carlo calenda matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi

MOTORE, “AZIONE”! – CHE EFFETTO AVRÀ LA CORSA SOLITARIA DI CALENDA SUL CENTRODESTRA? MELONI E SALVINI AVREBBERO COMUNQUE PREFERITO CHE CORRESSE IN ALLEANZA CON IL PD: AL CENTRO, DA SOLO O CON RENZI, POTREBBE DRENARE IL BACINO ELETTORE MODERATO DI “FORZA ITALIA”. ALMENO STANDO A QUANTO DICONO I GIORNALONI E GLI OPINIONISTI DI TWITTER, CHE DA MESI POMPANO L’EGO DEL “CHURCHILL DEI PARIOLI”…

Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

carlo calenda enrico letta

Il centrodestra se la ride. Una buona parte dei commenti e delle dichiarazioni, ieri irridevano le difficoltà di costruzione del centrosinistra e in modo particolare l'addio di Carlo Calenda a Enrico Letta.

 

A partire da Giorgia Meloni: «Nuovo colpo di scena nella telenovela del centrosinistra - scrive sui social la leader di FdI -. Calenda ci ha ripensato e non si sposa più con Letta, forse scappa con Renzi.

 

GIORGIA MELONI ENRICO LETTA

Letta mollato sull'altare pensa ora al suo vecchio amore, mai dimenticato, Conte. Il gran finale di stagione tra 7 giorni, quando scadrà il termine per la presentazione delle alleanze. Nel frattempo, nel mondo reale famiglie e imprese lottano contro crisi economica e caro vita». Matteo Salvini, senza commentare, posta la foto dei leader di Pd e di Azione che firmano il patto di qualche giorno fa sopra a quelle di Stan Laurel e Oliver Hardy, gli intramontabili Stanlio e Ollio. Le due immagini sono unite da un cuore infranto.

 

GIORGIA MELONI 1

Poi, è raffica. Per rimanere ai titoli delle agenzie, gli azzurri Renato Schifani («Ormai a sinistra le parole decenza e coerenza sono state cancellate dal vocabolario»), Maurizio Gasparri («Calenda la trottola cambia ancora»), Giorgio Mulé («Matrimoni, litigate, divorzi. Ormai le trattative del Pd per mettere insieme un'accozzaglia acchiappa-poltrone si è trasformata in Bruttiful...»), Ronzulli («Letta ha tentato un'alleanza contro natura») e il leghista Edoardo Rixi: «Altro che coalizione, Letta e i suoi alleati hanno aperto un fight club dove la prima regola è che non ci sono regole».

 

SILVIO BERLUSCONI - GIORGIA MELONI - MATTEO SALVINI

In realtà, al di là dei lazzi sugli avversari, in tutto il centrodestra è convinzione diffusa che Calenda insieme a Letta sarebbe stato meno insidioso sotto il profilo elettorale: un nuovo soggetto politico potrebbe infatti avere un ascendente anche sull'elettorato più moderato della coalizione.

 

A questo proposito, il cambio di direzione di Calenda ha spinto ieri l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini e il deputato Guido Della Frera a un appello che, partendo da un accordo Renzi-Calenda, inneschi la «nascita di un Terzo Polo che, in maniera competente, autorevole e pragmatica, porti avanti il programma di risanamento impostato dal Governo Draghi» per offrire rappresentanza politica a chi non si riconosce nelle coalizioni di destra e di sinistra.

 

matteo salvini a lampedusa 3

Peraltro, anche nel centrodestra non tutto gira come un orologio. Il primo dei tavoli dell'alleanza dovrebbe finire i suoi lavori martedì, con un documento generale utile soprattutto a presentare, entro domenica prossima, il programma della coalizione da collegare con i simboli elettorali. Nel merito, i temi saranno declinati da ciascun partito nel proprio.

 

Di certo, non ci sarà il simbolo di Vittorio Sgarbi che comunque potrà contare su un collegio sicuro della coalizione. Ma il problema sono proprio le candidature nei collegi uninominali. Avrebbero dovuto essere pronte sabato per essere poi inviate alle segreterie regionali, ma a sentire i partiti - che si sono collegati anche ieri - il lavoro sembra lontano dall'essere concluso.

carlo calenda a mezzora in piu 4

 

Il problema, per tutti tranne che per Giorgia Meloni, è che la ripartizione dei collegi tra i partiti imporrà tagli dolorosi proprio nelle roccaforti, per la Lega in Veneto e soprattutto in Lombardia. Qui la scadenza imperativa è dilazionata di qualche giorno, le liste sono da presentare entro le 20 del 21 agosto.

 

silvio berlusconi vittorio sgarbi meme by carli

E intanto, la Lega si compiace del registro in qualche modo cambiato di Giorgia Meloni in tema di immigrazione. Nel post di ieri, infatti, la leader di FdI ha parlato di «fermare le partenze dei barconi, in accordo con le autorità nordafricane. È l'unica strada per ripristinare il rispetto delle regole e fermare le morti in mare». Senza parlare di blocco navale.

carlo calenda a mezzora in piu 2carlo calenda enrico lettacarlo calenda enrico letta 2carlo calenda enrico letta carlo calenda a mezzora in piu 9carlo calenda a mezzora in piu 8carlo calenda a mezzora in piu 5

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO