mario draghi

PER UN NUOVO GOVERNO, SERVE UN NUOVO DRAGHI: MENO TECNICO E PIÙ POLITICO - FOLLI: “DOPO IL VOTO DI FIDUCIA NASCERÀ DI FATTO UN ALTRO GOVERNO, A SECONDA DI COME ANDRÀ IL PASSAGGIO PARLAMENTARE: FORSE UN PO' MENO "TECNICO" E UN PO' PIÙ POLITICO. LA BRAVURA DI DRAGHI FIN DA OGGI CONSISTERÀ NEL RESTARE FEDELE ALLA PROPRIA IMMAGINE IN POLITICA ESTERA E INTERNA, RISPETTANDO AL TEMPO STESSO I PARTITI DELLA SUA MAGGIORANZA. ANCHE NELLE LORO CONTRADDIZIONI E LIMITI…”

Stefano Folli per “la Repubblica”

 

discorso di mario draghi in senato

È ormai difficile trovare qualcuno disposto a credere che oggi al Senato o domani alla Camera Mario Draghi uscirà di scena. Tutto concorre a trattenerlo alla guida del governo per l'ultimo tratto di una legislatura tormentata e quasi esaurita. I partner dell'Italia in Europa e Usa, i grandi giornali occidentali, i centri economici e finanziari L'elenco di chi invoca Draghi è lungo e tutti lo conoscono. Sul piano interno, la maggioranza parlamentare non è mai venuta meno: si è però disgregata la fazione Cinque Stelle.

 

mario draghi in senato

Cosa manca allora per considerare chiusa questa crisi estiva? Manca di sapere come verrà ricomposta la frattura tra il premier "tecnico", e tuttavia chiamato a un ruolo di equilibrio divenuto via via molto politico, e una coalizione frastagliata che solo per convenzione si definisce di "semi unità nazionale" (e sembra l'omaggio che il vizio rende alla virtù).

 

È evidente che il primo interesse di Draghi consiste nel mantenere intatto il profilo di intransigenza e serietà che è alla base della sua reputazione internazionale. E non è un interesse personale, ma - diciamo così - istituzionale: nel senso che il credito del presidente del Consiglio sulla scena del mondo coincide oggi con il credito dell'Italia. E viceversa. Il problema è che nel momento in cui accetta, come è giusto, di confrontarsi con il Parlamento in un dibattito destinato a sfociare nel voto di fiducia, il premier deve conciliare aspetti diversi.

luigi di maio mario draghi lorenzo guerini stefano patuanelli

 

Da un lato, la coerenza con la sua storia e ciò che egli rappresenta nel Paese e nell'Unione europea. Dall'altro, le esigenze dei partiti che si fanno sentire stavolta in forma alquanto netta. Il riferimento non è tanto a Conte e ai 5S ridotti a brandelli, poiché l'avvocato sembra aver concluso la sua parabola sia che vada all'opposizione sia che alla fine voti la fiducia attraverso la solita giravolta trasformista. Sono le altre forze politiche a premere su Draghi, al quale si richiedono appunto doti di equilibrio che vanno al di là di una mera identità "tecnica".

 

MARIO DRAGHI

Lo dimostra la piccola gaffe dell'incontro con Letta che ha provocato l'ovvia irritazione del centrodestra e il colloquio riparatore in serata. Sono la spia dei problemi politici affioranti. Si capisce che il segretario del Pd veda con inquietudine il dissolvimento dei 5S e speri di recuperare Conte. Lo stesso Draghi aveva parlato all'inizio della crisi di una maggioranza impossibile senza il movimento. Poi ci sono state le scissioni ed è emerso un quadro nuovo. Ma un discorso del premier troppo duro nei confronti dei "contiani" e delle loro richieste metterebbe in difficoltà Letta con l'ala sinistra del Pd che ancora guarda all'alleanza con il M5S.

 

discorso di mario draghi in senato

Sull'altro versante questa operazione è stata notata e dunque Berlusconi e Salvini si sono mossi per contrastarla. Sarebbe per loro un'autentica Waterloo assistere al lento scivolare di Draghi verso l'area di centrosinistra. Ipotesi non inverosimile, nel senso che Letta dispone solo di questa carta per mascherare la disfatta del campo largo. Ecco allora la sensibilità e l'equilibrio di cui Draghi deve dar prova.

 

Dopo il voto di fiducia nascerà di fatto un altro governo, a seconda di come andrà il passaggio parlamentare: forse un po' meno "tecnico" e un po' più politico. La bravura di Draghi fin da oggi consisterà nel restare fedele alla propria immagine in politica estera e interna, rispettando al tempo stesso i partiti della sua maggioranza. Anche nelle loro contraddizioni e limiti.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...