matteo salvini luca zaia

NON DITE ALL'EUROSCETTICO SALVINI CHE ZAIA E' PIU' EUROPEISTA DI URSULA VON DER LEYEN: SOGNA GLI STATI UNITI D’EUROPA – "COSI' L'ITALIA DIVENTERA' UNO STATO FEDERALE COME LA GERMANIA" - DAL FINE VITA AI DIRITTI DEGLI OMOSESSUALI, IL GOVERNATORE DEL VENETO, NELL’INTERVISTA A ALDO CAZZULLO, PRENDE LE DISTANZE DALLA LINEA DI SALVINI: "I GIOVANI CI INDICANO LA VIA. PER LORO LE LIBERTA', A COMINCIARE DALLA LIBERTA' DI AMARE, SONO NATURALI. IO DA GIOVANE LAVAVO LA ROULOTTE DEL MEDICO DEL PAESE RESPIRANDO ODORI CHE NON AVEVO MAI SENTITO"  

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

LUCA ZAIA A CAVALLO

Luca Zaia, nel settembre 1986 un diciottenne parte per la Spagna con gli amici più cari, sulla 2 Cavalli bianca targata Treviso della mamma, con la radio che grida «La isla bonita» di Madonna... Dove abbiamo già sentito questa storia?

«Nell’intervista che ho dato ad agosto a Giovanni Viafora, per la serie del Corriere “Il viaggio della vita”. Dopo aver rievocato quell’avventura, sono andato a rileggermi il diario che scrissi allora. E ne ho tratto ispirazione per il mio nuovo libro».

 

Titolo: «Fa ’presto, vai piano».

«È il saggio consiglio che ci davano le nostre mamme venete, ma è anche una metafora di vita».

 

Un viaggio di formazione. Ragazze comprese. Fu la sua prima volta?

«No. Nel senso che la prima volta venne dopo ancora. Le ragazze erano assenti dalla mia vita. Per questo l’incontro con Ines lo ricordo bene. Eravamo entrambi presi da un innocente innamoramento».

 

zaia salvini

(...)

Sull’Europa la Lega ha cambiato idea. Bossi sognava di portarvi il Nord; Salvini è molto critico.

«Anche io sono critico con la gestione dell’Europa: burocratica, ingessata e autoreferenziale. Ma sono convinto che il nostro orizzonte siano gli Stati Uniti d’Europa».

 

Ma se si fanno sia gli Stati Uniti d’Europa, sia l’autonomia regionale, dell’Italia cosa resta?

«Diventerà uno Stato federale, in cui i cittadini conteranno di più e il Paese sarà più efficiente. Come in Germania».

ZAIA TAJANI SALVINI VINITALY

 

Nel suo libro precedente lei scrive che i diritti vanno garantiti e ampliati, non limitati. A cosa si riferisce?

«Dal fine vita alle questioni di genere, i giovani ci indicano la via. Per loro le libertà, a cominciare dalla libertà d’amare, sono naturali. È un grave errore additare i giovani come lazzaroni. È sempre successo: i nostri nonni accusavano i nostri genitori, i nostri genitori accusavano noi. Dobbiamo porre fine a questa liturgia. Oggi i giovani sono relegati in un angolo. Sottorappresentati e inascoltati».

 

Anche il Veneto è sottorappresentato?

luca zaia matteo salvini roberto maroni edoardo rixi

«Lo era. Grazie al nostro lavoro lo standing è tutt’altro: di assoluto livello. Certo, accade ancora di vedere ripresi gli stereotipi del passato, quando in una fiction o in un film viene messo in scena un veneto dipinto come una macchietta».

 

Com’era lei da giovane?

«Un incrocio tra l’Emilio di Rousseau e il ragazzo selvaggio di Truffaut. Fumavamo sigarette ricavate dai pistilli del mais, bevevamo acqua dall’equiseto e mangiavamo bacche di sambuco. Da quando avevo 6 anni ho lavorato, tutte le estati finite le scuole, nell’officina di mio padre: risparmiai così i soldi per partire, in quel lontano 1986. Non ero mai stato da nessuna parte.

 

MATTEO SALVINI LUCA ZAIA LORENZO FONTANA

Ricordo che ogni estate lavavo la roulotte del medico del paese, che era andato in Grecia o in Turchia, e respiravo odori che non avevo mai sentito, pulivo con la spugna polveri e sabbie di colori che non avevo mai visto. Per noi veneti viaggiare significava andare a militare, o emigrare. I miei genitori andarono in luna di miele a Venezia: da Bibano, frazione di Godega Sant’Urbano, sinistra Piave, sono una cinquantina di chilometri; ma non erano mai stati a Venezia in vita loro».

 

Perché proprio la Spagna?

«Era l’emblema dei giovani e della libertà post franchista. E c’era la corrida».

 

La vide?

«Sì, e la trovai uno spettacolo barbaro e inqualificabile; anche se talvolta un toro particolarmente coraggioso, l’ indultado , veniva graziato e si guadagnava una seconda vita da riproduttore. Oggi i ragazzi sono naturalmente animalisti; noi lo siamo diventati. I cavalli sono la grande passione della mia vita, in Spagna tentai anche di comprarne uno. I giovani oggi sono avanti: per loro è scontato battersi per l’ecologia, per l’ambiente».

matteo salvini luca zaia pontida 2022

La destra sul cambio climatico è molto tiepida.

«Io non sono fondamentalista, ma tanto meno negazionista. Certo che il cambiamento climatico esiste. E l’uomo ci mette il turbo. Dobbiamo imparare il rispetto della natura anche nei piccoli gesti, nella quotidianità; ma dobbiamo anche recuperare la nostra memoria storica. Quando la tempesta Vaia del 2017 abbatté tre milioni di metri cubi di foresta, cioè centomila ettari, si disse che era la più grande mai vista. Ho studiato, e ho scoperto che dal 1990 a oggi ci sono state in Europa 32 tempeste, tra cui una nella Foresta Nera che ne abbatté 40 milioni di metri cubi».

 

Come ricorda quella devastazione?

LUCA ZAIA UMBERTO BOSSI MATTEO SALVINI

«Una distesa di morte, sembravano corpi dopo una battaglia. Per rianimare il cadavere occorreva l’elettrochoc. Di fronte a quegli alberi abbattuti mi sono inventato Cortina 2026.L’Olimpiade: ecco come riportare la vita sulle nostre montagne».

 

Anche sulla libertà d’amare la destra è tiepida.

«La bussola sono le parole di papa Francesco: “Chi sono io per giudicare un omosessuale che cerca Dio?”».

 

Le piace papa Francesco?

«Molto. Spero che venga presto nella nostra Regione».

 

Sul centro veneto per il cambio di sesso si sono fatte molte ironie.

«La legge per il cambio di sesso all’anagrafe è del 1982. Le persone che arrivano a un cambio di sesso chirurgico lo possono fare dopo un percorso complesso. Parliamo di pochi casi. È una prestazione assistenziale riconosciuta per legge. Il centro veneto vuole dare anche risposte a molte patologie dell’apparato genitale, per le quali è previsto un intervento chirurgico; non ultimo anche il caso estremo dell’ermafroditismo. Molte leggi che trattano temi etici sono state contestate. Anche quella sull’aborto, che va applicata. O il trapianto degli organi: a suo tempo fu criticato; oggi è una grande conquista».

salvini zaia

 

Trapianti?

«In Veneto abbiamo chirurghi d’eccellenza come Cillo, che trapianta fegati su bambini di pochi mesi; Gerosa, il primo a trapiantare un cuore da un cadavere; Rea, che trapianta i polmoni; Rigotti, che ha fatto tremila trapianti di rene. Solo per citarne alcuni. Come direbbe la madre dei Gracchi, questi sono i miei gioielli.

Persone che, con i loro staff, cambiano la vita di chi soffre».

 

Come giudica la vicenda della piccola Indi?

«Non deve essere un magistrato o un’istituzione a staccare le macchine. In Italia ci si basa sulla sentenza della Corte di Cassazione sul caso di dj Fabo. A suo tempo, anche Beppino Englaro dovette ottenere una sentenza della magistratura. Io credo invece che serva una legge per il fine vita, a tutela della libertà dell’individuo».

 

Se toccasse a lei cosa farebbe?

«Personalmente voglio poter decidere la mia sorte in piena libertà di coscienza».

ATTILIO FONTANA - VINCENZO DE LUCA - LUCA ZAIA

 

Come giudica il governo Meloni?

«Giorgia Meloni, la presidente, mette assieme al suo governo il cuore in quello che fa. Certo la situazione internazionale non aiuta».

 

Lei non può ricandidarsi per il terzo mandato in Veneto.

«A causa di una legge sbagliata, che limita la libertà dei cittadini. C’è chi sostiene che evita centri di potere, ma così dà degli idioti agli elettori, che invece a ogni elezione dimostrano di saper premiare o mandare a casa i loro amministratori. Sindaci e presidenti di Regioni hanno il limite di due mandati; i parlamentari possono restare a vita. Non è giusto».

luca zaia e francesco lollobrigida - fieracavalli verona

 

Si candiderà alle Europee?

«Non è nei miei pensieri. Intendo onorare l’impegno che ho assunto con i veneti. Sono del tutto concentrato sul mio lavoro». 

 

(...)

L’Italia è un Paese di destra?

«L’Italia è un Paese di buon senso. E il buon senso è nella moderazione, che può stare a destra come a sinistra. Sogno un impegno politico che protegga i deboli, faccia rispettare le regole della civile convivenza, e crescere la libertà. Da quella di impresa ai diritti civili. I cittadini non sono cavernicoli che si scandalizzano davanti ai temi etici; sono molto più avanti di quello che pensiamo. A cominciare dai diciottenni, in cui rivedo quella voglia di evasione e di libertà che tanti anni fa mi aveva fatto salire sulla 2 Cavalli bianca».

luca zaia

 

(...)

luca zaia attilio fontana LUCA ZAIA A PONTIDAluca zaia a che tempo che fa 3luca zaia e francesco lollobrigida - fieracavalli verona

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...