giorgia meloni 6

UN OCCHIO ALLA CRISI E UNO AL GOVERNO CHE VERRA’ - GIORGIA MELONI PREPARA GIÀ LA LISTA DEI MINISTRI DI UN SUO IPOTETICO GOVERNO - SECONDO “REPUBBLICA”, LA DUCETTA VORREBBE IL FIDO CROSETTO ALLA DIFESA O ALL’AUTORITA’ DELEGATA PER LA SICUREZZA AL POSTO DI GABRIELLI - ALL’ECONOMIA,  DOMENICO SINISCALCO O CARLO MESSINA - AGLI ESTERI ANDREBBE L’EX AMBASCIATORE MASSOLO O ELISABETTA BELLONI - AGLI INTERNI, IL PREFETTO PIANTEDOSI - AL LAVORO, IL SOCIOLOGO LUCA RICOLFI - ALLA GIUSTIZIA L’EX MAGISTRATO CARLO NORDIO…

GIORGIA MELONI E IL CARTELLO ELEZIONI SUBITO

Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

Il governo a traino Fratelli d'Italia, ormai, è qualcosa di più di un'idea o di una suggestione. È un cantiere aperto, sul quale Giorgia Meloni e pochi fidati consiglieri lavorano da qualche settimana. C'è solo un'architrave, ovviamente, che però con la crisi di mezz'estate e lo spettro delle elezioni anticipate (fortemente invocate proprio dalla deputata romana) assume contorni più definiti. Certo, bisogna andare a votare e il centrodestra deve presentarsi unito e vincere. Ma intanto le chat dei meloniani ribollono di nomi e deleghe.

 

Tutto ruota attorno a una convinzione di fondo, che è quella che Guido Crosetto, uno dei fondatori di FdI, ha espresso sabato scorso sulle colonne di Repubblica: «Non è che se il centrodestra vince le elezioni propone Paperino per Palazzo Chigi e Pippo come ministro delle Finanze. Nessuno è così scemo da voler prevalere alle urne per essere cacciato subito con i forconi».

Crosetto Meloni

 

La traduzione è semplice: ai timori esterni per una carenza di classe dirigente - ritenuti assolutamente immotivati in casa Meloni - la leader è pronta a rispondere proponendo agli alleati una squadra composta in buona parte da tecnici di valore, dal volto rassicurante e non accusabili di vieta appartenenza alla Destra. È l'immagine di un "contro governo dei migliori" che Meloni ha tentato di offrire già con gli inviti alla scintillante convention di fine aprile a Milano.

 

giulio tremonti

Premessa d'obbligo, fatta da chi conosce bene l'ex ministra della Gioventù: la responsabile del partito che nei sondaggi è ampiamente il primo del centrodestra è convinta che, in caso di affermazione elettorale della coalizione con FdI primo partito, la nomination per Chigi spetti a lei. Malgrado le resistenze, su questo tema, di Salvini e Berlusconi.

 

giampiero massolo foto di bacco

«Però non è del tutto da escludere che Giorgia - dice una fonte non distante dalla leader - faccia alla fine da kingmaker e indichi lei un altro nome, nel caso in cui ritenga che questo nome rappresenti la soluzione migliore per il Paese». In questo scenario, al momento puramente ipotetico, circolano già le ipotesi Guido Tremonti e Crosetto. Difficile il primo, mentre al secondo potrebbero essere proposti altri incarichi governativi di peso: il ministero della Difesa o l'autorità delegata per la Sicurezza.

 

elisabetta belloni foto di bacco (2)

Gli altri nomi spendibili, per un esecutivo di centrodestra guidato da Meloni (o da una figura a lei non sgradita), sono quelli di esperti che godono del consenso anche di Lega e FdI. Per gli Esteri si pensa a Giampiero Massolo, presidente dell'Istituto per gli studi di politica internazionale e ad aprile nominato alla guida di Atlantia. In alternativa per la Farnesina il nome di Elisabetta Belloni, attuale direttrice del Dipartimento informazioni e sicurezza.

 

La candidatura di Belloni era emersa anche prima del rush finale di gennaio per il Quirinale, con il sostegno di Salvini e Conte. Per la Giustizia è in pista la soluzione Carlo Nordio: il magistrato è stato uno degli ospiti d'onore dell'assemblea milanese. Per gli Interni un governo di centrodestra potrebbe puntare su Matteo Piantedosi, prefetto di Roma ed ex capo di gabinetto di Matteo Salvini. Idea che piace a quanti vedono con perplessità, o ritengono destabilizzante, un ritorno in prima persona del segretario della Lega al Viminale.

intervento di carlo nordio

 

Sul canovaccio di un esecutivo "laico" Meloni potrebbe allargare lo spartito ad aree culturali riformiste: di lì la possibilità, suggestiva, di chiedere al sociologo Luca Ricolfi già invitato alla tre giorni milanese di FdI - la disponibilità ad assumere l'incarico del Lavoro.

 

Mentre per il ministero dell'Economia una gestione al di sopra delle parti, potrebbe essere proposta a Carlo Messina (Intesa) o Domenico Siniscalco, già ministro del governo Berlusconi. E non è da scartare l'ipotesi che in un eventuale esecutivo di centrodestra possa entrare anche un esponente del governo Draghi: il più amato è Roberto Cingolani, titolare della Transizione ecologica.

matteo piantedosi foto di bacco

 

Solo congetture. Voci che animano le conservazioni di queste ore, negli ambienti di FdI. L'eventuale successo di un centrodestra unito (altra cosa non ancora certa) di certo aprirebbe la strada a trattative fitte fra i partiti. E difficilmente Meloni, Salvini e Berlusconi rinuncerebbero a ministri politici.

 

La leader di Fratelli d'Italia, ad esempio, potrebbe portare con sé nell'esecutivo il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida (c'è chi ipotizza per lui i Rapporti con il Parlamento) e Giovan Battista Fazzolari, oggi responsabile del programma di FdI. Due uomini di assoluta fiducia di Meloni che non mancherebbero nella nuova fase istituzionale del partito. Ma in queste ore convulse, con Draghi in bilico, il messaggio che passa è quello di un partito che senza cedere agli estremismi e privilegiando le competenze, è pronto a governare. Cancellando l'immagine di una Destra unfit , inadatta al salto di qualità. Chissà se, e quando, questo progetto diverrà realtà.

CARLO MESSINAdomenico siniscalco

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?