soldi manovra giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

OGNI SCUSA È BUONA PER LITIGARE – NUOVO MEGA SCAZZO NELLA MAGGIORANZA DI GOVERNO: IL VOTO SUL DECRETO FISCALE SLITTA SUL CANONE RAI – LA LEGA PRESENTA UN NUOVO EMENDAMENTO PER RIFINANZIARE LA RIDUZIONE DEL CANONE RAI DA 90 A 70 EURO. E FORZA ITALIA, CONTRARISSIMA (L’INNALZAMENTO DEL TETTO PUBBLICITARIO DELLA TV PUBBLICA SAREBBE UN CETRIOLONE PER MEDIASET), PER RIPICCA DISERTA IL CONSIGLIO DEI MINISTRI – LE TENSIONI SUL DECRETO GIUSTIZIA…

1. DAL CANONE RAI ALLA GIUSTIZIA, ANCORA SCONTRO NEL GOVERNO

Estratto dell’articolo di Barbara Fiammeri e Marco Rogari per “il Sole 24 Ore”

 

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

Lo scontro è durissimo. Il Consiglio dei ministri, cominciato in ritardo, registra l’assenza di tutti gli esponenti di Forza Italia per impegni istituzionali. Un’ora prima al Senato la Commissione Bilancio era stata costretta a rinviare il voto sul decreto fiscale per l’impossibilità di raggiungere un’intesa sul canone Rai tra Lega e azzurri e cioè tra Matteo Salvini e Antonio Tajani.

 

Il vertice di domenica pomeriggio a casa Meloni, che avrebbe dovuto sanare le crepe nella maggioranza, non ha sortito effetti. Anzi, nel tritacarne ci è finito pure il decreto giustizia (quello del bavaglio alle toghe) che doveva essere approvato ieri e che invece sarà all’esame del prossimo Cdm di venerdì.

 

MATTEO SALVINI ANTONIO TAJANI RAI CANONE

A chiedere lo slittamento è stato lo stesso Tajani, proprio per l’impossibilità di partecipare alla riunione essendo impegnato al G7 in corso a Fiuggi. Nel mirino - come ha spiegato il presidente dei Senatori azzurri Maurizio Gasparri - la norma che prevede il potenziamento dell’Antimafia sui reati informatici.

 

Ma al di là del merito quel che emerge è la fotografia dei contrasti quotidiani tra i due principali alleati di Meloni, fatti di prese di posizioni unilaterali, di invasioni di campo e alimentati dalla necessità di piantare ciascuno la propria bandierina. Come nel caso più controverso (e già questo è paradossale) della riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro.

DARIO DAMIANI

 

La Lega chiede, con un emendamento al decreto fiscale collegato alla manovra, di rifinanziarlo. Per Fi non se ne parla, la proposta va ritirata. Nel giro di qualche ora il braccio di ferro dal Senato si trasferisce a Palazzo Chigi.

 

La premier è a dir poco furiosa. Lo spettacolo offerto dalla maggioranza è tutt’altro che corroborante. Meloni chiede che si arrivi rapidamente a una soluzione e rinvia il titolare dei Rapporti con il Parlamento , Luca Ciriani, a Palazzo Madama per una riunione con i responsabili dei partiti di maggioranza. Nel frattempo si è già deciso di posticipare a oggi l’avvio delle votazioni del Dl fiscale.

 

Ma si litiga un po’ su tutto. «Non capisco gli attacchi di Fi sulla sanità lombarda», dice il leghista Massimo Garavaglia, mentre Salvini in mattinata garantiva che sull’Autonomia «si procede spediti» nonostante le ulteriori e marcate riserve manifestate dagli azzurri dopo la pronuncia della Consulta.

 

CLAUDIO LOTITO SI APPISOLA ALL AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA ROMA

«Gli incarichi difficili sono sempre quelli del ministro dell’Economia», chiosa Giancarlo Giorgetti facendo riferimento al compito di valutare le richieste di modifiche alla manovra […].

 

Difficile perché risorse non ce ne sono. […] Salvini continua a parlare di estensione di flat tax, Tajani di riduzione dell’Irpef ma né per l’una né per l’altra ci sono i soldi. Sul fronte previdenziale Giorgetti ha assicurato che «saranno valutati» gli emendamenti sul rafforzamento della previdenza complementare. […]

 

 

2. LO SCONTRO SUL CANONE RAI PARALIZZA LA MANOVRA, FORZA ITALIA DISERTA IL CDM

Giuseppe Colombo e Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/politica/2024/11/26/news/manovra_governo_meloni_fi_riduzione_canone_rai-423729392/?ref=RHLF-BG-P1-S1-T1

 

ANTONIO TAJANI - MATTEO SALVINI

[…] Non sono passate neppure diciotto ore dal comunicato che annunciava l’intesa sulle «proposte condivise da tutte le forze politiche della maggioranza» che al Senato prende forma la prima crepa. Dentro al decreto fiscale, il provvedimento che accompagna la legge di bilancio.

 

Lo scontro si consuma sulle sorti dell’emendamento del Carroccio che chiede la proroga, per il 2025, della riduzione del contributo in bolletta per la tv pubblica, da 90 a 70 euro. La commissione Bilancio è chiamata al voto. Ma la seduta non comincerà mai. […]

 

I due senatori azzurri, Dario Damiani e Claudio Lotito, sbottano: «Il taglio del canone non è nell’accordo siglato ieri». La Lega annusa lo sgambetto. […]

 

canone rai 5

L’orologio di Palazzo Madama segna le tre e mezza del pomeriggio, l’ora della convocazione della commissione. Il presidente Nicola Calandrini allarga le braccia: «Aspettiamo Ciriani».

 

L’attesa per il ministro dei Rapporti con il Parlamento viene colmata da Forza Italia con un nuovo affondo nei confronti dei leghisti. Sempre sul canone. «Noi continuiamo a manifestare la nostra contrarietà», incalza Damiani. Sa, il senatore di FI, che il suo voto è decisivo, insieme a quello di Lotito. Senza i due azzurri, il governo va sotto. Di fronte a questa possibilità, è sempre Damiani a proporre alla Lega di ritirare l’emendamento: «È la soluzione migliore».

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E ANTONIO TAJANI A GENOVA 1

Ma dalle retrovie Matteo Salvini detta la linea ai suoi parlamentari: nessun ritiro, si va avanti. Se il partito di Antonio Tajani forzerà la mano, allora si assumerà la responsabilità dell’incidente parlamentare davanti agli italiani, è il ragionamento. Corsara, la Lega.

 

È il suo leader a dirsi soddisfatto per «una manovra che aumenta gli stipendi a 15 milioni di lavoratrici e lavoratori». Ma poi continua a rivendicare misure che non sono previste: «Se ci sarà ancor più impegno sui lavoratori autonomi con la crescita della flat tax e sul tema pensioni, aiutando l’uscita dal lavoro anticipatamente rispetto alla Fornero, noi siamo molto contenti».

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini

Quando Ciriani arriva al Senato, Damiani si precipita dal ministro per invitarlo a portare la questione irrisolta del canone alla riunione del consiglio dei ministri che sta per iniziare a Palazzo Chigi. Ma dopo un rapido confronto con i leghisti, prima di imboccare l’ascensore per recarsi a Chigi, Ciriani si affida a un vago (e scaramantico) «speriamo».

 

Al tavolo presieduto dalla premier, i ministri di Forza Italia però non si presentano. […] Il cdm si conclude senza neppure un accenno al canone. Salta così anche la seduta della commissione Bilancio fissata alle sette di sera. […]

matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani

 

canone rai 6canone rai 7

 

canone rai 4

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE...