gabanelli migranti

PERCHÉ A MIGRARE NON SONO I PIÙ POVERI - LA GABANELLI SNOCCIOLA I NUMERI (VIDEO): SOLO L'1% DEGLI AFRICANI SBARCATI IN ITALIA VIENE DA PAESI CON REDDITO PRO CAPITE SOTTO I MILLE DOLLARI ALL' ANNO - AIUTARLI A CASA LORO? SI PUÒ FARE, A PATTO DI AVERE CHIARO IL COME

 

 

https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/migranti-barconi-classe-media-poveri-africa-reddito/0534a0f8-74cd-11e9-972d-4cfe7915ecef-va.shtml

 

 

Milena Gabanelli e Simona Ravizza per il “Corriere della sera

 

Sembra un paradosso, ma non sono i più poveri della Terra a rischiare la vita sui barconi. Se si escludono i Paesi afflitti dalle guerre, i 100 milioni di migranti che nel mondo si sono spostati negli ultimi 25 anni provengono dalla classe media. Le persone emigrano dai Paesi dove il reddito consente di affrontare le spese di viaggio. Allora quando diciamo che i migranti vanno aiutati a casa loro abbiamo chiaro in testa il «come»? Perché il rischio è di ottenere il risultato contrario.

 

gabanelli ilva 1

La maggiore preoccupazione dell' Europa si concentra sull' Africa. I dati elaborati dall' Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) per Dataroom, mostrano un quadro molto chiaro. Negli ultimi sei anni, su 1 milione e 85 mila migranti africani sbarcati in Europa, il 60% proviene da Paesi con un reddito pro capite tra 1.000 e 4.000 dollari l' anno, considerato medio-basso dalla Banca mondiale per il continente africano. Il 29% tra i 4 e 12 mila dollari, ossia medio-alto; il 7% da Paesi dove c' è un reddito alto (sopra i 12.000 dollari) e solo il 5% dai Paesi poverissimi (sotto i mille dollari). In Italia questa percentuale scende addirittura all' 1%. Infatti nello stesso periodo, su 311.000 arrivi di immigrati africani il 65% proviene da Paesi con un reddito medio-basso, il 33% medio-alto.

 

In Italia il numero più alto di arrivi (87.225) è dalla Nigeria, dove il reddito pro capite è di 5.473 dollari l' anno; dal Senegal (30.280 partenze), il reddito medio è di 2.781 dollari; dalla Costa d' Avorio (22.240) dove il reddito è di 2.880 dollari. Indipendentemente dalla posizione geografica ed esclusi i Paesi con conflitti in corso, dove gli spostamenti sono interni e nei Paesi confinanti, là dove il reddito è basso le partenze sono minime. Dal Burundi (reddito 742 dollari), ne sono arrivati 30; dalla Repubblica Centrafricana (731 dollari) 165; dal Niger (reddito di 870 dollari) 1.135 arrivi.

 

gommone di migranti

 I flussi tendono a fermarsi quando il reddito medio supera i 12 mila dollari, ed è il caso del Sud Africa, Botswana e Guinea Equatoriale. La Banca mondiale - che ha osservato i 100 milioni di persone che nel mondo si sono spostate negli ultimi 25 anni - la chiama «gobba migratoria»: sotto i mille dollari le migrazioni sono basse o assenti; tra i 1.000 e i 4.500 aumentano e arrivano al picco; tra 4.500 e 12 mila iniziano a diminuire; sopra i 12 mila si diventa Paese di immigrazione. Milioni di arresti e schieramenti permanenti di polizia lungo il confine non hanno impedito ai messicani, negli ultimi 20 anni, di continuare inesorabilmente ad attraversare la frontiera con gli Usa.

 

Nel 1995 il reddito medio procapite di chi tentava l' espatrio era di 3.829 dollari. Nello stesso periodo quasi nessuna partenza da Honduras e Salvador dove il reddito era rispettivamente di 937 e 1.590 dollari. Però appena è salito (più che raddoppiato nel 2018), si sono moltiplicate anche le partenze: 77.128 dall' Honduras, 31.636 dal Salvador. Contemporaneamente sono scese quelle dal Messico, dove la popolazione ha raggiunto un miglior tenore di vita.

 

sea watch 5

Secondo il Center for Global Development di Washington, che ha analizzato migliaia di censimenti nazionali nel corso di 50 anni, la Grande Migrazione è un effetto collaterale della globalizzazione, che ha determinato il crollo della povertà assoluta. Sembra assurdo, ma uno dei più grandi successi della nostra epoca ha indirettamente messo in moto i barconi. Con l' apertura al commercio e le comunicazioni internazionali ormai a costo zero, viaggiano le merci e in parallelo le persone. Il primo indicatore sono le esportazioni. Nel 1990 dall' Africa erano 127 miliardi di dollari, saliti a 539 nel 2017.

 

Il reddito medio dei Paesi di partenza è passato da 3.300 dollari a 4.700, e il numero di africani in Europa da 4, 5 milioni a 9,2 milioni. Oggi il 75% degli abitanti dell' Africa ha un cellulare (contro il 32% di dieci anni fa) e il 20% un collegamento a Internet (contro il 4% di dieci anni fa). È facile sapere qual è la rotta percorribile e in quale Paese ci sono più opportunità. Un viaggio verso l' Italia, come evidenzia l' Organizzazione mondiale delle migrazioni (Iom), può costare fino a seimila dollari.

 

Dallo stesso studio emerge che il 53% ha un lavoro nel Paese d' origine, solo il 32% è disoccupato e il 15% studente. Spiega il ricercatore Matteo Villa dell' Ispi: «Nei prossimi due decenni, dall' Africa verso l' Europa si sposteranno altri 3,4 milioni di persone. Allarmarsi non serve a nulla, ci vuole consapevolezza sulla sfida da gestire perché il processo è inarrestabile».

 

Possiamo augurarci che sia il più breve possibile, e accelerarlo comprando prodotti africani, ma intanto «la gente spesso rifiuta l' immigrazione perché esaspera la sensazione di avere perso il controllo sulla propria vita» sottolinea «Il Manifesto del nuovo liberalismo» pubblicato dall' Economist .

missione sophia 3

 

Diciamo che bisogna aiutarli a casa loro. Giusto, ma facendo cosa? Gli studi recenti dimostrano che il sostegno al reddito incrementa le partenze, mentre gli investimenti per lo sviluppo dei servizi incoraggiano la popolazione a restare. Basta pensare ai 38 milioni di piccoli produttori agricoli in Nigeria, spesso proprietari di terre che non riescono a coltivare per mancanza di capitali. Per i milioni di africani senza l' acceso all' energia elettrica, sarebbe possibile un futuro a casa loro se arrivassero investimenti nelle energie rinnovabili. Servono anche nella sanità, nei trasporti, nell' istruzione (ci sono ancora oltre 400 milioni di africani analfabeti) e soprattutto nello sviluppo tecnologico di internet.

 

Per chi vuole partire un' alternativa può essere quella di formare sul posto, o nei luoghi di transito, le professionalità che servono ai Paesi di destinazione. Un esempio è quello degli infermieri: nei prossimi 15 anni in Europa ne serviranno 590 mila in più rispetto a quelli programmati. Michael Clemens, del Center for Global Development di Washington, fa i conti: il costo della formazione di un infermiere professionale in Germania o nel Regno Unito arriva a quasi 100 mila dollari.

 

profughi

Un corso completo di tre anni può essere effettuato nei maggiori centri urbani del Marocco e della Tunisia per meno di 14 mila. Insomma, il vantaggio di un «accordo per le competenze globali» è reciproco, dice l' economista Ugo Gentilini della Banca Mondiale: «Che le persone migrino oppure no, una strategia di sicura efficacia per l' Africa è il potenziamento del suo capitale umano. Crescere tramite l' accesso ai servizi di qualità che formino competenze è essenziale per preparare i giovani a un mercato del lavoro, sia interno che globale».

 

Allora è lì che andrebbero orientati i 50 miliardi europei di piano Marshall per l' Africa.

Ma per attivarlo ci vuole una politica unica e condivisa, che abbia la forza di imporre anche nuove regole fra il Nord e il Sud del mondo, usato da decenni come discarica e depredato dalle troppe multinazionali occidentali che operano nei Paesi africani senza pagare le tasse dovute. Fare questo vuol dire pensare al futuro dell' Europa e del proprio Paese. Non del proprio partito.

Ultimi Dagoreport

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT