1. IDF, 'ELIMINATO CAPO FORZA DRONI DI HAMAS NEL NORD DI GAZA'
(ANSA) - L'Aeronautica militare israeliana ha "eliminato" il comandante della Forza Droni di Hamas nel nord della Striscia di Gaza: lo rende noto l'esercito (Idf) su Telegram. Si tratta di Mahmoud al-Mabhouh, "un terrorista che ha diretto attacchi con droni verso il territorio israeliano e le truppe dell'Idf", si legge in un comunicato. (ANSA).
2. RAID A SUD DI BEIRUT, FUMO NERO TRA GLI EDIFICI
nuovi raid israeliani su beirut
(ANSA-AFP) - Un raid ha colpito il sud di Beirut, secondo quanto mostra l'Afptv. L'attacco è arrivato poco meno di un'ora dopo l'ordine di evacuazione ai residenti emesso dall'Idf. Il fumo nero si è alzato tra i palazzi di Haret Hreik. L'Idf ha confermato l'attacco nel sud del Libano attraverso il proprio canale Telegram.
"Poco fa, sotto la direzione dell'intelligence dell'esercito - si legge -, l'aeronautica militare ha condotto un attacco su armi strategiche appartenenti all'organizzazione terroristica Hezbollah. Le armi erano state immagazzinate in una struttura sotterranea nell'area di Dahieh, una roccaforte dei terroristi di Hezbollah a Beirut. Prima del raid sono stati effettuati numerosi passaggi per mitigare il rischio di danneggiare i civili, compreso un ordine di evacuazione duretti alla popolazione della zona".
3. IRAN A ONU, PRONTI A RISPONDERE AD AVVENTURISMO DI ISRAELE
(ANSA) - Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha avvertito ieri sera il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che "l'Iran è pienamente pronto a dare una risposta decisa e deplorevole a qualsiasi avventurismo di Israele". "Abbiamo fatto tutti i tentativi possibili per preservare la pace e la stabilità nella regione", ha sottolineato Araghchi in una conversazione telefonica, aggiungendo che "Israele e il suo principale sostenitore, gli Stati Uniti, sono responsabili delle conseguenze dell'espansione della guerra nella regione". Lo riporta l'Irna. (ANSA).
4. GAZA, ULTIMATUM USA A ISRAELE: ENTRINO GLI AIUTI O STOP ALLE ARMI
Estrato dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”
ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU
La lettera è arrivata due giorni prima che i militari americani atterrassero per iniziare a installare il sistema di difesa contro i missili balistici iraniani. Così la Casa Bianca manda due segnali, ma tutti e due molto chiari: la situazione umanitaria a Gaza deve cambiare, il nostro sostegno alla difesa di Israele resta saldo.
La parola chiave è difesa: il messaggio inviato da Lloyd Austin, il capo del Pentagono, e Antony Blinken, il segretario di Stato, minaccia di fermare le forniture di armamenti offensivi usati dall’esercito nei fronti multipli che lo Stato ebraico sta affrontando. «Vi scriviamo per evidenziare la profonda preoccupazione degli Stati Uniti per la crisi sempre più grave nella Striscia e chiediamo che il vostro governo intervenga per migliorarla entro la fine di questo mese».
Il testo — rivelato dal telegiornale del Canale 12 — rappresenta il passaggio più grave della crisi di fiducia della Casa Bianca verso il premier Benjamin Netanyahu. Che ha ordinato di intensificare ancora una volta le operazioni militari nel Nord di Gaza: le truppe hanno avvertito la popolazione di muoversi, ancora una volta, verso sud.
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La crisi con Joe Biden si approfondisce mentre il governo israeliano sta definendo i piani per la risposta all’attacco iraniano di due settimane fa. Netanyahu — scrive il quotidiano Washington Post — avrebbe assicurato al presidente che il raid risparmierà le infrastrutture petrolifere e gli impianti nucleari per concentrarsi sui siti militari. Il Pentagono ha inviato le prime batterie del sistema Thaad (Terminal High Altitude Area Defense) e gli uomini per manovrarle.
Rafforzano i sistemi israeliani nel caso i pasdaran decidano la rappresaglia come assicura il generale Ali Fadavi: «È un piccolo territorio. Se vogliamo, lo possiamo obliterare». Il blitz dell’aviazione — che Yoav Gallant, il ministro della Difesa israeliano, avverte «sarà letale e preciso» — dovrebbe avvenire prima delle elezioni americane del 5 novembre. La Casa Bianca spera ancora di poter ottenere un cessate il fuoco in Libano da legare a una tregua nella Striscia.
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Bibi, com’è soprannominato, ha ribadito a Emmanuel Macron di non poter accettare «uno stop al conflitto che ricrei la stessa situazione»: oltre 60 mila israeliani hanno lasciato da oltre un anno le case in Alta Galilea sotto il fuoco quotidiano di Hezbollah. Il presidente francese lo avrebbe criticato durante una riunione di governo, dopo gli attacchi di Netanyahu alla missione Unifil: «Si ricordi che il suo Paese è stato creato dalle Nazioni Unite, non è il momento di contrastare le decisioni dell’Onu».
JOE BIDEN SI FA IL SEGNO DELLA CROCE DAVANTI A NETANYAHU ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU