palazzo chigi giorgia meloni

PALAZZO CHIGI STRINGE LA CINGHIA. LO ORDINA BRUXELLES – È PARTITA LA DIRETTIVA A TUTTE LE STRUTTURE DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, IN VISTA DEL NUOVO PATTO DI STABILITÀ CHE TOGLIE IL SONNO A GIORGIA MELONI: NEL 2025 I COSTI ANDRANNO RIDOTTI DEL 5% – TAGLI AD AUTO BLU, INCARICHI E CONSULENZE, TRASFERTE, FINO A PENNE, PENNARELLI E ATTACHES – AI MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO SONO RICHIESTI 50 MILIONI DI RISPARMI

Estratto dell’articolo di Francesco Bechis per “Il Messaggero”

 

GIORGIA MELONI A PALAZZO CHIGI

Allacciare le cinture. E soprattutto stringerle. Auto blu, incarichi e consulenze, trasferte e lezioni di inglese, mensa e rimborsi, penne, pennarelli e attaches. Dimenticate i tempi di gloria della "casta". Anche Palazzo Chigi si mette "a dieta" in vista delle nuove regole sul Patto di Stabilità europeo che tolgono il sonno a Giorgia Meloni e i suoi ministri mentre si abbozza la prossima manovra.

 

Una direttiva pubblicata a metà settembre spiega come ogni anno a funzionari e papaveri di Piazza Colonna e dintorni come compilare il prossimo bilancio.

 

Fra le righe ricorre una preghiera, anzi un duro monito: nessuno chieda aumenti, soldi in più. Perché soldi non ce ne sono e anzi l'imperativo, quest'anno più degli altri anni, è uno solo: tagliare, tagliare, tagliare. […]

 

PALAZZO CHIGI

I primi a pagare il conto saranno i ministri senza portafoglio che il portafoglio troveranno ancora più alleggerito alla fine del 2025. Anche quest'anno tra loro, i sottosegretari e le strutture di missione bisognerà mettere nel salvadanaio una cifra ragguardevole: 50 milioni e 871mila euro.

 

Ma la scure del governo si abbatterà altresì sulle tante spese «per consumi» che scandiscono la vita quotidiana dei funzionari di Palazzo Chigi. Da dove iniziare? Dalle autovetture, le "auto blu" vera ossessione dei crociati "anti-casta". La direttiva spiega ai funzionari chiamati a compilare le richieste per il prossimo bilancio che sul punto non si può transigere: va tagliata la spesa per «l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture, nonché per l'acquisto di buoni taxi».

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

Non un solo euro in più, anzi l'obiettivo è ridurre i costi del 5 per cento rispetto al 2024. Lo stesso taglio richiesto per la spesa in «attività di formazione» (ad esempio i corsi di inglese di funzionari e ministri che devono farsi trovare pronti ai tavoli negoziali di Bruxelles). E ancora, si raccomanda «stretta osservanza» nella gestione delle missioni in Italia e all'estero e assoluta sobrietà per chi vuole partecipare a «relazioni pubbliche, convegni, mostre». Al punto che Palazzo Chigi consiglia ai suoi dirigenti: se proprio è necessario, meglio partecipare da remoto, videocollegati, costa di meno. […]

 

giorgia meloni tornata a palazzo chigi dopo le vacanze 5

Quest'anno si aggiunge il patto di Stabilità Ue a stringere la cinghia. «Va considerata l'attuale fase di transizione verso le nuove regole della governance economica europea - si legge nell'incipit del documento - e di conseguenza la necessità di predisporre un quadro programmatico coerente con tali nuove regole orientato alla sostenibilità del debito pubblico».

 

Di qui l'avviso ai naviganti, in neretto: «Si rinnova l'indicazione di limitare le eventuali richieste incrementali a quanto strettamente necessario». In caso contrario, «si dovranno fornire dettagliate motivazioni».

 

[…] In un guizzo d'orgoglio l'amministrazione che ospita le stanze della presidente del Consiglio ricorda di contribuire ogni anno, più e meglio di altri, alla spending review. Eppure i costi da contenere sono tanti. Gli stipendi dei 1832 dipendenti, questo dicono i dati della Ragioneria, sono tra i più alti della pubblica amministrazione italiana insieme a quelli delle Authority.

 

TIM - TELECOM ITALIA

Alle buste paga si aggiunge una valanga di spese. Come gli affidamenti: ieri Palazzo Chigi ha pubblicato un contratto da 160.150,82 euro per la rete di cybersecurity con Rti Telecom Italia, Scai Solution e Maticmind, la società guidata dall'imprenditore Carmine Saladino balzato agli onori delle recenti cronache politiche.

 

 E solo a settembre il governo ha speso più di un milione di euro tra sovvenzioni e contributi a fondazioni e centri culturali. Sessantamila alla Fondazione Berlinguer per celebrare la memoria del segretario comunista. Spese ecumeniche, più che trasversali. Così dovranno essere però anche i tagli imposti dall'Ue.

giorgia meloni e giancarlo giorgetti 5

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…