno. Se quando nasce un problema il tuo primo primo pensiero non è risolverlo, ma finire sui giornali, allora c'è qualcosa che non va. In un governo ci si siede al tavolo tutti insieme e si lavora. Per il Paese. Questo ci chiedono gli italiani!". Così Luigi Di Maio su fb.

 

 

2. MIGRANTI LA MARINA NE SALVA 36, LITE VIMINALE-DIFESA

Marco Galluzzo per il ‘Corriere della Sera

 

Una nave della Marina italiana salva trentasei migranti al largo della coste della Libia, che stavano per affogare, ma il caso diventa nuova materia di scontro politico in un attimo.

nave mare jonio della ong mediterranea

Matteo Salvini interviene dicendo che non darà l' autorizzazione ad alcuno sbarco. Senza mai nominare la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, si chiede «perché» accada «in acque libiche, peraltro pattugliate dalla guardia costiera libica, che già in pieno Ramadan aveva soccorso, salvato e riportato indietro più di duecento immigrati?».

 

Ma non solo, Salvini dice che non tutti nel governo applicano le stesse regole: «Io porti non ne do. O si lavora tutti nella stessa direzione, oppure non può esserci il ministro dell' Interno che chiude i porti e qualcun altro che raccoglie immigrati. Occorre chiarire dentro il governo».

 

Immediata è arrivata la risposta del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che ha chiarito così i contorni della vicenda, con una nota: «Dal ministro non è arrivata alcuna indicazione particolare, ma abbiamo massima fiducia nell' operato della nostra marina militare e dei nostri uomini e donne in uniforme».

 

Un comunicato della Marina chiarirà i dettagli del salvataggio: la nave Cigala Fulgosi , unità combattente della Marina militare italiana facente parte dell' operazione Mare Sicuro, «sta conducendo attività di presenza, sorveglianza e deterrenza, anche in ragione all' attuale situazione di sicurezza in Libia.

luigi di maio elisabetta trenta

 

Tale unità è posta in particolare a protezione distante di nave Capri , anch' essa dell' operazione Mare Sicuro, che si trova ormeggiata a Tripoli per fornire assistenza tecnico-logistica ai mezzi della marina militare e della Guardia costiera libica.

L' unità è anche a salvaguardia del personale italiano presente a Tripoli nonché delle piattaforme estrattive dell' Eni al largo delle coste libiche».

 

Insomma questo il contesto, autorizzato dal Parlamento, con la nave italiana che a circa 75 chilometri dalla costa libica incontra «una piccola imbarcazione, con a bordo 36 persone sprovviste di salvagenti, che imbarcava acqua e che quindi era in procinto di affondare e le persone a bordo erano in imminente pericolo di vita. In aderenza alle normative internazionali è intervenuta». Fra i 36 salvati, due donne e 8 bambini.

 

Nel botta e risposta fra Viminale e Difesa alla fine interviene anche il premier, impegnato in Romania in un Consiglio europeo: «Ho raccolto la disponibilità di Malta, Francia e Lussemburgo ad accogliere alcuni migranti soccorsi», aggiungendo subito dopo, «attendo una risposta, ma c' è apertura di disponibilità da parte di Germania, Spagna e Portogallo. Gli amici europei si sono dimostrati molto solleciti», ha concluso Conte, mentre il Pd attacca Salvini definendo «una vergogna» prendersela con la nostra Marina, che commetterebbe «un reato» se non intervenisse in situazioni di emergenza.

Nella notte una nota di Palazzo Chigi annuncia che la nave sbarcherà nel porto di Augusta.

 

elisabetta trenta luigi di maio

Ma non è il solo caso, nel pomeriggio la Mare Jonio , imbarcazione della Ong «Mediterranea Saving Human», soccorre 29 migranti e chiede un approdo in Italia. In questo caso non c' entra la Marina, i porti per Salvini restano sempre chiusi, e Conte ha un dossier in più da affrontare .

 

 

3. TRENTA : È BATTAGLIA QUOTIDIANA IL MINISTRO DELL' INTERNO SMETTA DI ATTACCARE I MILITARI

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera

 

«Ormai è una battaglia quotidiana, ma tra due settimane ci sono le Europee e Salvini è in piena campagna elettorale. Per lui ogni pretesto è buono per attaccarmi. Sinceramente credo che non valga nemmeno la pena rispondere». Ha il tono pacato, quasi ironico, la ministra della Difesa Elisabetta Trenta mentre commenta con i suoi le parole del titolare del Viminale Matteo Salvini che annuncia «porti chiusi».

 

Ma subito dopo ci tiene a precisare: «Finché lo fa contro di me è tutto secondo copione. Ma non pensi di poter attaccare i militari e - nel caso specifico - la Marina. Si tratta di servitori dello Stato che fanno ogni giorno il proprio dovere e io non consentirò a nessuno di offendere il loro lavoro».

 

salvini ignora elisabetta trenta

L' ultima disputa scoppia in mattinata, mentre Trenta è a Bolzano per la consegna di nuovi alloggi ai militari. Lo staff la aggiorna su quanto è accaduto in Libia, con la Marina che ha soccorso i 36 migranti, soprattutto le leggono le dichiarazioni di Salvini. E il pensiero va a quanto accaduto un mese fa quando fu proprio Salvini a inviare una "direttiva" che obbligava i militari ad effettuare i pattugliamenti in mare per fermare le Ong e la reazione dello Stato Maggiore fu durissima perché si parlò di «ingerenza grave», specificando che «non è il ministro dell' Interno a poterci dare ordini».

 

La ministra Trenta cerca di sottrarsi alla polemica diretta «però non posso non sottolineare che quella nave si trovava di fronte alla Libia in un' operazione denominata Mare Sicuro. È lì che doveva stare. E dunque, mi chiedo, che cosa avrebbe dovuto fare?

La Cigala Fulgosi è lì per proteggere i nostri uomini e l' Eni, dovrebbe saperlo anche Salvini. Di fronte a questo non so davvero che dire».

 

Nei giorni scorsi c' era stato un altro durissimo scontro, tra Trenta e Salvini. Riguardava il comportamento del generale Paolo Riccò, che il 25 aprile aveva abbandonato la Festa della Liberazione a Viterbo dopo gli attacchi dell' Anpi. Era filtrata la notizia che la Difesa avesse aperto un' istruttoria e il titolare del Viminale aveva twittato «iostoconriccò», come a sottolineare il fatto che dovesse essere lui a difendere i militari.

salvini ignora elisabetta trenta

 

In realtà l' unico fascicolo aperto contro Riccò, che è comandante dell' Aviazione dell' Esercito, è quello avviato dalla procura militare per ingiuria e minacce contro un suo sottoposto. Il pubblico ministero ha chiesto il suo rinvio a giudizio per aver offeso un pilota degli elicotteri Mangusta, che aveva sbagliato il bersaglio durante un' esercitazione e di avergli poi intimato di non presentare denuncia.

 

Nelle prossime ore la nave della Marina arriverà in acque italiane, la mediazione avviata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per la distribuzione dei migranti potrebbe non avere risultati immediati e alla Difesa temono che possa scoppiare un nuovo «caso Diciotti» con una nave militare che non ottiene l' ingresso ad entrare in porto e l' aggravante che si tratta di un mezzo che è impegnato in una missione internazionale.

 

Ecco perché la ministra non vuole entrare nello specifico della trattativa, ma nello stesso tempo ci tiene a far sapere quali sono le difficoltà che potrebbero sorgere: «Salvini si è chiesto come mai il governo non marcia unito.

 

Ebbene io girerei a lui la stessa domanda, proprio perché sono convinta che spetti ai politici fare da scudo ai funzionari dello Stato, così come ai militari e alle forze dell' ordine».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...