enrico letta alessia morani

NEL PD AVANZA LA RIVOLTA CONTRO SOTTI-LETTA – DOPO MONICA CIRINNA' (CHE POI CI HA RIPENSATO), ANCHE ALESSIA MORANI  RIFIUTA LA CANDIDATURA ("A MIA INSAPUTA") NEL COLLEGIO UNINOMINALE DI PESARO DECISA DA ENRICO LETTA – È IN BILICO, A SORPRESA, IL SEGGIO PER FILIPPO SENSI ED ENZO AMENDOLA, SOTTOSEGRETARIO AGLI AFFARI EUROPEI DEL GOVERNO DRAGHI, CHE HA AVUTO UN RUOLO CHIAVE NELLA NEGOZIAZIONE DEL PNRR….

1 - CANDIDATI PD, ALESSIA MORANI STRAPPA: "NON ACCETTO IL POSTO A PESARO"

Da www.ilrestodelcarlino.it

 

alessia morani con la mascherina

Non è andato poi tutto liscio, nella composizione delle liste dei candidati Pd alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. Dopo una notte di liti furibonde, emerge la rabbia degli esclusi. 

 

Uno degli 'strappi' più eclatanti è stato quello della pesarese   Alessia Morani - sottosegretaria al Mise nel Conte II, ma anche volto notissimo al pubblico dei talk tv - che ha rifiutato la candidatura propostale.  "E' stata una lunga notte e finalmente sono state decise le liste dei candidati del Partito democratico per le prossime elezioni politiche. Ho saputo quale fosse la mia posizione in lista solo al momento della lettura da parte di Marco Meloni dell'elenco dei candidati" e, chiarisce Alessia Morani, non è stata per lei una collocazione gradita.

 

alessia morani

Collegio uninominale "a mia insaputa"

"Nei posti eleggibili per le Marche - segnala infatti la deputata dem, - sono stati designati Alberto Losacco, commissario del Pd Marche, Irene Manzi e Augusto Curti". " A mia insaputa , il mio partito ha deciso di assegnarmi il collegio uninominale di Pesaro e un terzo posto nel proporzionale", osserva ancora Morani. "Ho comunicato al mio partito che non intendo accettare queste candidature. Avrò modo in seguito - spiega - di spiegare le motivazioni che mi hanno convinta della bontà di questa scelta".

 

2- LOTTI E CECCANTI FUORI DALLE LISTE PD: «SCELTE POLITICHE, NIENTE SCUSE VIGLIACCHE»

Da www.corriere.it

 

enrico letta

È carico di polemiche il “day after” dell’ufficializzazione delle liste del Partito Democratico in vista delle elezioni del 25 settembre. Sono molti i parlamentari uscenti che non troveranno posto nella prossima legislatura, e alcuni, in queste ore, minacciano di rifiutare la candidatura che gli è stata proposta in collegi dati per persi o in posizioni non utili all’elezione all’interno del listino proporzionale.

 

Ma a tenere banco sono soprattutto le polemiche dell’area riformista del partito, poiché alcuni esponenti importanti non hanno trovato posto nelle liste in posizioni eleggibili. L’esclusione di Luca Lotti, per esempio, ha suscitato scalpore. Lotti, ex braccio destro di Matteo Renzi, esponente di spicco della corrente di Base Riformista, guidata dal ministro Lorenzo Guerini, non è stato messo in lista; cosa che ha spinto la componente riformista del partito a disertare il voto in direzione per licenziare le liste.

 

vincenzo amendola

Anche Stefano Ceccanti, costituzionalista e vicino da sempre alle posizioni riformiste all’interno del Partito Democratico, è praticamente fuori dal Parlamento. Il Pd dunque si priva della sua competenza, come notano alcuni, proprio in una legislatura che dovrebbe avere al suo centro il tema delle riforme istituzionali . Ci ripensa, invece, Monica Cirinnà, simbolo delle lotte per i diritti, che ha accettato di correre in un collegio che lei stessa giudica molto difficile, dopo avere annunciato la sua rinuncia in un primo momento.

 

Il taglio di candidature di esponenti riformisti, inoltre, è stato cavalcato da molti esponenti di Italia Viva e da Matteo Renzi stesso, che ha accusato Letta di aver composto le liste con una logica legata al «risentimento». «Oggi il mondo della politica commenta le scelte sui candidati del Pd. A me pare che - dalla scelta di come costruire la coalizione ai nomi delle liste - la guida di Enrico Letta si sia caratterizzata più dal rancore personale che dalla volontà di vincere. Vedremo i frutti il 26 settembre».

enzo amendola ministro per gli affari europei foto di bacco

 

In bilico, a sorpresa, è anche il seggio per Enzo Amendola (sottosegretario agli Affari europei del governo Draghi) che ha avuto un ruolo chiave nella negoziazione del Pnrr. Amendola è candidato in Campania dietro a Dario Franceschini e Valeria Valente. Una posizione che non garantisce un posto nel prossimo Parlamento. Talmente a rischio che Amendola starebbe riflettendo se accettare o meno la candidatura.

 

A rischio anche il seggio di Filippo Sensi, ex portavoce di Gentiloni, che è stato candidato in un collegio molto ostico per il Pd e in una posizione non utile all’elezione nel listino proporzionale.

 

Sicuramente rinuncerà alla candidatura Alessia Morani, come lei stessa ha annunciato su Facebook. Dicono addio allo scranno, perché non inseriti in nessuna lista, Valeria Fedeli, Fausto Raciti e Giuditta Pini.

 

Tra gli esclusi anche Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo Pd in commissione Cultura alla Camera dei Deputati: «I territori sono stati usati in modo strumentale per portare avanti un disegno rancoroso che non fa certo onore al Pd e che mi porta a riflettere seriamente sulla mia appartenenza ad un partito che ha dimostrato di aver così poca cura di quella dimensione plurale e progressista che aveva costruito negli ultimi anni», il suo commento al vetriolo. « L’impressione — conclude — è che si stia cercando di ricostruire i Ds: quello che emerge è uno spezzatino, con l’unico vero obiettivo di ridimensionare le istanze riformiste».

 

.Un risveglio agitato dunque quello dei Democrats, dopo la «notte delle liste» in casa Pd. Tra le novità delle liste, invece, spicca quella dei «nuovi volti» under 35 del partito.

 

Luca Lotti

LUCA LOTTI

«La scelta è politica, non si nasconda nessuno dietro a scuse vigliacche». È duro Luca Lotti, ex fedelissimo di Matteo Renzi, che non ha seguito però l’ex premier nella scissione che ha dato origine a Italia viva diventando uno degli uomini di riferimento di Base riformista insieme al ministro Lorenzo Guerini.

 

«Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche — chiarisce Lotti —. Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste. Non lo so. Ma così è».

 

luca lotti

Il parlamentare ritorna sulla sua scelta di non aderire alla scissione renziana: «Non ho condiviso la scelta di tanti amici nel 2019 di uscire dal Pd e anche grazie a quella decisione (mia e di Lorenzo Guerini che ringrazio per il lavoro da Ministro e per aver guidato con me i riformisti) il Partito democratico è rimasto presente in Parlamento dove, lo dicono i numeri, rischiava invece di sparire. Ecco perché fa male in queste ore ascoltare inutili polemiche e fake news sulle motivazioni della mia mancata ricandidatura».

 

E afferma di voler restare nel Pd: «Anche quando alcune scelte sembrano più dettate dal rancore che dalla coerenza politica, mi troverete sempre dalla stessa parte. Dalla parte del Pd. Il Pd è casa mia. Lo sarà anche in futuro».

 

Monica Cirinnà

Esterino Montino E MONICA CIRINNA

A sorpresa, Monica Cirinnà ha deciso di accettare la candidatura proposta dal Pd in vista delle elezioni del 25 settembre. Inizialmente l’esponente Dem aveva detto di voler rifiutare la candidatura: «La mia avventura parlamentare finisce qui — spiegava —. Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori».

 

Nel pomeriggio di martedì, invece, la Cirinnà ha cambiato idea, dicendo in una conferenza stampa di «accettare la battaglia». «Il partito nazionale ha deciso di darmi una schiaffo — ha detto ai giornalisti — mettendomi in un collegio uninominale dato perdente dai sondaggi, difficile, senza paracadute e senza che io lo sapessi», ma «farò questa battaglia per salvare l’Italia da una destra oscurantista e dai fascisti, e perché una grande comunità me lo chiede: malati terminali, persone Lgbt, bambini arcobaleno, detenuti, di cui il Pd deve occuparsi».

montino cirinna 19

 

Poi ha attaccato il segretario: «Letta chiacchiera di occhi di tigre. Io li tiro fuori ma lo faccio solo per le tante persone che tutta la notte mi hanno inviato mail, telefonate e messaggi. Perché il Pd e l’unico che potrà fermare questa destra oscurantista. Ci ho pensato durante questa notte terribile ma ho pensato di combattere come l’ultimo dei gladiatori», aggiunge Cirinnà, e «nessuno potrà dire che sono scappata».

 

STEFANO CECCANTI

Stefano Ceccanti

Un caso anche quello di Stefano Ceccanti, capogruppo uscente in commissione Affari costituzionali. Fonti del Nazareno lo avevano indicato come quarto candidato nel listino proporzionale in Toscana.

 

«Leggo con stupore dalle agenzie che sarei candidato numero 4 al proporzionale a Firenze Pisa — è la sua replica —. La notizia è destituita di qualsiasi fondamento come ben sa il segretario Letta», ha detto, annunciando ulteriori spiegazioni.

 

stefano ceccanti

Le voci della sua esclusione avevano già sollevato le polemiche dei cattolici democratici: «Stupisce che le competenze di Ceccanti non siano riconosciute e valorizzate dal Pd - l’intervento del gesuita e politologo Francesco Occhetta -, così si mette a rischio anche il voto del cattolicesimo democratico e riformista».

 

Giuditta Pini

Anche Giuditta Pini è stata esclusa dalle liste. Lei stessa lo ha scritto su Twitter. Non ci son o note polemiche nelle poche parole scritte sul social, forse solo una punta di amarezza. «Ieri notte è stato ufficializzata la mia esclusione dalle liste del Pd. Questi anni di lavoro sono stati per me un onore. Ci tengo a ringraziarvi di cuore per l’ondata di affetto e di stima che mi ha travolto in questi giorni». Questo ha scritto su Twitter Giuditta Pini.

 

Valeria Fedeli

valeria fedeli

Esclusa anche Valeria Fedeli. La senatrice del Pd ha scritto in una nota: «Come avrete visto, non sono candidata al prossimo Parlamento. Proseguirò il mio impegno politico sul territorio, per continuare a cercare soluzioni che migliorino la vita delle persone, in particolare delle donne e dei giovani». E ha continuato: «È quello che ho sempre fatto, prima come sindacalista, poi nell’attività parlamentare e di governo. Ho trascorso quasi tutta la mia esperienza lavorativa in Cgil, iniziando a Milano in rappresentanza delle maestre d’asilo, poi nella funzione pubblica, a Roma, fino ad occuparmi di tessile e made in Italy anche a livello europeo», aggiunge Fedeli. «Quella sindacale, grazie anche alle donne e agli uomini straordinari che mi sono stati d’esempio, è stata per me una formazione alla vita: ai valori di uguaglianza e giustizia sociale, al rispetto per ogni differenza, ai diritti delle lavoratrici e delle donne, alle pratiche riformiste per cambiare le cose, alla concretezza dei risultati da raggiungere, al dialogo necessario per farlo, all’attenzione da riservare sempre alle condizioni reali di lavoro delle persone, ai cambiamenti e alla necessità di saperli comprendere, interpretare e governare, praticando innovazione e sostenibilità».

 

valeria fedeli

Alessia Morani

«È stata una lunga notte e finalmente sono state decise le liste dei candidati del Partito Democratico per le prossime elezioni politiche. Ho saputo quale fosse la mia posizione in lista solo al momento della lettura. A mia insaputa, il mio partito ha deciso di assegnarmi il collegio uninominale di Pesaro e un terzo posto nel proporzionale». Lo afferma Alessia Morani, deputata del Pd.

 

«Per questo ho comunicato al mio partito che non intendo accettare queste candidature. Avrò modo in seguito di spiegare le motivazioni che mi hanno convinta di questa scelta».

 

Polemiche per la candidatura «impossibile» di Amendola

enzo amendola

È polemica poi per la candidatura considerata «in bilico» di Enzo Amendola nelle liste del Pd: secondo diversi osservatori politici, la posizione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio renderebbe «difficile» se non addirittura «impossibile» l’elezione del politico campano, che nel governo Draghi ha la delega agli affari europei. E a quanto pare, Amendola, avrebbe avviato una riflessione per decidere se accettare la candidatura o meno.

 

l Pd insomma candida in una posizione impossibile Enzo Amendola, sottosegretario di Draghi all’Europa, l’uomo che ha trattato a Bruxelles il Pnrr.

enzo amendola elena bonettiluca guerini paola de micheli enzo amendolaluciana lamorgese luigi di maio enzo amendola 1

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)