giuseppe conte nutella meme baraldi

LA PAROLA D’ORDINE È UNA SOLA: SOPRAVVIVERE! – GIUSEPPE CONTE HA DUE GROSSE ASSICURAZIONI SULLA VITA: LA PRIMA SONO I PARLAMENTARI CHE NON SI SOGNANO MINIMAMENTE DI ANDARE A VOTARE RISCHIANDO DI PERDERE IL POSTO – LA SECONDA È IL REFERENDUM SUL TAGLIO DEI SEGGI: SE SI VOTASSE PRIMA CI SAREBBERO PROTESTE INEVITABILI. E MATTARELLA…

 

 

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

ROCCO CASALINO GIUSEPPE CONTE

Chissà per quanto tempo le questioni internazionali riusciranno a distrarre il Palazzo dalle questioni nazionali. Le emergenze in Libia e in Iran rischiano di rovinare il palinsesto che la politica italiana ha apparecchiato per gennaio: tra la verifica di un governo perennemente prossimo alla crisi e lo scontro tra grillini perennemente in crisi, tra il caso Gregoretti che divide Conte da Salvini e il caso prescrizione che divide Di Maio da Zingaretti, la sola idea di dover sollevare lo sguardo dall' ombelico per le tensioni in Africa e in Medio Oriente scombina i piani dei partiti che si preparano al derby maggioranza-opposizione.

giuseppe conte luigi di maio

 

Ma il desiderio di non farsi distrarre da eventi che in fondo si svolgono fuori dai confini, è pari all' istinto di sopravvivenza che domina un Parlamento votato a evitare un immediato ritorno alle urne. Perché è vero che i 5 Stelle perdono ogni giorno pezzi, tuttavia la caratteristica di questa continua emorragia non ha tolto (finora) sostegno al governo e non ha alimentato (finora) la speranza della Lega di tornare presto al voto.

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

 

Sono i sondaggi a spiegare questo fenomeno: i consensi del Movimento che provenivano dal centrodestra sono stati già drenati da Salvini e dalla Meloni, pertanto gli scissionisti non porterebbero consensi ma servirebbero solo a offrire lo scalpo di Conte.

 

conte salvini

Dunque, per il Carroccio e per Fratelli d' Italia si tratterebbe di garantire un posto ai nuovi arrivati. E di posti ce ne sarebbero, se si andasse alle elezioni prima della riduzione del numero dei seggi: a questo sarebbe funzionale il referendum firmato da sessanta parlamentari.

luigi di maio strappa le poltrone in piazza montecitorio flash mob m5s per il taglio dei parlamentari

 

Il progetto però ha una contro-indicazione, temuta da alcuni maggiorenti leghisti e sussurrata da autorevoli esponenti del governo che frequentano spesso il Colle. Come Mattarella ha detto di recente a molti suoi interlocutori, qualora si aprisse la crisi del Conte 2, il Quirinale si atterrebbe alla Costituzione. E non c' è dubbio che in quel frangente si alzerebbe in Parlamento un coro di protesta contro elezioni anticipate che dovessero svolgersi prima del referendum sul taglio dei seggi: una simile eventualità verrebbe denunciata come «una truffa» ai danni dei cittadini e «farebbe presa» sull' opinione pubblica.

roberto gualtieri giuseppe conte luigi di maio

 

sergio mattarella giuseppe conte 1

Così prenderebbe corpo l' ipotesi di formare un nuovo governo che avrebbe il compito di gestire la consultazione popolare, prima del ritorno alle urne. Siccome l' esito del referendum viene dato per scontato, la nuova legislatura si aprirebbe dopo il taglio dei seggi: e quei posti promessi oggi, domani non ci sarebbero più. Perciò nell' esecutivo si ritiene che il referendum, immaginato come un' arma contro Conte, «finirà invece per blindarlo». Con il sollievo di quanti, anche tra le file dell' opposizione, fanno il tifo per la stabilità.

Il cadavere di una donna sulla nave Gregoretti

 

m5s taglio parlamentari

Il problema del governo semmai è un altro: più che il rischio di un collassamento per mancanza di numeri, vale l' incognita della gestione di una maggioranza che si sta progressivamente balcanizzando. «Ci servirebbe un Tito», sospirava ieri un ministro. Invece deve accontentarsi di un Conte che fino a pochi giorni fa immaginava di dover fronteggiare in buona parte solo i dossier della verifica, e l' offensiva di Salvini sulla nave Gregoretti, in vista del voto con cui il Senato dovrà decidere sulla richiesta di autorizzazione a procedere contro il leader della Lega.

Il premier sapeva che nella sua memoria difensiva l' ex alleato lo avrebbe chiamato in causa, tuttavia ritiene di avere le carte per confutare la tesi del suo ex ministro dell' Interno: «Spiegherò la differenza tra questo caso e il caso precedente della nave Diciotti».

votazione per ddl costituzionale di riduzione del numero dei parlamentari 1sergio mattarella giuseppe conte 5

Peccato che a guastare la vigilia da derby nazional-popolare in Parlamento, siano intervenute l' escalation della crisi in Libia e le tensioni tra Stati Uniti e Iran. E il capo del governo ne teme gli sviluppi: l' Italia rischia di veder compromessi i suoi interessi economici, rischia cioè di esportare di meno e - parole di Conte - « di importare terrorismo».

NAVE GREGORETTIMigranti scendono dalla nave Gregoretti

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”