sergio mattarella house of cards

OBTORTO COLLE - NONOSTANTE LE FRASI DI MATTARELLA: LA GRAN PARTE DELLE FORZE POLITICHE CONTINUA A PENSARE CHE IL CANDIDATO PIÙ PROBABILE PER LA SUCCESSIONE ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA SIA L’ATTUALE CAPO DELLO STATO - PER SUPERARE L’IMPASSE DI UNA RAFFICA DI VOTAZIONI A VUOTO, LA "MUMMIA SICULA" RESTEREBBE DOV’È FINO AL 2023, QUANDO LE CAMERE SARANNO DIMEZZATE E PRONTE A ELEGGERE UN NUOVO PRESIDENTE ESPRESSIONE DEI NUOVI EQUILIBRI

Carlo Bertini e Ilario Lombardo  per “La Stampa”

sergio mattarella e mario draghi

 

La politica non è mai stata così taciturna quanto ieri, dopo aver sentito Sergio Mattarella dire che tra otto mesi potrà finalmente riposarsi. Ed è di questo silenzio che bisogna parlare, e di cosa significhi in realtà di fronte a una frase che di per sé dovrebbe suonare raggelante per i partiti, orfani di candidati per il Quirinale dalle reali chance di essere eletti.

 

salvini draghi

E invece, gran parte delle forze politiche pensa esattamente quello che pensava prima. Che il candidato più probabile a succedere a Mattarella resta Mattarella. Che anche Giorgio Napolitano fece riportare al palazzo gli scatoloni già fatti, sconfortato dalla scena di un Parlamento incapace di scegliere il successore.

 

Mattarella Salvini

La formula potrebbe essere la stessa: per superare l' impasse di una raffica di votazioni a vuoto, Mattarella resterebbe dov' è, fino alle nuove elezioni, nel 2023, quando le Camere saranno dimezzate e pronte per un nuovo presidente che sia espressione dei nuovi equilibri.

 

I pochi politici che commentano Mattarella lo fanno per dire che è prematuro parlare delle elezioni quirinalizie. Solo il capo della Lega Matteo Salvini rilancia sull' attuale presidente del Consiglio Mario Draghi. Tra i leader, l' altro a dire la sua è il segretario del Pd Enrico Letta: «Gennaio è talmente lontano. Il concetto essenziale che auspichiamo è la continuità del governo».

 

mattarella draghi

Basta sfrondare queste e altre dichiarazioni ufficiali, per andare a fondo dei singoli interessi dei partiti e capire che ognuno sta già lasciando un indizio su quale sarà la strategia tra pochi mesi. Ma qualsiasi previsione sul Colle non può prescindere dalle intenzioni di Draghi, che Salvini sta insistentemente candidando alla presidenza della Repubblica nella speranza che un attimo dopo sciolga le Camere e porti l' Italia al voto.

MATTEO SALVINI

 

A questo proposito Letta in realtà dice già moltissimo nel suo breve commento. Il leader del Pd, confermano fonti a lui vicine, non sostiene Mattarella innanzitutto perché come altri non intende mettere in difficoltà il presidente, che tutto vuole tranne passare per uno che si sente il candidato naturale alla propria successione. Invece Letta afferma chiaramente di volere Draghi al suo posto, a Palazzo Chigi, fino al 2023, alla scadenza naturale della legislatura.

 

draghi mattarella renzi partita di poker

L' esatto opposto di Salvini, che spera invece di andare in fretta a votare perché teme l' ascesa della sua alleata e avversaria Giorgia Meloni. Le stesse fonti dem rivelano infatti un malumore strisciante nel partito perché, dicono, così facendo Mattarella avrebbe offerto una sponda indiretta al leghista. Un po' per tutti i partiti, infatti, compreso il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti, Draghi non può andare al Colle e deve restare dov' è.

 

giuseppe conte dario franceschini

Per qualcuno - Matteo Renzi, la corrente del Pd Base riformista e una bella fetta di Forza Italia - dovrebbe addirittura trasformarsi nel candidato naturale del polo che sfiderà i sovranisti nel 2023.

 

«Dobbiamo creare le condizioni perché resti anche come leader politico», sostiene infatti il renzianissimo Gianfranco Librandi. Una maturazione politica inattesa che potrebbe solleticare l' interesse di altri potenziali candidati del Pd al Colle - da Dario Franceschini a Paolo Gentiloni - che se lo leverebbero di torno come contendente.

MATTEO RENZI PIERFERDINANDO CASINI

 

Di certo il percorso per portarlo al Quirinale è, nelle cose, il più complicato. Come spiegano fonti di governo, a dicembre il Recovery plan sarà ancora una creatura in fasce, e a Bruxelles, dove a fine anno verrà staccata la seconda tranche dei finanziamenti, vivrebbero come un incubo non trovarselo più al governo come garante delle riforme.

 

Va da sé che il totonomi già impazza. Il M5S, sulla carta è il primo partito del Parlamento, è in disgregazione, incapace al momento persino di dotarsi senza troppi strappi di un capo politico. Ora i grillini prendono tempo. Vito Crimi ha sempre sostenuto che, per il Colle, la scelta sarebbe stata tra la continuità (Mattarella) o la discontinuità.

LUIGI DI MAIO VITO CRIMI

 

Nel secondo caso, una donna sicuramente sarebbe ipotesi che troverebbe il favore di tanti. La candidata più scontata è la ministra della Giustizia Marta Cartabia. Ma al M5S non va giù e anche dentro il Pd trova molte resistenze tra chi la considera troppo vicina a Comunione e liberazione.

DARIO FRANCESCHINI GIANCARLO GIORGETTI

 

Un banco di prova per lei è sicuramente la riforma della giustizia, altamente divisiva per i partiti. Se andasse bene al centrodestra, potrebbe anche facilitarle la corsa al Quirinale, magari lanciata da Renzi.

 

pier ferdinando casini

L' altro nome che l' ex rottamatore aveva in serbo è quello di Pierferdinando Casini, ex presidente della Camera. Se non verrà bruciato, potrebbe spezzare l' asse Pd-M5S favorendo un' alleanza strategica tra centrodestra-Italia Viva e un pezzo dei dem. Ma dentro il Pd, nell' area che fu renziana e che rappresenta ancora oggi il corpaccione parlamentare, si fa anche il nome di un' altra donna, Anna Finocchiaro, ex senatrice e magistrato a riposo. Più facile che sia lei e non Rosy Bindi, ipotesi auspicata più a sinistra e tra non pochi grillini.

MARIO DRAGHI E SERGIO MATTARELLA

ROSY BINDI

sergio mattarella in visita al cimitero di castegnato 2

SALVINI DRAGHIADRIANO GALLIANI PIERFERDINANDO CASINIMATTEO RENZI PIERFERDINANDO CASINIpierferdinando casini pierferdinando casini matteo renzi

 

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…