elly schlein franceschini di biase

UNO, NESSUNO E CENTOMILA FRANCESCHINI! IL DEMOCRISTO “SU-DARIO”, COME DAGO-RIVELATO SU PRESSIONE DELLA MOGLIE MICHELA DI BIASE, VIRA SU SCHLEIN: “QUESTA È LA STAGIONE DELLA RADICALITÀ” - COSÌ FRANCESCHINI SPIEGA ALLA SUA CORRENTE, DIMEZZATA PER L'USCITA DI FASSINO E DEI SUOI EX DS, LA SCELTA: “SERVE UNA NUOVA SINISTRA, LEI È MOLTO MEDIATICA, PIÙ STRUTTURATA DI QUANTO SEMBRI” – E LA SINISTRA DEM? ZINGARETTI E ORLANDO PER SCHLEIN; GUALTIERI PER BONACCINI; MENTRE BETTINI PENSA A…

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

dario franceschini e michela di biase

 

Uno nessuno centomila Franceschini. C'è un motivo se l'ex ministro della Cultura ha stilato una lista dei modi in cui viene definito nel Palazzo: «Il manovratore, Andreotti, il gattopardo, Richelieu...».

 

L'elenco è lungo. In fondo è ciò che appare agli occhi dei suoi interlocutori, siccome viene costantemente indicato al centro di ogni trama. Anche quando giura di non esserne coinvolto. L'ultimo caso è il sostegno alla candidatura di Schlein per la guida del Pd, sulla quale si narra ci sarebbero le sue impronte. Ne parlavano giorni fa persino due esponenti del centrodestra, che lo conoscono perché come lui sono figli della Dc.

 

«Dario non l'ho proprio capito», diceva Rotondi. E Cesa di rimando: «Come fai a non capire. Lui sceglie chi poi vince».

meme enrico letta elly schlein

 

Invece Franceschini ritiene stavolta di non aver fatto un calcolo ma un azzardo, nel senso che considera arrivato il momento di agire nel Pd con uno «strappo, uno sprazzo di novità». Lo ha spiegato ai compagni di corrente: «È cambiato il mondo, è cambiata la politica ed è cambiato il modo di fare politica».

 

Ai suoi occhi Bonaccini tranquillizza la macchina del partito, che si sente «rassicurata» perché il governatore è espressione del buon governo emiliano ed è in «piena continuità» con la tradizione Pci-Pds-Ds-Pd. Ma non invertirebbe la tendenza verso un lento quanto inesorabile declino. Al contrario Schlein incarna «una nuova sinistra, puntata sui diritti civili, sull'ambientalismo. È giovane, molto mediatica, più strutturata di quanto sembri».

elly schlein COME greta thunberg - MEME

 

Cogliendo le perplessità dell'uditorio, Franceschini è stato ancor più diretto: «Chi l'avrebbe detto che Meloni sarebbe diventata premier?

Dobbiamo capire che questa è la stagione della radicalità. Perciò bisogna provarci con Schlein, che è una sveglia».

Anche troppo a sentire alcuni deputati dem. Quando alla Camera si sono votate le mozioni sull'Ucraina, l'hanno vista infrangere la disciplina di gruppo, evitando di votare contro il documento «tardo-pacifista» di Sinistra e Verdi.

 

Ma senza dichiararlo. L'escamotage - non apprezzato dai suoi compagni - avrà fatto sorridere Franceschini, artefice di molte manovre parlamentari e convinto che Schlein abbia il profilo idoneo per ricomporre l'area progressista e contrastare l'azione di M5S.

FRANCESCHINI CASINI E RENZI SE LA RIDONO

Perché, secondo l'ex ministro, è quello con i grillini il fronte su cui combattere oggi: l'atteggiamento aggressivo di Conte sull'elettorato di opposizione sta erodendo fasce di consenso. E serve un Pd «più innovativo» per contrastarlo.

 

Ecco l'analisi che utilizza per ribattere alla tesi di un pezzo del partito, secondo cui «per cinismo e opportunismo» avrebbe puntato su Schlein per sopravvivere alla sconfitta insieme ad altri del sinedrio.

 

Tesi che peraltro confligge con la versione opposta, anche questa giunta alle sue orecchie: e cioè che è diventato matto o si è rimbecillito.

 

CONTE FRANCESCHINI 3

Certo, colpisce la scelta di Franceschini, che negli anni del liceo andava in classe con la copia del Popolo, sebbene sapesse che i «compagni» gliela avrebbero bruciata. È passato molto tempo da allora. Oggi l'ex ministro riconosce che il Pd rischia di spegnersi. E per evitarlo indica una linea che attraversa trasversalmente le correnti del partito e le spacca.

 

L'altro ieri la sinistra interna si è riunita e si è divisa in tre: Zingaretti e Orlando per Schlein; Gualtieri per Bonaccini; mentre Bettini pensa ancora a Ricci o Amendola. Allo stesso modo nel gruppo lettiano, Meloni è per il governatore emiliano e Boccia per la sua attuale vice in regione. La verità è che tutte le aree sono destinate a scomporsi. In futuro saranno una o centomila, si vedrà. Di sicuro per Franceschini questa è l'«ora della radicalità». E del «primum vivere».

massimo giannini elly schlein a otto e mezzoELLY SCHLEIN MEME BY DEMARCOELLY SCHLEIN AL MONKelly schlein 1elly schlein 2elly schlein 3franceschini lettanardella franceschinielly schlein 7DARIO FRANCESCHINI SERVE AI TAVOLI ALLA FESTA DELL UNITAFRANCESCHINI SPERANZAelly schlein 6elly schleinELLY SCHLEIN ANNUNCIA LA CANDIDATURA ALLA SEGRETERIA PD

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO