vito crimi giuseppe conte sergio mattarella

UNO NON VALE PIÙ UNO - L’EX REGGENTE DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE, VITO CRIMI, PER DIFENDERE CONTE, SI SFOGA IN CHAT CONTRO I SENATORI E L’IDEA DI NUOVE “QUIRINARIE”, SCONFESSANDO PER SEMPRE IL TOTEM DEL VOTO DEGLI ISCRITTI: “DAVVERO PENSIAMO CHE UNA PARTITA COME IL QUIRINALE SI POSSA DECIDERE IN ASSEMBLEA?” - “QUANDO ABBIAMO FATTO VOTARE GLI ISCRITTI LO ABBIAMO FATTO DA OPPOSIZIONE, ERAVAMO CONSAPEVOLI CHE IL NOSTRO VOTO NON CONTAVA UN CA…” - PIETRO SALVATORI: "CRIMI SPIEGA QUAL È LA RATIO DELLA DEMOCRAZIA DIRETTA M5S"

 

1- QUIRINALE, CONTE ALLARGA LA CABINA DI REGIA M5S LITE SULLE FRASI DI CRIMI: NON DECIDONO GLI ELETTI

Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"

 

vito crimi

Il confronto (decisivo) tra Giuseppe Conte e i parlamentari, la decisione di ampliare la cabina di regia sul Quirinale e le polemiche interne che non si placano; per i Cinque Stelle è stato un weekend ad alta tensione. In attesa della riunione dei deputati di domani e dell'assemblea congiunta degli eletti di Camera e Senato che si terrà mercoledì, i vertici del Movimento provano a fare passi avanti.

 

VITO CRIMI GIUSEPPE CONTE

I senatori la scorsa settimana avevano chiesto maggior condivisione, sabato durante la riunione sul dossier Quirinale è stato deciso di ampliare la rosa dei partecipanti. Oltre al leader e i vice, oltre ai ministri, ai capigruppo e ai loro vice, dal prossimo incontro ci saranno anche i responsabili dei quattro comitati «centrali», quelli con diritto di presenza nella segreteria.

 

Ai summit sul Colle, quindi, parteciperanno anche Chiara Appendino, Alfonso Bonafede, Fabio Massimo Castaldo e Gianluca Perilli. «Conte ascolta i parlamentari e amplia il confronto», dicono alcuni fedelissimi del leader. D'altro avviso i critici: «Porta al tavolo quattro persone scelte da lui: una finta».

 

VIRGINIA RAGGI IN CODA PER UN TAMPONE IN FARMACIA

La questione Quirinale, però, diventa dirimente. Mentre Raggi sul Fatto apre all'idea di nuove Quirinarie (ossia di un voto online degli attivisti), Vito Crimi in chat con i senatori si sfoga. «Ma davvero pensiamo che una partita come il Quirinale si possa decidere in assemblea? - è il senso del ragionamento dell'ex reggente -. Quando abbiamo fatto votare gli iscritti, lo abbiamo fatto da opposizione, quando sapevamo che non sarebbe servito a nulla».

 

L'ex capo politico poi chiede ai senatori se davvero il Movimento voglia contare, se davvero voglia fermare la corsa di Berlusconi al Colle. «Allora serve una persona, il capo, coadiuvato dai due capigruppo», spiega Crimi, cui dare «una delega totale». L'intervento provoca un vero terremoto nelle chat.

 

I big contiani si schierano a difesa di Crimi, ma molti lo attaccano. Primo Di Nicola lo rimprovera per un «utilizzo della piattaforma strumentale e cinico» e contrattacca: «Lasciaci fare il nostro lavoro». Danilo Toninelli sottolinea: «Non vedo da parte di Vito alcuna autocritica».

PRIMO DI NICOLA

 

Scoppia una guerra di numeri, con i contiani che si lamentano per la fuga di notizie e sostengono che gli interventi a sostegno dell'ex leader siano 16 contro i 7 critici. Chi lo attacca, invece, parla di un ugual numero di interventi pro e contro. Durante lo scontro Gianluca Castaldi twitta: «Carta bianca a Conte per la contrattazione». Mercoledì, probabilmente, il redde rationem .

 

 

2 - 5S IRA DI CRIMI CONTRO I SENATORI "SUL COLLE AVETE ROVINATO TUTTO"

Estratto dell’articolo di Matteo Pucciarelli per "la Repubblica"

 

Ci sono le dichiarazioni pubbliche di unità e le rassicurazioni di compattezza, poi c'è la realtà: in casa 5 Stelle l'aria che tira in vista del Quirinale è da basso impero. Ore 9 del mattino di domenica, nella chat dei senatori del M5S piomba all'improvviso il secondo messaggio della giornata ed è pesantissimo.

 

LUIGI DI MAIO VITO CRIMI

L'autore è Vito Crimi, il primo capogruppo al Senato della storia del Movimento, capo politico reggente dopo le dimissioni di Luigi Di Maio fino a meno di un anno fa. Non il primo che passa insomma, oggi un contiano di ferro.

 

«Davvero pensiamo che una partita come il Quirinale si possa decidere in assemblea?», domanda. Il riferimento è alla proposta passata lunedì della settimana scorsa nel gruppo del partito di Palazzo Madama, ovvero puntare tutte le fiches sul Mattarella bis; unita alla richiesta, pressante, di essere partecipi alle trattative di Giuseppe Conte con le altre forze.

 

BEPPE GRILLO NEL 2001

E fin qui, è una domanda. Poi arriva il piatto forte, anche tenendo a mente quanto avvenuto nel 2013 (e nel 2015) con il M5S che organizzò le cosiddette "Quirinarie" sul blog di Beppe Grillo: «Quando abbiamo fatto votare gli iscritti lo abbiamo fatto da opposizione, quando sapevamo che non sarebbe servito a nulla, ne eravamo consapevoli che il nostro voto non contava un ca... ma serviva a fare rumore, e lo abbiamo fatto».

 

(…) Stavolta, scrive sempre Crimi, «per contare ed evitarci Silvio Berlusconi al Colle serve una persona, il capo coadiuvato dai due capigruppo, deve avere la delega totale, deve avere la possibilità di presentarsi con un tot di voti necessari alla elezione e poter quindi essere il player principale».

 

vito crimi 2

Solo che, spiega Crimi ai colleghi senatori che hanno portato avanti la proposta Mattarella, «questo sogno lo avete già frantumato trasmettendo un chiaro messaggio di sfida della serie "io voterò chi ca... mi pare" e avete già ammazzato ogni possibilità di contrattazione seria e di essere influenti». Conclusione: «Non c'è più storia, il danno è fatto, e quando avremo un nome del ca... al Quirinale, ricordatevelo».

 

L'ammissione che, per come si stanno mettendo le cose, il primo gruppo parlamentare rischia di essere ininfluente. (…)

 

DAVIDE CASALEGGIO LUIGI DI MAIO VITO CRIMI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...