IL PARAGONE NON REGGE: "IL NO ALLE OLIMPIADI DI ROMA E TORINO? LA RAGGI HA FATTO BENE E TORINO HA ANCORA TOSSINE DI GIOCHI PASSATI" – IL SENATORE M5S PARLA A 'CIRCO MASSIMO' DELL’EMERGENZA RIFIUTI A ROMA: “IO ABITO A VARESE, HO DEGLI STANDARD PIÙ RIGIDI" – ZAIA A ‘RADIO2’: "IL CIO CI HA ANNUNCIATO CHE CI BONIFICHERA' 925 MILIONI €. ROMA E TORINO SI MANGIANO LE MANI? OGNI MANO HA 5 DITA, NE HANNO DA MANGIARE.."

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Da Circo Massimo - Radio Capital

 

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Le Olimpiadi invernali del 2026 sono state assegnate a Milano e Cortina. Dalla cordata qualche mese fa si è ritirata Torino, mentre Roma ha rinunciato alla candidatura per i giochi estivi del 2024: c'è rammarico per le due città amministrate dal Movimento 5 Stelle? "Su Roma sono assolutamente d'accordo con Virginia Raggi.

 

Oltre al carico del turismo, dell'essere Capitale, dell'avere i ministeri, della burocrazia, temo ulteriori eventi speciali di così intenso tenore", risponde a Circo Massimo, su Radio Capital, il senatore 5 stelle Gianluigi Paragone, "Per quanto riguarda Torino, evidentemente non sentivano nelle corde di avere smaltito le tossine delle Olimpiadi invernali passate.

 

So ad esempio che il Villaggio Olimpico di Torino è fonte di molti disagi: è un quartiere di edilizia popolare impopolare e gestito da non si sa chi". L'ex conduttore de "La Gabbia" si dice comunque "felice" per la vittoria italiana: "La cosa incredibile di questi eventi è che devi sempre aspettare che muoia un parente per accaparrarti l'eredità: dobbiamo aspettare modalità straordinarie per fare spesa pubblica ordinaria.

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Vale per Expo, Olimpiadi, Mondiali, qualsiasi cosa che ti possa permettere di fare infrastrutture pubbliche che portano PIL e non puoi fare nei soliti parametri", dice. Parlando di Roma, non si può non toccare il tema dell'emergenza rifiuti: "Io abito a Varese, ho degli standard più rigidi. Ma è un discorso culturale. So benissimo che qui la gestione dei rifiuti ha per forza di cose disordini e disfunzioni, ma non credo che prima della Raggi si festeggiasse".

GIANLUIGI PARAGONE 1 GIANLUIGI PARAGONE 1

 

Per il vicepremier Di Maio, capo politico 5 stelle, chi vuole la crisi ci porta al governo tecnico: "È vero che oggi chi vuole la crisi porta a un governo tecnico, in cui si torna sempre sulle solite ricette che io contesto da una vita", conferma Paragone, "Ma dico anche che gli artigiani e i piccoli imprenditori non chiedono di andare al voto. Penso che il governo vada avanti, non vedo elezioni anticipate, la logica mi impone di dire questo. Ma a volte la politica è illogica...". A proposito della procedura d'infrazione, il senatore dice che "stiamo mitizzando una procedura che è un fatto meramente burocratico e tecnico, i risvolti politici rischiano di essere punitivi solo nella grammatica politica, non in quella finanziaria.

 

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 Non penso che avrà effetti sui mercati. Negli ultimi venti giorni lo spread si è abbassato sempre di più. E non è stato l'effetto Draghi: abbiamo emesso i ventennali prima dell'annuncio del presidente della BCE, nella stessa ora in cui la Spagna emetteva i decennali: il mercato se li è spazzati, ha comprato tutto", ribatte, "Non abbiamo un problema di mercati. Lo spread, prima ancora dell'annuncio di Draghi, ha avuto un range tra il 220 e il 250, e tenderà sempre di più ad abbassarsi.

 

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Abbiamo un problema di tassi negativi, questo è il vero problema. Oggi i mercati paradossalmente non sono un nemico dell'Italia". La proposta di legge per riformare le nomine in Bankitalia passerà? "Penso di sì, poi vedremo la risposta che darà l'Europa, a cui questo modello non piacerà". Nel Movimento, intanto, sembra che i rapporti fra Di Maio e Di Battista si incrinino sempre di più: "Saranno fatti personali. Ma in nessun bar d'Italia si parla di Di Maio e Di Battista". E la flat tax? "Chiamala anche Pippo: io ci sto. Però ci mettiamo anche la galera per gli evasori".

 

 

 

 

ZAIA

 

I Lunatici Radio2  https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici

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Luca Zaia è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte dall'1.30 alle 6.00 del mattino.

 

Il governatore del Veneto ha commentato la vittoria di Cortina e Milano nella corsa alle Olimpiadi del 2026:"Questa è una notte di festa. Lo dice uno che è partito per primo e da solo con queste olimpiadi. Con la candidatura di Cortina, mettendoci dentro delle località sportive del Trentino Alto Adige. Poi c'è stato un grande dibattito a livello nazionale, con il Torino, il Piemonte, la Lombardia. Poi Torino si è defilata e abbiamo fatto l'accordo con Milano. Oggi è una giornata strepitosa. La mia Cortina, il mio Veneto e Milano saranno sede delle Olimpiadi 2026. Abbiamo firmato il contratto e il CIO ci ha annunciato che ci bonificherà 925 milioni di dollari".

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Sulle rinunce di Roma e Torino: "Roma e Torino si mangiano le mani? Ci sono cinque dita per mano, ne hanno da mangiare. A me spiace. Roma ha perso una grande occasione, aveva le Olimpiadi estive, sarebbero state una cosa strepitosa. Torino non ha voluto partecipare, si è chiamata fuori, quindi oggi le Olimpiadi sono Milano-Cortina. E intanto chiariamo una cosa: i soldi li mettono il Veneto e la Lombardia. C'è una piena collaborazione col Governo. Oggi c'erano Conte, Giorgetti, 200 televisioni e il mondo intero che guardava quella sala che è l'Onu dello sport. Bisogna rivalutare i grandi eventi sportivi per l'Italia e non pensare che siano solo fonti di malaffare e cose cattive".

 

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In tanti stanno già salendo sul carro del vincitore: "Ora sono tutti per le Olimpiadi, ma potrei girarvi una rassegna stampa su tutti gli insulti che ho preso quando ho lanciato l'idea dell'Olimpiade a Cortina. E invece oggi ce la portiamo a casa. La forza di Milano era quella di avere Cortina nella candidatura. Lo sport non conosce ideologia politica, mi ha fatto piacere duettare con Sala oggi nella presentazione".

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