silvio berlusconi matteo salvini giorgia meloni

NON SI SA ANCORA IL RISULTATO DELLE AMMINISTRATIVE CHE NEL CENTRODESTRA È GIÀ PARTITA LA RESA DEI CONTI - LE FRASI DI BERLUSCONI SUL “SISTEMA” DI SELEZIONE DEI CANDIDATI DA CAMBIARE SONO IL SEGNO CHE DA STASERA NULLA SARÀ COME PRIMA: DI FRONTE AGLI SCANDALI MORISI E FIDANZA, IL CAV. È PRONTO A RIPRENDERSI LA SCENA E COSTRUIRE LA “FEDERAZIONE” (ALLARGATA ANCHE ALLA “DUCETTA”) - VIDEO

 

Francesco Olivo per "la Stampa"

 

silvio berlusconi fuori dal seggio a milano 2

Certo, ci sarebbe il silenzio elettorale, le urne sono aperte, ma l'occasione è troppo ghiotta. Silvio Berlusconi esce da Arcore e, dopo aver depositato la scheda nell'urna, comincia a parlare: scaricando, sebbene con molto garbo, i candidati sindaci del centrodestra, specie Luca Bernardo, appena dopo averlo votato (almeno si presume): «Vanno scelti in un altro modo».

 

Cosa succederà nel centrodestra a partire da stasera? Ecco un indizio. Tutto cambia, ma certe tradizioni restano: Silvio Berlusconi si presenta al mattino al seggio di via fratelli Ruffini, con lui c'è Fedele Confalonieri, e c'è Licia Ronzulli che timidamente prova a placarlo, «ci sarebbe il silenzio!», niente da fare, il fiume torna a essere in piena.

silvio berlusconi vota a milano 2

 

Il solo fatto di vederlo lì fuori dalla scuola a rispondere, tutto fiero, ai cronisti è di per sé una notizia: il Cavaliere non compariva in pubblico dalla fine di febbraio, quando sbarcò a Roma per condurre le consultazioni con Mario Draghi.

 

Da allora solo qualche telefonata a dei convegni con messaggi piuttosto generici, un intervento registrato alla convention del Ppe, interviste e colloqui sui giornali e qualche ricovero in ospedale che ha provocato apprensione e voci incontrollate. Visto così, Berlusconi sta bene, tanto da fargli fare programmi impensabili fino a qualche settimana fa, «è possibile che dalla prossima settimana io possa tornare a Roma, alla normale attività».

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

 

La normale attività sarebbe quella di leader di Forza Italia, un partito che cerca di contare di più all'interno di una coalizione segnata dai contrasti tra i due partiti sovranisti. Le urne sono ancora aperte e non è il caso di insinuare dubbi, come quando nei giorni scorsi aveva liquidato Giorgia Meloni e Matteo Salvini, in un colloquio pubblicato su La Stampa, «Loro al posto di Draghi? Non scherziamo».

 

Sul Quirinale glissa, sul resto proprio no. «Tra i leader c'è affetto», dice Berlusconi. Eppure, siamo alla vigilia di una possibile sconfitta e, pur con il tono da padre di famiglia, il Cavaliere ha chiaro chi soni i responsabili: gli alleati che hanno scelto Michetti (Meloni) e Bernardo (Salvini), dei quali è stato notata la debolezza (al di là del risultato): «I candidati sono scelti dai leader di partito invece che da scelte democratiche, forse la prossima volta dovremo cambiare sistema».

 

silvio berlusconi fuori dal seggio a milano 1

Qui si genera un equivoco: il Cavaliere a 85 anni si è convertito alle primarie? «No», precisano i suoi fedelissimi. La frase quindi va letta come un messaggio a Salvini e Meloni e come un'anticipazione del discorso che a urne chiuse porterà avanti Forza Italia, i cui dirigenti, non a caso, attenderanno i risultati in Calabria, dove l'azzurro Roberto Occhiuto ha ottime chance di vincere.

 

luca bernardo con matteo salvini 2

Il Cavaliere, in particolare, è toccato dal fatto di non aver scelto il candidato a sindaco di Milano, le sue perplessità sull'ipotesi di far correre il dirigente di Mediolanum Oscar di Montigny sono state ascoltate, ma la decisione di puntare su Bernardo non viene certo da lui e i dubbi sono stati confermati da una campagna elettorale giudicata molto zoppicante.

 

Insomma, il «federatore» deve riprendere in mano la sua creatura, il centrodestra. Il progetto della federazione è stato messo nel congelatore, anche visto il caos nella Lega, e Salvini ha mostrato molto fastidio per i ritardi, («io sono pronto da mesi, altri non so», ha detto nei giorni scorsi).

giorgia meloni con enrico michetti

 

Berlusconi, non si sa se rassicurandolo o no, gli risponde: «Non abbiamo messa da parte la federazione, ma precisato con la Lega che occorrerebbe fare un accordo che comprendesse anche Fratelli d'Italia. Quindi dobbiamo farne una più grande». Difficile salire di nuovo sul predellino, ma la nostalgia prevale, «il Pdl, può tornare?», gli chiedono. E lui: «Perché no? Non è finito per ragioni obiettive, ma è finito per il tradimento di uno dei componenti».

 

matteo salvini enrico michetti giorgia meloni

Non è il giorno per le grandi strategie, ma è chiaro che per il Cavaliere la coalizione deve cambiare rotta, «la competizione tra sovranisti ci condanna alla sconfitta», dicono in Forza Italia, tesi condivisa anche dallo stesso Berlusconi, che in una lettera al Giornale pubblicata venerdì scorso ha fatto l'esempio della Germania: «Se si indebolisce il centro liberale e cristiano quella che torna al potere è la sinistra». Insomma, i giovanotti devono ancora fare i conti con lui.

silvio berlusconi vota a milano 1 silvio berlusconi fuori dal seggio a milanosilvio berlusconi vota a milanoSALVINI MELONI BERLUSCONI licia ronzulli e silvio berlusconi al seggio a milano licia ronzulli e silvio berlusconi al seggio a milano silvio berlusconi fuori dal seggio a milano 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...