giuseppe conte luigi di maio ponte morandi benetton concessioni autostrade

NON È CHE SULLE AUTOSTRADE DI MAIO PREPARA UN TRAPPOLONE PER CONTE? - L'EX IDEOLOGO GRILLINO PAOLO BECCHI SUSSURRA: “CONTE È STATO ABILE A DISINNESCARE LA MICCIA DELLA PRESCRIZIONE, D'ALTRONDE PER DI MAIO ROMPERE SU QUEL TEMPA AVREBBE AVUTO POCO SENSO - DIVERSO SARÀ PER LA REVOCA DELLA CONCESSIONE AD AUTOSTRADE. SE SALTA LA REVOCA IL M5S PERDE LA FACCIA E NON PUÒ PERMETTERSELO…”

Paolo Becchi per “Libero quotidiano”

 

paolo becchi a piazzapulita 1

Non era certo facile per un movimento nato quasi dal nulla, ma rispondente a certe esigenze che si manifestavano nella società civile (la lotta alla "casta" e alla "corruzione") crescere e diventare una forza nazionale capace di governare il Paese. Due elezioni politiche eccezionali: la prima dovuta all' impegno straordinario di Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo, la seconda ad un giovane, Luigi Di Maio, che ha saputo sfruttare nel modo migliore un trend favorevole.

 

salvini conte

Poi l' esperienza di governo con la Lega e ora con Pd, Italia Viva e LeU. Dopo quello che sta succedendo in questi mesi si può dubitare della "maturità" del MoVimento, non era forse ancora il momento per passare dall' opposizione al governo, dal movimento di lotta a quello di governo, dalle piazze al palazzo. Ma d'altro canto era una occasione da non perdere e l' esperienza di governo con la Lega - oltre alle difficoltà dopo le elezioni europee e a causa soprattutto del ruolo che Giuseppe Conte aveva cominciato a giocare tanto contro Salvini quanto contro Di Maio - ha consentito al Movimento Cinque Stelle di portare a casa dei risultati significativi, parti importanti del suo programma.

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

 

Il reddito di cittadinanza, la legge sulla corruzione, la riduzione del numero dei parlamentari, l' abolizione dei vitalizi, la stessa legge di cui ora tanto si discute sulla prescrizione, cito solo quelle cose a tutti immediatamente note, ma ce ne sarebbero molte altre.

 

RISULTATI A RISCHIO

Poi una crisi di governo aperta da Salvini, ma conclusa - bisogna pur dirlo - dal Presidente della Repubblica che non ha voluto sentire ragioni sulla ripresa del dialogo tra Salvini e Di Maio, favorendo la formazione di un' altra maggioranza, con il partito da cui lui stesso proviene e che ha perso le elezioni: il Pd.

 

matteo salvini luigi di maio

Ora la situazione per il M5S è la seguente: in pratica in un modo o nell' altro tutti i traguardi raggiunti con la Lega sono rimessi in discussione. Si badi, non soltanto quello che la Lega aveva fatto in accordo con il Movimento Cinque Stelle, le leggi sulla sicurezza, ma anche molto di quello che i pentastellati avevano realizzato nella precedente esperienza di governo.

 

Sarà pur vero che al tempo del Conte I la Lega saliva e il MoVimento scendeva, ma è altrettanto vero che con questa nuova esperienza di governo il Movimento Cinque Stelle continua a perdere, e di brutto. Beppe Grillo, dopo aver fatto quello che ha fatto per favorire l' intesa col Pd, è andato in apnea. Il rischio reale è che ora il M5s vada incontro ad una apnea irreversibile.

 

matteo salvini luigi di maio

Finiamola con questa storia di destra e sinistra. Prima il MoVimento era di destra perché aveva fatto l' accordo con la Lega e ora è di sinistra perché ha fatto l' accordo col Pd. Ed è molto meglio ora perché il M5s è di sinistra, come scrivono alcuni sociologi del lavoro gratis (ma il lavoro degli altri). La novità del Movimento Cinque Stelle è stata proprio di aver capito che quella distinzione aveva perso di significato. Il MoVimento non era né di destra né di sinistra.

 

La Lega certo ha fatto parte di governi di centrodestra, ma nel suo Dna non è neppure lei di destra o di sinistra. Lega e 5 stelle sono partiti postideologici ed è per questo che attirano i cittadini, ed è per questo che aveva senso il loro governo. Ora si cerca di trasformare la Lega in un partito della destra nazionalista, xenofoba, persino con un Salvini "cattivo" e "fascista" e una Meloni "postfascista" ma "buona", e il Movimento Cinque Stelle in un partitino della sinistra ecologista che dovrebbe essere di supporto al fratello maggiore.

 

COME FINIRÀ

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

Salvini ha capito questo tentativo in atto e sta cercando di porre rimedio, Di Maio ha capito la stessa cosa e sta cercando di bloccare quella deriva verso sinistra che snaturerebbe il M5s. Come finirà non lo sappiamo. Salvini guida un partito "solido", in cui c' è una dialettica interna, ma alla fine le decisioni le prende lui, a volte anche sbagliando. L' unico serio problema che ha, se vuole - e lo vuole - diventare un partito presente su tutto il territorio, è organizzare in modo adeguato la Lega al Sud e conquistare una Regione.

 

Il Movimento Cinque Stelle invece è un partito "liquido", e in cui ormai tutti nuotano contro tutti. L' unico che può garantire una tregua in questa lotta tra bande è proprio Di Maio, ed è anche l' unico - magari con l'aiuto di Di Battista - che può tentare di recuperare tutti quegli attivisti che ormai se ne stanno andando in massa.

 

LUIGI DI MAIO E GIUSEPPE CONTE

Beninteso, non si tratta di negare una evoluzione, i movimenti si trasformano, si tratta piuttosto di contrastare una involuzione. Anche a costo di aprire una crisi di governo. C'è chi spinge ad accettare qualsiasi compromesso col Pd pur di garantirsi la poltrona a vita, Di Maio non sente il canto di queste sirene. E merita rispetto.

 

Conte è stato abile a disinnescare - a quanto pare - la miccia della prescrizione, d' altronde per Di Maio rompere sulla prescrizione avrebbe avuto poco senso, è un argomento importante ma poco coinvolgente. Diverso sarà per la revoca della concessione ad Autostrade. Se salta la revoca il M5s perde la faccia e non può permetterselo.

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...