donald trump elon musk

MUSK NON SERVE SOLO A TRUMP: E’ INDISPENSABILE PER LA SICUREZZA NAZIONALE AMERICANA - SONO SUOI TUTTI I MISSILI DI NUOVA GENERAZIONE, PIÙ AVANZATI E MENO COSTOSI DI QUELLI PRODOTTI DA LOCKHEED-MARTIN E BOEING. SONO SUOI I SATELLITI MILITARI E I SATELLITI SPIA COSTRUITI E MESSI IN ORBITA IN GRAN SEGRETO PER CONTO DEL PENTAGONO - MUSK HA RICEVUTO DAI MILITARI UNA CLEARANCE DI SICUREZZA, CHE GLI DÀ ACCESSO ALLE INFORMAZIONI PIÙ SEGRETE. MA LUI, CON PIU’ DI UN DISTURBO DELLA PERSONALITÀ, RIUSCIRA’ A RESTARE IN SILENZIO? - NEI COLLOQUI CON PUTIN SI SARÀ FATTO SFUGGIRE INFORMAZIONI SEGRETE? - IL NUOVO SISTEMA LASER DI TRASMISSIONE DI ORDINI TRA SATELLITI ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE; L’IDEA DI DIVENTARE “MINISTRO DELL’EFFICIENZA” E TAGLIARE DUEMILA MILIARDI DI DOLLARI DI SPESA PUBBLICA OGNI ANNO; LE SUGGESTIONI SU UN TECNO-AUTORITARISMO SOSTENUTO DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE…

elon musk al comizio di trump madison square garden new york

Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

Qualche tempo fa a mille chilometri di distanza dalla Terra è stato sperimentato per la prima volta un sistema laser di trasmissione di ordini tra satelliti alla velocità della luce: un modo più sicuro e rapido per individuare e intercettare missili lanciati da un nemico. Un’evoluzione dell’ombrello difensivo americano targata SpaceX.

 

ELON MUSK AL COMIZIO DI TRUMP AL MADISON SQUARE GARDEN - FOTO LAPRESSE

Non solo la rivoluzione dell’auto che divorzia dal petrolio con la Tesla, le batterie di nuova generazione anche per le reti elettriche, i settemila satelliti di Starlink che ormai offrono connessione ovunque nel mondo e lo Spazio riconquistato dagli Stati Uniti grazie ai suoi missili e alle sue astronavi. Elon Musk, l’imprenditore miliardario che col suo denaro, l’uso spregiudicato della sua piattaforma social X (ex Twitter) e la sua popolarità (203 milioni di follower) è stato la grande novità della terza campagna presidenziale di Trump, il suo turbocompressore, è anche, sempre più, un personaggio-chiave per il sistema America.

elon musk comizio a filadelfia per donald trump

 

IL COMPLESSO MILITARE

Lo è nel sistema economico, ma lo è diventato anche (e forse soprattutto) per la sicurezza nazionale. Suoi tutti i missili di nuova generazione, più avanzati e assai meno costosi di quelli prodotti da Lockheed-Martin e Boeing. E suoi i satelliti militari e i satelliti spia costruiti e messi in orbita in gran segreto per conto del Pentagono (invadendo il campo degli altri nomi storici del complesso militare-industriale: Raytheon, Grumman, Northrop). Per non parlare del ruolo geostrategico dei satelliti Starlink, essenziali nel conflitto in Ucraina ed evocati come potenziale arma invisibile in altre aree calde, dai cieli di Taiwan a quelli di Gaza.

elon musk donald trump

 

Per questo Elon ha ricevuto dai militari una clearance di sicurezza, che gli dà accesso alle informazioni più segrete ma impone anche stretti vincoli di riservatezza. Rispettati? Lui, campione mondiale del free speech, sempre desideroso di stupire e con qualche disturbo della personalità che lui stesso ha ammesso e che corregge (o acuisce) ricorrendo alla chimica, ha già detto che ha capito perché i segreti che gli sono stati rivelati devono restare tali: perché sono cose noiose.

 

elon musk sul palco del comizio di trump a butler, pennsylvania

Generali e capi dei servizi segreti tremano: nei colloqui con Putin si sarà fatto sfuggire informazioni segrete? E aveva informato le autorità competenti di quelle conversazioni (da lui a suo tempo smentite ma confermate di recente dal Cremlino)?

 

Tutto questo interessa assai poco a Trump, pure lui accusato di eccessiva disinvoltura nei rapporti con Putin. […] Se tornerà alla Casa Bianca, quale sarà il rapporto tra un presidente quasi ottantenne che guarda soprattutto al passato col suo strascico di rancori e questo «capitan futuro»? A parole i due un accordo ce l’hanno già: Musk, che da imprenditore ha dimostrato di saper non solo innovare, ma anche industrializzare le sue tecnologie con efficienza e a basso costo, dovrebbe applicare la stessa ricetta alla pubblica amministrazione.

elon musk donald trump jd vance

 

Elon ha già creato anche un acronimo per il suo prossimo ruolo: DOGE che sta per Department of Government Efficiency, cioè ministero dell’efficienza. Col quale promette di far risparmiare allo Stato duemila miliardi di dollari ogni anno.

 

Impossibile per gli analisti: il bilancio federale, 6.500 miliardi, è fatto soprattutto di trasferimenti per la sanità degli anziani (Medicare) e dei più poveri e per le pensioni, mentre 850 milioni se ne vanno per la Difesa. Non basterebbe nemmeno licenziare quasi tutti i dipendenti pubblici (e Musk, che quest’anno ha licenziato 14 mila addetti Tesla e che, acquistata Twitter, ha cacciato più dei tre quarti del personale, forse sta pensando proprio a questo).

 

elon musk al comizio di trump a butler, pennsylvania 4

Qui gli interrogativi sono infiniti: da quelli legali (ministro e imprenditore allo stesso tempo? O un consulente privato con pieni poteri in area pubblica e un inevitabile conflitto d’interessi, visto che lo Stato è cliente e regolamentatore delle sue aziende? Licenziamenti di massa vietati dalle leggi per il pubblico impiego?) a quelli politici: Trump, molto interessato ai tagli di spesa per compensare gli enormi sgravi fiscali che intende concedere, accetterà l’impopolarità (con probabile coda di disordini) dei licenziamenti di massa?

 

elon musk al comizio di trump a butler, pennsylvania 5

[…] I progressi dell’intelligenza artificiale stanno convincendo alcuni tycoon del digitale che i meccanismi della democrazia liberale sono ormai obsoleti: meglio un tecno-autoritarismo efficiente, sostenuto dall’intelligenza delle macchine.

 

In un’intervista a Politico Fiona Hill, un consigliere diplomatico che ha lavorato nei team della sicurezza nazionale della Casa Bianca con Bush, Obama e Trump e che ha conosciuto tanto Putin quanto Musk, vede un disegno meno tecnologico ma sempre a sfondo autoritario.

 

elon musk al comizio di trump a butler, pennsylvania 1

Una tesi che spiegherebbe anche la strana confidenza di Elon e dello stesso Trump col leader di un Paese, la Russia, ufficialmente nemico giurato degli Usa: il fascino del modello oligarchico del Cremlino. Tutto risolto […] nel dealmaking tra un numero limitato di attori internazionali detentori del potere politico, economico e militare. Senza la fastidiosa interferenza di popoli e Parlamenti.

elon musk al comizio di trump a butler, pennsylvania 2elon musk parla al comizio di trump a butler, pennsylvania

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...