giuseppe conte pos

NON VOGLIO O NON POS - CONTE DICE CHE VUOLE AZZERARE LE COMMISSIONI SUI PAGAMENTI CON LE CARTE, MA SIAMO SICURI CHE LE BANCHE SIANO DISPOSTE AD OFFRIRE GRATIS IL SERVIZIO? GLI ISTITUTI INCASSANO LO 0,2/0,3% A TRANSAZIONE E NON C’È LA VOLONTÀ DI ALZARE I TONI, MA L’ABI È ANDATA IN AVANSCOPERTA – GLI INTROITI DELLE COMMISSIONI VALGONO SOLO IL 10% DEI GUADAGNI DEGLI ISTITUTI, MA IN TOTALE LA CIFRA CHE VERREBBE A MANCARE NON SI ALLONTANA TROPPO DA 10 MILIARDI

Gian Maria De Francesco per “il Giornale”

 

PAGAMENTI CONTACTLESS POS BANCOMAT SMARTPHONE

Per tracciare tutte le transazioni e consentire controlli ancor più invasivi su redditi dei contribuenti e ricavi degli esercizi, il governo ha pensato a un metodo sovietico: fissare per legge le commissioni applicate dalle banche alle carte di pagamento in modo da renderle meno costose e agevolarne la diffusione. Gli istituti di credito hanno mandato in avanscoperta il presidente dell' Abi (la Confindustria bancaria) a lamentarsi per questo disegno, ma Palazzo Chigi ha il coltello dalla parte del manico (soprattutto con il costoso stop alla deduzione delle perdite su crediti). Di qui la scelta di non alzare troppo i toni. Alla fine, perciò, a pagare le disfunzioni eventualmente create potrebbero essere sempre i consumatori.

giuseppe conte in prima fila all assemblea di confesercenti

 

«L' obiettivo è cercare di premiare la diffusione degli strumenti digitali di pagamento con incentivi attraverso una congrua riduzione delle commissioni, fino ad azzerarle per i micro pagamenti». Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha spiegato ieri quali siano le intenzioni dell' esecutivo in merito al nuovo abbassamento della soglia per i pagamenti in contante (da 3mila a 2mila euro dal prossimo primo luglio) e all' incentivazione all' uso della moneta elettronica. Si tratta di un mercato che nel 2018 ha raggiunto quota 230 miliardi di euro.

antonio patuelli 16

 

L' ammontare, calcolato dall' Ossservatorio Crif-Nomisma-Assofin, rappresenta l' insieme delle transazioni effettuate in Italia con moneta elettronica (carte di credito, carte di debito, carte prepagate e carte con opzione rateale). Gli italiani sono effettivamente indietro rispetto al resto dell' Occidente in quanto, ha ricordato Bankitalia, l' 86% dei pagamenti (68% del valore totale) avviene in contanti. E anche se l' abitudine si sta diffondendo (circa il 90% degli italiani possiede almeno una carta), molti sono affezionati alle banconote.

antonio patuelli 10

 

Come noto, il governo per aumentare la tracciabilità dei pagamenti in funzione antievasione ha pensato bene di rendere obbligatorio per i commercianti la dotazione di un terminale Pos e di agevolare l' uso delle carte, fissando una soglia per le commissioni.

Attualmente l' istituto di emissione riceve uno 0,2% del valore dell' operazione nel caso di carta di debito e uno 0,3% nel caso di carta di credito. Se tali parametri fossero abbassati per legge, non è difficile ipotizzare la fine della storia.

 

PAGAMENTI NFC CONTACTLESS POS BANCOMAT SMARTPHONE

Intermonte Sim ha stimato che i ricavi da commissioni sui servizi di pagamenti rappresentino poco più del 10% degli introiti del sistema bancario italiano. Una cifra che potrebbe non allontanarsi troppo da quota 10 miliardi di euro «Non si può pensare - per motivi costituzionali, per ragioni di antitrust, per ragioni di innovazione e di globalizzazione - di reinventare i prezzi amministrati», ha dichiarato qualche giorno fa il presidente dell' Abi, Antonio Patuelli, paventando anche il rischio di un possibile procedimento sanzionatorio per il sistema del credito nell' ipotesi di un accordo di cartello per fissare i costi del servizio.

GIUSEPPE CONTE IN UMBRIAantonio patuelli 14

 

È chiaro che sarebbe necessaria una massiccia crescita delle transazioni per compensare le eventuali perdite determinate dalle tariffe «imposte». Tanto più che il valore medio transato annuo nel 2018 si è attestato a 1.418 euro (3,93 euro al giorno). Il 90% dei pagamenti effettuato con le carte, infatti, ha già un valore inferiore ai 90 euro. Sopra la soglia dei 100 euro gli italiani, quando non usano il cash, preferiscono assegni o bonifici.

Insomma, sarebbe tutto da quantificare il beneficio per il sistema bancario che ha già ridotto l' uso del contante in molte delle 24mila filiali distribuite su tutto il territorio. I minori introiti potrebbero essere, invece, molto più certi, e potrebbero «scaricarsi» sugli utenti.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…