protesta covid

UN PAESE SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI - OCCHIO PERCHÉ LA CADUTA DEL GOVERNO IN PIENA PANDEMIA POTREBBE INNESCARE UN SENSO DI RABBIA NEGLI ITALIANI, SECONDO L'EX PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI PSICHIATRIA CLAUDIO MENCACCI - "SIAMO NELLA FASE DELL'ESAURIMENTO, CI SENTIAMO IMPOTENTI. SE SI SUPERA LA SOGLIA DEL CONTROLLO PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO..."

 

Silvia Renda per www.huffingtonpost.it

 

CLAUDIO MENCACCI

“L’Italia è un paese sull’orlo della crisi di nervi”. Non è corretto parlare solo di pandemia, dice ad Huffpost il professor Claudio Mencacci, ex presidente della Società Italiana di Psichiatria. Quella che stiamo affrontando da qualche mese a questa parte dopo la diffusione del covid-19 è una “sindemia”: la patologia non è solo sanitaria, ma anche economica, psicologica, legata ai modelli di vita, alle funzioni della cultura e delle nostre relazioni.

 

Gli esseri umani hanno forti doti di resistenza, ma diventa difficile metterle in atto quando andiamo incontro alla “fase di esaurimento”, una fase delicata che può portare a reazioni molto impulsive, ma soprattutto “in cui ci si sente impotenti”. Il continuo prolungarsi dello stato di emergenza - che ci limita negli spostamenti, nella socialità, nella possibilità stessa di programmare la nostra vita - ha generato una crisi psicologica, gettando gran parte dell’Italia, dopo la resistenza iniziale, nella “fase dell’esaurimento”, che “porta al senso di inutilità, a volte di fatalismo, a volte anche di rabbia, di contrarietà alle imposizioni, fino ad atteggiamenti molto non prudenziali e addirittura negazionisti”.

 

CLAUDIO MENCACCI

Nell’ultimo anno ansia e depressione sono cresciuti in maniera esponenziale nella popolazione italiana, con percentuali, ci dice Mencacci, che sono salite di oltre il 30%: “Le depressione nasce dalla tempesta perfetta che mette insieme più condizioni. Da un lato c’è la solitudine e l’isolamento sociale. Dall’altro i lutti, perché ciascuna delle oltre 80mila persone morte per Covid aveva vicino a sé dei cari”.

 

Ha inciso poi l’impoverimento e la disoccupazione, “fattori che di per sé danno prevalenza di disturbi depressivi quasi doppi e ci fanno stimare un aumento di circa 150mila casi in più di depressione in Italia, che vanno ad aggiungersi ai 3 milioni preesistenti, con gravità differenziata: un esercito di persone rese ancora più fragili e vulnerabili da questa condizione. Il Covid ha fatto sì che quelli che si barcamenavano nella povertà sono diventati nuovi poveri”.

 

protesta studenti contro la dad a milano

Il mix è in alcuni casi letale, causando un aumento dei casi di suicidio, che spesso la cronaca ci racconta essere legati a una condizione di difficoltà economica dovuta alle crisi generata dallo stop di diverse attività. Non fa più paura solo il contagio, come era nella prima fase della pandemia. Il rischio povertà genera timori più grandi che per la morte stessa.

 

La crisi di governo non ha facilitato questo stato di cose. In un periodo così instabile, un’ulteriore incertezza va a minare la nostra tenuta psicologica: “Il nostro cervello vuole ridurre al minimo la media delle sorprese, non le gradisce. Più l’ambiente è instabile, più genera stress, ansia e sensazione di perdita di controllo. Troppa incertezza genera spaesamento, che facilita reazioni rancorose. E noi dobbiamo stare molto attenti alla rabbia. Il meccanismo della rabbia è deflagrante, porta a superare la soglia del controllo e può succedere di tutto. Spero che il nostro sistema di valori democratici tenga a questa sollecitazione di incertezza”.

 

proteste napoli

Per far sì che ciò accada è necessaria una comunicazione di governo che “dia dei tempi, crei un senso di consapevolezza, cerchi di stringere la coesione sociale e relazionale. È meglio fissare date più lontane anziché vicine, che possano causare delusione nel caso in cui siano disattese. È importante ricevere messaggi rassicuranti, dare uno scopo, facilitando la tolleranza alle frustrazioni”.

 

“Le nostre ansie, le nostre insicurezze, sono senza dubbio accresciute da disposizioni che cambiano continuamente” dice a questo proposito ad Huffpost il professor Eugenio Borgna, psichiatra, saggista e accademico italiano. Per il professore, “non c’è modo di fare fronte a questo, se non vive in noi la speranza, che sa guardare al futuro, e, come affermano alcuni neuroscienziati, può essere considerata un farmaco. Nelle disposizioni governative dovrebbero essere tenute presenti le indicazioni degli psicologi e degli psichiatri che sappiano consigliare le parole più gentili, e più aperte alla speranza. Ci mancano molte cose, ma quella che fa più male è la perdita della libertà di organizzare le giornate come vorremmo ed essere costretti ad adattarci a comportamenti che non sempre ci sono spiegati”.

 

proteste agenti di commercio

Ci manca il cinema, il teatro, gli aperitivi, i luoghi di socialità. Una perdita che, dice Borgna, “è sorgente di malessere nelle grandi città, e invece meno nelle piccole città, nelle quali la loro importanza è molto minore. Le conseguenze psicologiche del coronavirus sono state arginate molto meglio in città non grandi e in campagna”. Un’altra differenziazione, spiega il professore, è l’impatto che a lungo termine avranno sulle persone, a seconda della fascia d’età: “Saranno più avvertibili negli adulti che non nei bambini nei quali le risorse interiori sono molto più ampie e creative. Il futuro ha sconfinati orizzonti nei bambini, e non negli adulti, nei quali è molto più alto il rischio di non riuscire a dare un senso alle proprie giornate”.

 

ristori e proteste

“I bambini piccoli si adattano” aggiunge il professor Mencacci, “sono più gli adolescenti che si sentono di più sfuggire il futuro dalle mani. L’assenza da scuola non è solo assenza dalla conoscenza, ma da quella socialità e interazione affettiva e relazionale. Dinamiche che di fatto creano e favoriscono lo sviluppo della personalità dei nostri giovani. Ma anche a stabilire quelle amicizie che spesso durano tutta una vita. Voler a tutti i costi tornare a scuola è voler riaffermare un bisogno che diventa essenziale quanto quello della salute”. Perché l’isolamento provoca “fame” di socialità: “Uno studio apparso su Nature dice che l’isolamento sociale ci genera un desiderio di interazioni analogo a quello che sperimentiamo quando vediamo del cibo e abbiamo fame. Ovviamente questo varia in base ai livelli di solitudine prima alla pandemia. L’isolamento impatta di più su chi aveva in precedenza molte interazioni sociali soddisfacenti”.

 

calabria proteste

Solitudine e isolamento sociale portano con sé anche un aggravamento delle altre patologie: “Peggiorano le altre condizioni di salute, anche da un punto di vista cardiologico o oncologico. La solitudine impatta soprattutto nella popolazione anziana, non solo sulla qualità, ma anche sulla quantità di vita. Sentirsi soli, o esserlo, aumenta notevolmente la mortalità, così come il rischio di decadimento cognitivo. Abbiamo un cervello sociale che non essendo più stimolato s’impoverisce. Non sappiamo se questo impoverimento sarà recuperabile o meno. L’impatto lo vedremo nel tempo, per adesso vediamo solo dei grandi iceberg. Come ne usciremo dipende anche dalla capacità che avremo di stimolare la nostra resilienza”.

Ultimi Dagoreport

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…