angela merkel

ORA CHE STA PER LASCIARE LA POLTRONA DI CANCELLIERA, RICORDIAMO ANCHE GLI SFONDONI DI ANGELA MERKEL - FU COLPEVOLMENTE ATTENDISTA DURANTE LA CRISI DEL 2008, HA CREATO UNA MAGGIORE DIPENDENZA DELLA GERMANIA E DELLA UE DAL GAS RUSSO, L'ACCOGLIENZA DI UN MILIONE DI PROFUGHI SIRIANI HA FATTO EMERGERE L'ESTREMA DESTRA TEDESCA E POI HA RIEMPITO DI SOLDI ERDOGAN PER SIGILLARE LE FRONTIERE TURCHE - LA CIECA POSIZIONE PRO-CINA HA MOSTRATO IL SUO LIMITE DI NON SAPER FIUTARE I CAMBIAMENTI GLOBALI…

Milena Gabanelli e Danilo Taino per il "Corriere della sera"

 

ultimo discorso di angela merkel al bundestag 2

Angela Merkel diventa cancelliera il 22 novembre 2005. Al momento, il suo è il secondo cancellierato più lungo della Germania moderna, dopo quello di Helmut Kohl. Durante il primo mandato guida un governo di Grosse Koalition tra la sua Cdu-Csu (cristiano-democratici) e la Spd (socialdemocratici). Nel secondo (2009) insieme ai liberal-democratici (Fdp); nel terzo (2013) una nuova Grande Coalizione con la Spd, confermata nell'ultimo mandato (2017).

 

angela merkel in afghanistan

Per 16 anni, la politica tedesca ha ruotato attorno ad Angela Merkel, più sul centrosinistra che sul centrodestra. Nel 2006, da poco eletta, e da fisica quantistica, rivolgendosi alla sinistra antinuclearista dichiara: «Considero assurdo chiudere questi impianti, tecnologicamente sicuri e che non emettono anidride carbonica».

 

Nel 2011, dopo il disastro di Fukushima in Giappone, Merkel decide per la chiusura a fasi di tutte le centrali entro il 2022, e dà slancio alla transizione verso le rinnovabili. Molti critici hanno sottolineato che dismettere il nucleare ha comportato un eccessivo utilizzo del carbone, ad alto effetto serra. In termini di obiettivi, la Germania ha rispettato le quote di taglio di emissioni che si era data nel 2007: il 40% entro il 2022 rispetto al 1990.

angela merkel

 

Ma senza il blocco delle produzioni causato dalla pandemia, si sarebbe fermata al 38%. La posizione di Merkel durante la crisi finanzia del 2008 e durante la crisi del debito in Europa 2010-2012 (Grecia e altri) è attendista e secondo i critici sbagliata in alcuni passaggi. Promuove il patto franco tedesco da cui nasce lo spread e il fiscal compact. Va considerato che Merkel è eletta dai tedeschi, e la Germania aveva accettato l'euro al posto del potente marco solo dietro garanzia che il bilancio di uno Stato non avrebbe finanziato il bilancio di un altro Stato.

angela merkel in versione madre della patria

 

Per evitare il collasso di alcuni Paesi, fra cui l'Italia, la Bce compra ingenti quantità di titoli di Stato, salvando di fatto l'euro. Ma è stata la Merkel a garantire la copertura politica a Mario Draghi, consentendogli di pronunciare il famoso «Whatever it Takes». Quando Vladimir Putin, nel 2014, invade la Crimea per sottrarla all'Ucraina e annetterla alla Russia, la Merkel fa un piccolo capolavoro di diplomazia: riesce a fare passare a Bruxelles una serie di sanzioni contro Mosca e a mantenerle negli anni successivi. E senza mai rompere con l'odiato Putin.

 

Infatti non blocca la realizzazione del gasdotto NordStream 2, che dalla Russia porterà gas in Germania per essere poi distribuito all'interno della Ue, nonostante l'opposizione di molti governi europei e politici tedeschi. L'infrastruttura è stata voluta dai socialdemocratici, e per non creare una crisi nella coalizione, Merkel tira dritto. Il risultato è che il gasdotto, appena terminato, creerà una maggiore dipendenza della Germania e della Ue dal gas russo.

 

angela merkel

«Ce la faremo», dice Angela Merkel nel 2015 dopo che centinaia di migliaia di rifugiati, soprattutto siriani, erano arrivati ai confini della Germania. La cancelliera decide di non chiudere le porte della Germania senza consultare i governi europei. Se l'avesse fatto avrebbe raccolto molti no. «Ha salvato l'onore della Germania» dice Wolfgang Schäuble, ma quell'atto di generosità non è mai diventato una politica. I tedeschi inizialmente accettano la decisione ma nel giro di qualche tempo l'arrivo di immigrati in massa - 600 mila tra metà 2015 e i primi mesi del 2016, poi fino a superare il milione - spinge l'emersione della forza politica di destra di Alternative für Deutschland.

angela merkel

 

Investe 87 miliardi di euro nel più vasto programma europeo di integrazione. Sul versante europeo tratta personalmente con Erdogan la chiusura delle frontiere turche in cambio di 6 miliardi euro a spese della Ue. E altri ne verserà affinché trattenga milioni di profughi. La cancelliera si è invece detta favorevole a rivedere gli accordi di Dublino, che prevedono sia il primo Paese di sbarco a farsi carico degli immigrati. Ma la questione rimane intrattabile per le divergenze tra i 27.

 

ANGELA MERKEL TREMA

Sul fronte della pandemia da Covid-19, Merkel nella primavera del 2020 si presenta ai tedeschi in veste non solo di leader politica ma anche di scienziata: spiega con chiarezza e con successo i rischi. Nella seconda e terza ondata anche la Germania ha grosse difficoltà nella gestione del virus. Riesce però a penalizzare il meno possibile la scuola. Sul versante europeo, dopo la spinta iniziale di Emmanuel Macron, Merkel ha dato il via libera decisivo al Recovery Fund, il piano finanziario da 750 miliardi per trasferire denaro europeo ai Paesi più colpiti dalla pandemia.

 

ANGELA MERKEL

Un atto di solidarietà ma soprattutto un salto nell'essenza stessa dell'Unione europea, con la prima, parziale messa in comune del debito. In 16 anni di cancellierato, Angela Merkel non promuove riforme significative dell'economia tedesca. Vive di rendita su quelle realizzate nel mercato del lavoro, tra il 2003 e il 2004, dal cancelliere che l'ha preceduta, Gerhard Schröder. In realtà il Paese avrebbe avuto bisogno di liberalizzazioni nel campo dei servizi, dai trasporti alla distribuzione, dalle assicurazioni al settore bancario ancora oggi fragile a causa della sua frammentazione e del rapporto stretto di parte degli istituti di credito con la politica.

 

recep tayyip erdogan e angela merkel 1

La protezione data all'industria - soprattutto a quella dell'auto, persino durante lo scandalo del diesel nel quale la Volkswagen imbrogliò sui test delle emissioni dei suoi motori - ha prodotto disorientamento, sia a causa di insufficiente capacità innovativa sia a causa dei cambiamenti geopolitici.

 

È la geopolitica il tema sul quale forse la Storia giudicherà Angela Merkel. Guidata dall'idea che la globalizzazione di commerci senza frontiere, che al Paese ha garantito decenni di prosperità, non avrebbe avuto limiti geografici e di tempo, la cancelliera ha impostato l'intera sua politica estera sulla forza di un export aggressivo.

 

ANGELA MERKEL GIOCA CON PHON E PALLINA

Senza cogliere che il mondo stava cambiando, che la globalizzazione lasciava il posto sempre più al confronto tra Paesi democratici e Paesi autoritari, alla competizione tra potenze e le priorità diventavano politiche. In dodici viaggi in Cina dal 2005, Merkel porta banche e imprenditori tedeschi alla conquista (si fa per dire) del mercato cinese. Senza apparentemente mai porsi problemi di carattere strategico e geopolitico.

 

L'accordo commerciale con la Cina che a fine 2020 la cancelliera impone alla Ue, poi fallito proprio per le tensioni geopolitiche, ha acceso un riflettore sulla tendenza di Berlino a mettere gli interessi commerciali nazionali davanti a diritti umani, politica, geopolitica ed Europa. Il merito maggiore di Merkel: avere tenuto insieme la Ue in anni difficili. Il suo demerito: non avere riconosciuto i cambiamenti del mondo. Esce di scena lasciando la Germania e l'Europa senza una bussola per muoversi nel disordine globale.

 

angela merkel

Chiunque, tra i candidati, prenda il suo posto dopo le elezioni del 26 settembre, difficilmente cambierà traiettoria. L'uomo della Cdu-Csu, Armin Laschet, e quello della Spd, Olaf Scholz, sono favorevoli a tenere ferma la barra della tradizionale ortodossia tedesca, Annalena Baerbock, la donna dei Verdi, è meno tenera con Cina e Russia, ma è improbabile che diventi cancelliera. E la debolezza dei candidati non è un problema solo tedesco, ma anche europeo, data l'essenzialità della Germania nel continente.

angela merkel in costume

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO