vito crimi

NON CI RESTA CHE CRIMI – FILIPPO CECCARELLI: “FRA LE MERAVIGLIE DEL POSSIBILE DELLA TRAGICOMMEDIA CINQUE STELLE SI STAGLIA OGGI LA FIGURA, MA ANCOR PIÙ IL MALDESTRO DESTINO DI VITO CRIMI” - “DOPO ESSERSI BUTTATO COME REGGENTE, SI RITROVA DINANZI A UN BIVIO CHE NON OFFRE SCAMPO. O DIVENTA L'ULTIMO SACRIFICIO UMANO IMMOLATO AL MOLOCH DI SANT'ILARIO, O L'IGNARO E NEGHITTOSO RIBELLE DIETRO CUI TUTTI I PAVIDI E GLI OPPORTUNISTI CINQUE STELLE SI SCHERMANO IN ATTESA DI VEDERE COME VA A FINIRE - E DI SOLITO IN QUESTI CASI VA A FINIRE MALE…”

Flippo Ceccarelli per “la Repubblica”

 

VITO CRIMI GIUSEPPE CONTE

Fra le meraviglie del possibile della tragicommedia cinque stelle si staglia oggi la figura, ma ancor più il maldestro destino di Vito Crimi, attraverso il quale si capisce come la politica si presenti a volte come un'arte così buffa e crudele da risultare perfino istruttiva.

DAVIDE CASALEGGIO LUIGI DI MAIO VITO CRIMI

 

Crimi, che ha 49 anni, fu detto a suo tempo da Massimo Bordin "gerarca minore" per l'abnegazione anche un pochino fanatica con cui dalla sua multiforme posizione di potere teorizzava e metteva in pratica i comandamenti del grillismo realizzato.

LUIGI DI MAIO VITO CRIMI

 

Personaggi del genere, appassionatamente vocati alla causa ma ancor più al loro leader e del tutto privi di senso dell'umorismo, non mancano mai nei partiti, specie quando vanno al governo: si pensi al Bondi sublime poeta e teologo del berlusconismo o a certi più brutali, ma non meno consacrati zelanti del giglio magico renziano.

 

LUIGI DI MAIO E VITO CRIMI

Su questa attitudine di Crimi, che pure trovava un arduo rivale in Toninelli, esiste da tempo una sintomatica aneddotica in parole e opere. Per le prime fa testo un'antica (2013) e impegnativa dichiarazione (ad accoglierla con severo scetticismo Lucia Annunziata) nella quale, fresco presidente dei senatori, definiva Grillo un padre - ahi! ahi! - che stava accompagnando "un bambino che camminava a carponi" e lo guidava lontano dai pericoli, "a cominciare dai soldi", che vabbè, poi si è visto che non saranno stati il solo impiccio, ma insomma, proprio a lui capitò poi di sbrogliare la grana, dagli scontrini alle trattenute di Rousseau.

VITO CRIMI E ROBERTA LOMBARDI

 

Quanto agli atteggiamenti nei confronti del non ancora Elevato demiurgo del MoVimento, sempre in quegli anni il soggetto non sapeva quanto i palazzi della politica possano essere occhiuti e maliziosi coi nuovi arrivati; così non era sfuggito il lieto spirito di dedizione con cui il capogruppo - una figura istituzionale! Scandalo nello scandalo - si aggirava nei corridoi di Palazzo Madama tenendo in mano un prezioso sacchetto contenente giacca e cravatta stropicciate che Grillo si era tolto dopo una visita al Quirinale.

 

vito crimi intimo

Là dove l'umile in definitiva anche gentile ruolo di porta-panni, a distanza di quasi un decennio rafforza da un lato il valore pedagogico dell'esperienza di Vito e dall'altro illumina l'irresistibile deriva dell'autocrazia di Beppe, che sarà stato pure il gran fenomeno che è stato, ma da qualche tempo sembra aver perso davvero la brocca, e non è più solo questione di post criptici, enigmatiche introspezioni e sciarade video musicali, ma di scoppi di rabbia, autolesionismi e soluzioni che si ribaltano nel loro contrario a pochi giorni di distanza l'una dall'altra.

 

grillo e crimi

Accade così che il povero Crimi, dopo essersi buttato come reggente a tagliare il doloroso cordone ombelicale con la Casaleggio, da cui lui stesso in qualche modo proviene, si ritrova dinanzi a un bivio che però non offre scampo. Perché o diventa l'ultimo sacrificio umano immolato al Moloch di Sant'Ilario, o l'ignaro e neghittoso ribelle dietro cui però tutti i pavidi e gli opportunisti cinque stelle si schermano in attesa di vedere come va a finire - e di solito in questi casi va a finire male.

luigi di maio vito crimi 2vito crimi roberta lombardi due capogruppo tutti da ridere GRILLO Lombardi e Vito A ROMA VITO CRIMI CON IL MEGAFONO vito crimiENRICO LETTA ROBERTA LOMBARDI E VITO CRIMIluigi di maio vito crimiVITO CRIMIVito Crimi, Paola Carinellivito crimi reggente del m5s by osho

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."