andrea urbani giovanni rezza achille iachino

ORMAI I TECNICI SONO PEGGIO DEI POLITICI: IL CTS SI SPACCA SUL PARERE DA DARE AL GOVERNO PER LE RESTRIZIONI NATALIZIE! – I TRE DIRETTORI GENERALI DEL MINISTERO DELLA SALUTE NON HANNO FIRMATO IL VERBALE FINALE – CHIESTI MAGGIORI CONTROLLI E RIGORE, MA SENZA INDICARE CHIUSURE SPECIFICHE, NON SI FA RIFERIMENTO A NORME SPECIFICHE DA MODIFICARE NÉ UNA LISTA DI LUOGHI DOVE INTERVENIRE

 

 

Monica Guerzoni per www.corriere.it

 

Andrea Urbani

I tre direttori generali del ministero della Salute Achille Iachino, Andrea Urbani e Giovanni Rezza non hanno firmato il verbale finale evidenziando la spaccatura sulla decisione di non indicare misure specifiche

 

Maggiori controlli ma senza indicare chiusure specifiche. È stata questa l’indicazione del Comitato tecnico scientifico al governo. Ma nel verbale non si fa riferimento ad alcuna norma specifica da modificare. Gli scienziati condividono la linea del rigore dopo gli affollamenti di strade e piazze nel fine settimana. E per questo danno parere favorevole a misure restrittive per impedire alla curva epidemiologica di risalire. Lo scrivono nel parere del Comitato tecnico scientifico inviato al governo alla vigilia di nuove misure che dovranno essere prese in vista delle vacanze di Natale.

GIOVANNI REZZA

 

Al termine della seconda riunione convocata su richiesta dell’esecutivo il verbale degli esperti sposa la linea di chiusura ma senza fornire la lista dei luoghi dove intervenire. È stato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro a sottolineare i rischi di assembramenti «nei posti dove si abbassa la mascherina», quindi bar, ristoranti e negozi. Più in generale sono stati chiesti interventi per impedire gli assembramenti. A seguire, verosimilmente tra domani e giovedì, il Governo vedrà le Regioni per un confronto sulle decisioni assunte.

 

Achille Iachino

Ma come detto, su questa linea non è stata raggiunta l’unanimità, visto il passo indietro al momento della firma dei tre rappresentanti del ministero della sanità. Sono tre i punti fondamentali messi a fuoco.

 

Il primo riguarda il potenziamento dei meccanismi di controllo per garantire le norme in vigore. I tecnici in premessa parlano di coinvolgimento «massivo» delle forze dell’ordine. Il secondo segnala che le misure devono evitare l’aggregazione incontrollata delle persone sia nei luoghi aperti al pubblico che a domicilio.

conte boccia speranza

 

Infine si dice che la zona gialla, nella quale saranno praticamente tutte le Regioni da sabato 20, non basta, visto che si chiedono misure più dure scelte tra quelle indicate dall’articolo 3 Dpcm del 3 dicembre scorso. Il senso è che devono essere adottate le previsioni pensate per le zone rosse oppure arancioni. Ma i tempi deve deciderli il governo.

 

Il Cts, scrivono gli esperti, «valuta con molta preoccupazione il riscontro di grandi aggregazioni tra persone osservate in diverse aree del Paese, soprattutto nei centri storici e nelle aree metropolitane, nonché la difficoltà di contenimento/prevenzione delle aggregazioni medesime».

SILVIO BRUSAFERRO

 

Secondo gli i tecnici le misure di mitigazione devono interrompere le situazioni che mettono a rischio rispetto al «distanziamento interpersonale e all’uso corretto dei dispositivi di protezione individuale in ogni occasione in cui gli stessi siano prescritti». Poi vengono ricordati i risultati del monitoraggio della Cabina di regia, che da una parte accerta un miglioramento dei dati sulla circolazione del virus, dall’altro però sottolinea come in molte Regioni ci sia ancora una occupazione di letti di terapia intensiva e internistici sopra la soglia di guardia. E importante che l’epidemia continui a ritirarsi.

 

giuseppe conte roberto speranza by osho

La riunione è stata molto lunga e due anime del Cts si sono confrontate. C’era chi voleva un chiaro riferimento alle regole delle zone rosse, come il commissario straordinario dell’emergenza Domenico Arcuri, e chi invece, come Franco Locatelli dell’Istituto superiore di sanità, voleva dare indicazioni più «aperte», senza riferimenti specifici ai provvedimenti da prendere.

 

SILVIO BRUSAFERRO FRANCO LOCATELLI

Se ne è usciti con quell’ultimo passaggio, nel quale si invita ad utilizzare le restrizioni previste dal Dpcm e quindi, visto che bisogna inasprire le misure delle zone gialle, le previsioni indicate per le zone rosse e per le arancioni. Queste ultime differiscono da quelle delle zone gialle per due punti: prevedono la chiusura dei bar e dei ristoranti e obbligano i cittadini a restare nel loro Comune. Quindi questo è il minimo suggerito dal Cts ma il Governo dovrà valutare soprattutto i provvedimenti indicati per le zone rosse.

andrea urbaniandrea urbani 3conte speranzagiovanni rezzaGIOVANNI REZZAandrea urbani 1

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?