conte brugnaro mose

MOSE DA PAZZI – CONTE DICE CHE VA COMPLETATO ENTRO IL 2021 POI SCHERZA SUI RITARDI CON IL TECNICO: "QUANDO HA INIZIATO LA PROGETTAZIONE DELL’OPERA ERA ALL'ULTIMO ANNO DI INGEGNERIA" – LA CONTESTAZIONE DEGLI AMBIENTALISTI IN BARCA - IL SINDACO BRUGNARO: “LE PROTESTE? NON SEMPRE SI PUO’ DIRE DI NO A TUTTO. 20 ANNI PER FINIRLO? CHIEDETE ALLO STATO. CI SARÀ UNA VERITÀ GIUDIZIARIA, MA OGGI DEVO PENSARE ALLE CASE DEI VENEZIANI" - I PROBLEMI NELL'INNALZAMENTO DELLE PARATOIE – VIDEO

Da ansa.it

mose

"Siamo qui per un test, non per una passerella. Il governo vuole verificare l'andamento dei lavori". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Venezia in occasione della cerimonia per il primo test completo delle dighe mobili del Mose.
 

 "E' giusto avere dubbi, è giusta la dialettica, ma dico a chi sta protestando, ai cittadini e intellettuali, concentriamoci sull'obiettivo di completare il Mose" ha aggiunto Conte. "Facciamo in modo che funzioni - ha proseguito -. Di fronte all'ultimo miglio la politica si assume le proprie responsabilità e decide che con un ulteriore sforzo finanziario si completa e si augura che funzioni".

 

conte

Spitz: 'Non è finito, ci vogliono altri 18 mesi' - "Il Mose non è finito, ci sono 18 mesi di lavori e test, bisognerà avviare il collaudo tecnico funzionale e poi alcuni anni di rodaggio per l'avviamento, per la progressiva ottimizzazione con procedure trasparenti e controllo rigoroso dei costi".

 

Lo ha detto la commissaria alla conclusione del Mose di Venezia, Elisabetta Spitz, aprendo la cerimonia per il sollevamento delle dighe mobili. L'opera, ha proseguito "ha una storia travagliata e controversa, a noi è stato affidato il compito di portarla a termine. Una lunga pagina si chiude, Ringraziamo i veneziani per la lunga pazienza. Con le prove dei prossimi mesi sarà già possibile dal prossimo autunno il sollevamento in caso di maree altissime e salvare dall'acqua alta la Laguna".

 

paola de micheli 1

La Laguna di Venezia è stata chiusa completamente al mare, con l'effettuazione del primo test completo delle 78 dighe mobili del sistema Mose, per salvare la città dalle acque eccezionali. Alla prova sono presenti il presidente del consiglio Giuseppe Conte, i ministri Lucia Lamorgese, Paola De Micheli e Federico D'Incà, il presidente del Veneto Luca Zaia e il sindaco Luigi Brugnaro.

 

Sull'isola artificiale che divide la Bocca di Porto del Lido è stata approntata una 'control room' da cui si possono seguire le operazioni di sollevamento e discesa delle paratoie nelle quattro 'bocche', da nord a sud: Lido-Treporti, Lido-San Nicolò, Malamocco e Chioggia. Per consentire l'intera procedura è prevista l'interdizione completa del traffico marittimo.

IL MOSE DI VENEZIA

 

Una decina le imbarcazioni che si sono radunate nello spazio acqueo davanti a Piazza San Marco per un'azione di protesta contro il Mose. Guardati a vista da imbarcazioni della polizia, i barchini hanno bandiere contro le grandi navi e contro quella che definiscono un'opera inutile.

 

MOSE

FABIO POLETTI per la Stampa

mose

Se ne parla dagli Anni Ottanta. I lavori sono iniziati nel 2003. Se tutto va bene sarà finito alla fine dell'anno prossimo. Ma oggi a Venezia, per la prima volta, va in scena il Mose al gran completo, con il test generale di innalzamento di tutte e 78 le paratoie che dovrebbero preservare la città dall'acqua alta. Ci sarà il premier Giuseppe Conte, il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli, il governatore Luca Zaia, il commissario al Mose Elisabetta Spitz e ovviamente il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.

 

Sindaco Brugnaro, a che punto siamo con l'opera?

«Intanto diciamo che si tratta di un'opera nazionale costruita dallo Stato. La città è sempre stata estromessa dalla costruzione. E questo potrebbe già spiegare alcuni problemi. Ma io non faccio polemiche.

mose

 

Sono un entusiasta del Mose. Certo davanti al comitatone ho chiesto una cabina di regia in Prefettura. I cittadini devono sapere. E noi siamo stanchi di essere presi in giro. Il progetto è in corso, i lavori sono proseguiti, ci sono ancora problemi per il vecchio meccanismo finanziario, ma si va avanti».

 

brugnaro

L'altro giorno, nella pre-prova, 6 delle 78 paratoie non sono scese regolarmente. Nessuna paura di un flop?

«Stiamo parlando di un cantiere. Siamo pratici, non c'è da vergognarsi. Stiamo parlando di un'opera gigantesca che non ha mai fatto nessuno al mondo. Un'opera frutto dell'ingegnosità italiana. Quello che è successo l'altro giorno è avvenuto a Punta Sabbioni, dove come dice il nome c'è molta sabbia che ha rallentato la discesa delle paratoie. Speriamo che abbiano sistemato i cassoni, ma si continua a lavorare. Troppo comodo fare polemiche. Io non le ho mai fatte».

 

Però vent' anni sono tanti.

IL MOSE DI VENEZIA

«Chiaro che non è un tempo congruo. Sono i mali dell'Italia. Io preferisco encomiare chi sta facendo di tutto per finirlo. I veneziani sono arrabbiati. Ma non basta protestare. Per troppi anni la politica è stata gestita da filosofi e intellettuali, dimenticandosi della tecnica. I mari si stanno alzando. Facile dirlo ora. Il Mose è stato pensato tanti anni fa per questo».

 

A rallentare il progetto e a far lievitare i costi sono state anche le tangenti. Costruttori in galera, il suo predecessore Giorgio Orsoni ci ha rimesso pure la poltrona...

«È un fatto storico. Ci sarà una verità giudiziaria. Ma io oggi devo pensare soprattutto alle case dei veneziani che vanno sott' acqua. Anche senza dimenticare che non si possono più fare opere come questa, finanziate e gestite direttamente dal governo di Roma. Il modello Genova, quello della ricostruzione del ponte Morandi, è il modello giusto: finanziare interamente l'opera e commissario unico. Oggi è arrivato il momento del fare. La politica degli incapaci mi fa abbastanza schifo».

mose

 

Sicuro che il Mose sarà la soluzione?

«Non ci sono alternative. All'inizio si parlava di ore per innalzare le paratoie. Oggi ci vogliono 20 minuti e altri 20 per stabilizzarle. È come una porta che si apre e si chiude. Può essere una soluzione anche per altri luoghi del mondo».

 

In piazza ci saranno anche i No Mose.

«No Mose, No Navi, No Vax, i soliti, un partito anarchico. Ma non si può sempre dire di no a tutto. Dobbiamo decidere se stare sempre nel mondo dei sogni o calarci nella realtà».

 

A proposito delle grandi navi in Laguna, come siamo messi?

mose

«Siamo a niente. La proposta di fermarle a Marghera è sul tavolo da anni. Deve decidere il governo, ma ci sono state le elezioni e il Coronavirus. Era venuto qui anche l'allora ministro Danilo Toninelli. Dopo un giro in elicottero disse: "Ci penso io!". Siamo ancora qui».

 

moseElisabetta Spitzmosealtero matteoli giancarlo galan silvio berlusconi luca zaia renato brunettaluca zaia mose

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO