beppe grillo - di maio - davide casaleggio

LA PARABOLA ROVESCIATA DEL M5S - DA RIVOLUZIONARI DIGITALI A PARTITO DI SISTEMA. E CON TUTTI I VIZI DEI PARTITI TRADIZIONALI: CORRENTI, LEADER, DIRETTORIO, PERFINO IL PARTITO-AZIENDA CASALEGGIO) - ECCO COSA È SUCCESSO, IN POCO PIÙ DI UN ANNO, AL “NON PARTITO” CHE, PREDICANDO LA DEMOCRAZIA ORIZZONTALE, ERA DIVENTATO IL PRIMO PARTITO ITALIANO. E SI RITROVA ORA TRASFORMATO IN (POCO PIÙ CHE) UN PARTITO TERRITORIALE DEL SUD

Massimiliano Panarari per ''La Stampa''

 

di maio grillo casaleggio

Volano gli stracci (specialmente via social network, ça va sans dire) nel Movimento 5 Stelle. Cosa è successo, in poco più di un anno, al «non partito» che, predicando la democrazia orizzontale, era diventato il primo partito italiano? E che da partito della nazione - con ambizioni persino da postmoderna «Dc 2.0» - si ritrova ora trasformato in (poco più che) un partito territoriale del Sud?

 

rocco casalino beppe grillo

Quanto è accaduto ce lo racconta in maniera molto chiara la parabola «storica» del M5S. Una traiettoria assai accelerata, poiché il postmodernissimo «non partito» è figlio esemplare di un' epoca in cui le organizzazioni politiche diventano intermittenti e le loro leadership risultano sempre più «a tempo determinato».

grillo casaleggio altafini

 

E, così, nel corso della sua breve storia ha vissuto in modo rapido e distorto vari dei processi che costellano il ciclo esistenziale dei partiti della modernità, finendo per ribaltare - o «tradire», come direbbe qualcuno dei suoi militanti - diversi assunti iniziali.

 

Il Movimento pentastellato è nato da comitati locali impegnati in battaglie ambientaliste, spesso a elevato tasso di sindrome Nimby (i meet up), e da gruppi di attivisti noti come gli «Amici di Beppe Grillo»; ma gli uni e gli altri sono stati via via dismessi (o espulsi) negli anni, specie in occasione delle selezioni dei candidati per le tornate elettorali.

BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO

 

Si è poi legittimato sull' onda del sentiment prepolitico dell' onestà, che fa tutt' uno con l' idea di una diversità morale dei suoi elettori rispetto a quelli degli altri partiti, salvo poi mostrarci che «nessuno è perfetto» eticamente (a partire dall' amministrazione di Roma), e che si tratta innanzitutto di una narrazione elettoralmente redditizia.

GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

 

E, soprattutto, si è ingrossato facendo da «banca (online) del rancore e agitando come cura quasi esclusiva a tutti i problemi esistenti la democrazia diretta e la trasparenza su Internet - o, per meglio dire, quel suo simulacro che è l' ideologia (e retorica) del direttismo democratico. «Uno vale uno»: e non si discute, altrimenti si finisce accomunati alla vituperata élite.

 

GRILLO DI MAIO CASALEGGIO

E, allora, rispolverando qualche rudimento sulla Rivoluzione francese, ecco i parlamentari muovere i loro primi passi in qualità di meri portavoce della «volontà generale» del popolo, che si esprimeva a colpi di clic sulla piattaforma privata Rousseau. In termini, però, più di macchina per il plebiscito e la ratifica delle scelte dei vertici che non di paradiso della disintermediazione; come lascia intendere anche il voto sulla fiducia al «capo politico» (e collezionista di cariche) Luigi Di Maio, visto che, ancora una volta, già si è preventivamente pronunciato a suo favore il redivivo Beppe Grillo.

beppe grillo rocco casalino alla marcia di assisi

 

E già, perché col tempo il grillismo che sfoderava la maschera di Anonymous ha vissuto una deriva che, nella Fattoria degli animali, George Orwell aveva racchiuso nello slogan «Tutti sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri». Così, accanto al capo politico, sono sorte schiere di capetti e graduati, con l' inevitabile corollario della lotta per il potere.

 

grillo e casaleggio

Perché la proibizione delle correnti, nel nome della finzione dell' unità della volontà popolare (sempre il giacobinismo «a braccio»), ha finito per soffocare e opacizzare il dibattito tra le correnti (altro che il ben presto archiviato streaming), riducendolo per tanti versi a una guerra per bande.

 

GRILLO CASALEGGIO

E, d' altronde, in un Paese purtroppo bloccato e senza mobilità come l' Italia, il M5S ha svolto la funzione di ascensore sociale per tutta una serie di soggetti alla ricerca di un posto al sole. Insomma, il movimento ha continuato a rigettare in tutto e per tutto l' ineluttabile processo di istituzionalizzazione denunciandolo come sinonimo di «partitismo», e, tuttavia, ha contemporaneamente contratto alcuni dei vizi dei partiti tradizionali.

GRILLO CASALEGGIO

 

E ne ha pure aggiunti alcuni altri, caratteristici delle odierne democrazie post-rappresentative. Perché a prendere decisioni - come congruente con la sua natura mediale - è lo staff (non eletto) dei comunicatori. E perché nel dna del Movimento c' è anche la dimensione dell' azienda-partito, con la trasmissione dinastica di padre in figlio non soltanto, come legittimo, della Casaleggio Associati, ma anche del ruolo di «azionista di maggioranza» di una forza politica presente in seno alle istituzioni pubbliche. Come pure quella del «partito bipersonale», con la coppia di uomini soli al comando Gianroberto Casaleggio e Grillo.

beppe grillo gianroberto casaleggio

 

E Di Maio, uscito vittorioso dalla lotta delle investiture del 2017, ha provato a trasformarlo in un anticarismatico partito personale di fatto, avvalendosi a corrente alternata dell' amico-nemico Alessandro Di Battista, riesumato non a caso, per l' ennesima volta, in queste ore difficili. Quando la soluzione alla grave crisi, alla faccia del rigetto della partitizzazione, sembra essere proprio la resurrezione di un «direttorio».

Che suona un po' come una segreteria di partito (magari con tanto di stipendio per i suoi componenti).

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...