dominic cummings boris johnson carrie symonds

OGNI MALEDETTO DOMINIC – CUMMINGS SI STA GODENDO LA VENDETTA CONTRO LA FIDANZATA DI BORIS JOHNSON, CARRIE SYMONS, CHE LO HA ESTROMESSO DA DOWNING STREET. MA LE BOMBETTE SULLO SCANDALO DYSON E QUELLE DEI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DELL’APPARTAMENTO PRIVATO NON ECCITANO GLI INGLESI - PURE TONY BLAIR DIFENDE IL PREMIER...

 

i messaggi di boris johnson a james dyson

Gabriele Rosana per "Il Messaggero"

 

Da fidato Rasputin a spina nel fianco: sono bastati alcuni mesi per ribaltare il ruolo di Dominic Cummings nella politica britannica e, in particolare, nei rapporti con il premier Boris Johnson, di cui fino alla fine dello scorso anno è stato braccio destro. Mentre il Regno Unito guida la classifica delle vaccinazioni in Europa e prova timidamente a tornare alla normalità con le riaperture di pub, ristoranti e negozi non essenziali, una serie di colpi bassi, messi a segno uno dopo l'altro, sta facendo tremare il governo.

 

LA RESA DEI CONTI

dominic cummings boris johnson

Stavolta la Brexit non c'entra, ma è una resa dei conti tutta interna fra il premier Johnson e Cummings - l'architetto dell'uscita di Londra dall'Unione europea, dalla vittoria al referendum nel 2016 fino alle ultime battute dei negoziati con Bruxelles - dopo che quest' ultimo è stato estromesso dal suo ruolo per volere di Carrie Symons, la 33enne molto ascoltata fidanzata del premier.

james dyson 2

 

Il ritratto di Cummings conosce parecchie sfumature, anche all'interno della sua stessa parte politica. E adesso arriva anche l'accusa di tradimento. Secondo l'entourage del premier, infatti, Cummings sarebbe il regista occulto di una serie di rivelazioni sul conto di Boris Johnson recapitate alla Bbc e che mostrano i dettagli di una chat WhatsApp tra il capo del governo britannico e il magnate James Dyson, patron dell'omonima azienda di elettrodomestici inglese.

carrie symonds boris johnson

 

In quei messaggi, risalenti a un anno fa, il premier britannico chiedeva l'aiuto di Dyson per il rapido trasferimento nel Regno Unito di ventilatori per l'assistenza respiratoria in ospedale; in cambio, Johnson prometteva al re degli aspirapolvere sgravi fiscali in caso di rientro della Dyson da Singapore, dove s' è da qualche tempo trasferita.

 

LA DIFESA

james dyson

«Di certo non mi scuserò per aver mosso cielo e terra per ottenere i ventilatori. Siamo passati da 9mila a 22mila in un anno», è la difesa del premier dopo il polverone. Il caso di sospetto favoritismo (Johnson sarebbe abituato a intrattenere scambi diretti con influenti industriali direttamente dal suo telefono) è divenuto subito elemento di scontro politico, con l'opposizione laburista che non ha aspettato per chiedere al premier di riferire in Parlamento.

 

A sorpresa, però, l'ex primo ministro Tony Blair è intervenuto a sostegno del suo successore, invitando i suoi colleghi di partito a non strumentalizzare la vicenda: «Siamo nel bel mezzo di una pandemia. Trovo difficile appassionarmi a questa vicenda». Ad approfittare delle accuse per rilanciare il guanto della sfida all'indirizzo dell'ex amico è stato invece di nuovo Cummings, che ha affidato al suo blog una nuova bomba a mano destinata a colpire il premier: Johnson si sarebbe fatto finanziare dai donatori del partito conservatore i lavori di ristrutturazione dell'appartamento privato di Downing Street, sede del governo, un progetto voluto dall'odiata Carrie.

 

boris johnson carrie symonds

«È triste vedere che il premier e il suo staff siano caduti al di sotto degli standard di integrità e competenza che il nostro Paese merita», scrive Cummings. La difesa d'ufficio che arriva dal governo - per tramite della ministra del Commercio internazionale Liz Truss - parla di un'iniziativa intrapresa «in linea con le regole»; la campagna in atto, semmai, sarebbe «un'enorme distrazione da ciò che interessa davvero le persone, cioè il modo in cui trattiamo la pandemia».

 

dominic cummings fa gli scatoloni

Una gestione che per il momento, secondo i sondaggi, premia Johnson. Ma il 6 maggio si vota per le amministrative: un test che potrà dire se i siluri sganciati da Cummings saranno riusciti nell'intento di scalfire Johnson. Il braccio di ferro fra le due personalità più scoppiettanti della politica britannica, però, è appena cominciato.

carrie symondstony blair dominic cummings 2cummingsdominic cummingsappartamento privato downing street dominic cummings 1jack doyle DOMINIC CUMMINGShenry newman e carrie syonds boris johnson

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…